C’era una volta la fanfiction

E poi divenne un romanzo.

Ci siamo ormai abituati, forse conservando una certa diffidenza, alle frasi stampate su copertine e fascette che riportano con entusiasmo che quel romanzo ha conquistato n mila lettori su Wattpad.
In tanti a tempo debito, quando la tendenza delle case editrici a scovare talenti sul web, nel mondo delle fanfiction, suscitava clamore, hanno approfondito l’argomento. Io mi decido a parlarne oggi, con giusto qualche anno di ritardo.
Sono felice di non essermi espressa quando il fenomeno stupiva e preoccupava, perché avrei dato un’opinione superficiale e sicuramente influenzata dal pregiudizio, stimolato da alcuni dei bestseller sfornati da Wattpad. In realtà, non sono interessata ad affrontare la questione sotto il profilo della qualità o della romanticizzazione di una relazione possessiva e squilibrata.
L’odierna conquista della fanfiction da parte dell’editoria mi sembra, tuttavia, una premessa obbligatoria se si vuole tentare di individuarne le origini ed è stato proprio questo l’oggetto della mia indagine.

breve storia fanfiction

Durante lo scorso autunno, persa nell’archivio di un’importante Fondazione, mi sono imbattuta nel romanzo di Jean Rhys, Il grande mare dei Sargassi. Mentre nella mia mente si avvicendavano fantasie su pirati e misteri, scoprivo che il romanzo ricostruisce la vita di uno dei personaggi di Jane Eyre e si presentava, dunque, come suo prequel.
Naturalmente il romanzo di Rhys si può leggere indipendentemente dall’opera di Brontë e i riferimenti sono marginali; al più possono esaltare chi riesce a individuarli.

scena film moschettieri del re

Il grande mare dei Sargassi fu pubblicato nel 1966 e fu un grande successo molti anni prima dell’acclamata serie di Cassandra Clare.
Nel 1844 iniziava, invece, l’avventura dei Tre moschettieri, ma la scintilla ispiratrice di Dumas era stato Les mémoires de M. d'Artagnan, romanzo di Gatien de Courtilz de Sandras scritto nel Settecento. Dalla trilogia di Dumas sono poi nati altri romanzi che vedono protagonista l’ormai immortale D’Artagnan.
Con poco sforzo si possono individuare altri romanzi amati e di successo che prendono le mosse da opere precedenti. In alcuni casi si parla di retelling, mentre in molti altri le fonti ispiratrici sono più nascoste, complice la loro scarsa fortuna.
È evidente che si incorre in una forzatura definendo fanfiction Eneide, Il paradiso perduto o Il signore delle mosche. Quest’ultimo romanzo, in particolare, nacque come critica, in parte caricaturale, e non come omaggio dell’Isola di corallo di Ballantyne.
Vere e proprie fanfiction furono, invece, scritte dai lettori di Sherlock Holmes già alla fine dell’Ottocento e pubblicate su riviste. Tra gli autori si annovera anche J.M. Barrie, l’autore di Peter Pan. D’altra parte, l’investigatore di Baker Street continua a sollecitare la fantasia di lettori e autori: tra serie tv (Elementary, Sherlock), film e romanzi rinverdisce la sua fama.
E. L. James (Cinquanta sfumature di grigio) e Anna Todd (After), dunque, non hanno portato a una vera rivoluzione. Forse a suscitare clamore è l’esplorazione più aperta della sessualità. Insomma, la polvere di un retrogrado puritanesimo si nasconde (male) sotto la lamentata mancanza di originalità.

copertina carry on rainbow rowell

È un procedimento che mette in secondo piano gli aspetti davvero critici dei romanzi e porta i più a storcere il naso e a scrollare le spalle nellʼequivalente di uno sconsolato «Cos’altro potevamo aspettarci?» quando se ne rendono esplicite le origini.
D’altra parte, è bene ricordarlo, se l’etichetta «fanfiction» è destinata a dissolversi fin dalle fasi di riscrittura che conducono al nuovo caso editoriale, il confine può rimanere labile. Come accade con Carry On, romanzo di Rainbow Rowell che ha la sua premessa principale nel mondo delle fanfiction.
Non di meno Carry On rimane un’opera originale, seppure con tutti i riferimenti a Harry Potter che si possono cogliere. E lo stesso accade con serie apprezzate dai lettori, dalla già citata Shadowhunters alle Cronache lunari di Marissa Meyer.
La rielaborazione di materiale preesistente, dunque, non è mai stato un ostacolo al successo e né lo è oggi, con l’ovvia eccezione dei casi di plagio. Puntare il dito sulle fanfiction o sullo scouting editoriale nelle piattaforme che le ospitano, quasi siano sinonimi di una scarsa cura di forma e contenuto, rischia di distogliere dagli aspetti veramente critici e magari farci perdere un bel romanzo.

Sapevate che, in fondo, la fanfiction è sempre esistita?
Cosa pensate dello scouting tra gli autori di fanfiction?

Commenti

  1. Ciao Amaranth,
    non mi voglio sbilanciare sullo scouting tra gli autori di fanfiction. Una delle nostre autrici preferite oltretutto è stata scovata proprio su una di queste piattaforme anche se poi sono state pubblicate altre storie inedite.
    Secondo me, si possono trovare dei veri e propri talenti o trovare storie che rientrano nella moda del periodo e quindi facilmente vendibili. Credo che alla fine, tutto dipende dal giudizio di noi lettori! Se c'è pubblico, se la storia piace e viene letta allora non ci trovo nulla di male nel pubblicarla.

    Mando un bacio a tutte e 3 le belle e vi saluto! Alla prossima :*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, Nym! Sono d'accordo con te, anche perché la fanfiction può essere una buona palestra per uno scrittore. Senza contare che spesso le piattaforme ospitano delle storie originali e l'apprezzamento dei lettori è importante anche per chi ai quei lettori vorrebbe vendere i propri libri.

      Grazie!
      Un bacio anche a te! Anzi 3 ;)

      Elimina

Posta un commento

Grazie per averci visitato ♥ Se ti è piaciuto, ma anche se non ti è piaciuto, quello che hai letto, lasciaci un tuo commento per farci sapere cosa pensi.


I dati che inserirai nel modulo saranno visibili insieme al tuo commento. Leggi l'informativa sulla privacy per saperne di più.