Recensione: "Cinder" (Cronache Lunari #1) di Marissa Meyer

Se Angharad e io fossimo delle brave blogger, avreste potuto leggere la nostra recensione esattamente due anni fa, ma siamo delle blogger snaturate. Disordinate, disorganizzate, probabilmente indegne. Nel nostro piccolo, però, ci impegniamo ed è tutta colpa del grande mistero rappresentato dal tempo. Ci avete fatto caso? Si allunga e accorcia, su questo potrete concordare. Con noi vola proprio. Se poi aggiungete la nostra tendenza alla procrastinazione e il destino avverso che ha cancellato il file della prima stesura dai nostri pc, potrete capire tutto. È stata una tragedia, capiteci.
Fortunatamente alcune blogger hanno avuto l'idea di organizzare una grande reading delle Cronache Lunari così da arrivare preparati all'uscita italiana di Winter, quarto e ultimo libro della serie. Non poteva esserci occasione migliore.

copertina cinder marissa meyer cronache lunari

Titolo: Cinder (Cronache Lunari #1)
Titolo originale: Cinder (The Lunar Chronicles #1)
Autore: Marissa Meyer
Traduttore: Alessandra Sogne
Prima edizione italiana: Mondadori - 13 marzo 2012
Prima edizione: Feiwel and Friends - 3 gennaio 2012
Pagine: 394
Prezzo: cartaceo - € 17,00; ebook - € 4,99
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Sorto dalle macerie della Quarta Guerra Mondiale, il Commonwealth Orientale è piagato dalla letumosi, una malattia mortale che ha colpito anche l'imperatore Rikan. Mentre i centri di ricerca sono impegnati per trovare una cura,il Principe Kai ha bisogno dell'aiuto del miglior meccanico di Nuova Pechino per riparare il suo prezioso androide. Ciò che non si aspetta è che Linh Cinder, il famoso meccanico, sia una donna e che, per di più, sia tanto giovane. D'altra parte il talento di Cinder dipende dal suo essere cyborg, aspetto che la ragazza cerca di tenere nascosto.
La vita di Cinder, però, sta per essere sconvolta da un evento ben più grande dell'incontro con il Principe: Adri, la sua matrigna e tutrice, ha deciso di offrirla come volontaria per i test sull'epidemia. Da un anno, infatti, è stato avviato il reclutamento dei cyborg come cavie per testare il vaccino della letumosi.

Veniva fatto passare come un onore, dare la propria vita per il bene dell'umanità, ma in realtà era solo la dimostrazione che i cyborg non erano considerati come tutti gli altri. A molti di loro era stata concessa una seconda vita dalla mano generosa di qualche scienziato e quindi dovevano la loro stessa esistenza a coloro che li avevano creati. Erano fortunati ad aver vissuto così a lungo, pensavano in tanti. Era giusto che dovessero essere i primi a rinunciare alla propria vita per la ricerca di una cura.

Cinder si ritrova così tra le mani del dottor Erland, le cui intenzioni sono inimmaginabili e le cui spiegazioni risultano lacunose ed elusive. Proprio grazie al reclutamento e non senza qualche difficoltà, però, Cinder inizia a incontrare sempre più spesso il Principe Kai divenendone confidente e amica (o forse qualcosa di più).
Così Cinder viene a sapere che una nuova grande minaccia sta per raggiungere la Terra: la Regina della Luna, la terribile e bellissima Levana che aspira a un matrimonio politico per suggellare l'alleanza e risparmiare così il pianeta dalla guerra e dalla condanna alla schiavitù.

Ciascun libro delle Cronache lunari ripropone una delle fiabe più famose, sviluppandole in un lontano futuro in cui la quarta guerra mondiale ha cambiato la geografia politica del mondo portando alla creazione di un'alleanza, l'Unione Terrestre, per il mantenimento e la difesa della pace mondiale. Già in Cinder emerge, dunque, l'attenzione che l'autrice ha riservato alla costruzione del suo universo, curandone gli aspetti storici e disseminando tra le pagine riferimenti ad altre realtà, altri luoghi e altre storie. Tuttavia, ho avuto la sensazione che la Meyer si sia un po' trattenuta e abbia proceduto con cautela nella narrazione, affidandosi forse troppo alla traccia lasciatale dai fratelli Grimm. Nel complesso il retelling può risultare un po' scontato, soprattutto per quanto riguarda i personaggi principali che tendono ad appiattirsi sui modelli fiabeschi nonostante il tentativo di dar loro più spessore e introspezione.
Devo ammettere, comunque, che tra gli aspetti che più ho apprezzato ci sono i riferimenti più minuziosi agli elementi chiave della fiaba di Cenerentola: su tutti il piede meccanico di Cinder che è indubbiamente simbolico all'interno del romanzo.

Sporgendosi in avanti, il Principe Kai prese il piccolo piede metallico di Cinder dal bancone, rigirandoselo con curiosità tra le mani.

Come la migliore tradizione vuole, Cinder ha una matrigna e due sorellastre: tiranneggiata dalla prima, è invece molto cara a una delle due ragazze, Poeny. Insieme a Poeny, a renderle la vita meno amara c'è Iko, un androide con qualche difetto della personalità e adorabile.
Sulle prime Cinder si presenta come una protagonista interessante, una rivisitazione più determinata e intraprendente, ma non può che patire la condizione di cyborg che la rende un'esclusa nella società e nella famiglia adottiva. Mi sarebbe piaciuto che Cinder fosse riuscita ad accettare se stessa e avesse compreso, prima di tutti gli altri, che i circuiti non l'hanno resa meno umana. Non escludo che nei prossimi romanzi questo possa accadere, ma è comunque qualcosa di cui ho sentito la mancanza.
Allo stesso modo ho patito la totale mancanza di suspense. Per molti aspetti, anche in quelli originali, la storia è prevedibile e il potenziale va un po' sprecato.
Kai, invece, è il classico principe azzurro, praticamente senza macchie, ma con qualche paura che, unita alla saldezza dei valori, lo rendono irresistibilmente tenero. Calandolo perfettamente nel ruolo, la Meyer arricchisce il personaggio donandogli l'accenno di un'infanzia e di una storia personale che non potremo conoscere.

Anche adesso, stare nella stessa stanza con Torin lo faceva sentire un bambino, gli provocava la strana esigenza di disobbedire. Si domandò se l'avrebbe mai superata.

Anche se non si riesce ad arrivare a una definizione del rapporto tra i due protagonisti, si ha la certezza di essere davanti a un insta-love. E va bene che Cinder e Kai sono adolescenti e hanno gli ormoni impazziti, ma la sensazione è che si innamorino perché devono. D'altra parte in Cenerentola non sono altro che un ballo e una scarpetta a far scoccare la scintilla, nel romanzo della Meyer abbiamo almeno un po' di grasso e qualche androide di mezzo.
Non voglio sembrare inclemente: qualcosa mi è piaciuto e, in realtà, ho trovato molto tenero anche il colpo di fulmine. Il problema è che davanti alla statura di un personaggio come quello di Levana impallidiscono e risulta chiaro che la Meyer avrebbe potuto osare di più. Con pochi tratti riesce, infatti, a rendere detestabile e intrigante la regina Levana molto prima del suo effettivo ingresso in scena. Le dicerie, inoltre, contribuiscono a ingigantire l'alone di timore che l'accompagna e suggeriscono qualcosa di spaventoso sul passato e sul presente dei Lunari.
All'interno del retelling, inoltre, la Meyer è riuscita inserire un tema portante: la diversità, rappresentata da Cinder e dagli altri cyborg. I cyborg sono il frutto del progresso scientifico e tecnologico che ha permesso a persone che avevano perso delle capacità motorie o sensoriali o che versavano in gravi condizioni di vivere e di condurre una vita che potrebbe essere dignitosa, se non fosse per il disprezzo degli altri.
I cyborg sono reietti, creature di serie b di cui servirsi e di cui liberarsi, disumanizzate in maniera agghiacciante. Se questo è uno spunto di riflessione interessante, ancora più potente è quello che ci offre la presenza dei Lunari clandestini sulla Terra nel momento in cui sono giudicati indistintamente come pericolosi manipolatori.
Vi sono, dunque, alcune debolezze in Cinder che, d'altra parte, è il romanzo d'esordio della Meyer, ma la leggerezza stilistica e gli elementi e gli spunti originali lo rendono un promettente atto introduttivo.

Il mio voto

3 specchi

Libri della serie:
Glitches (The Lunar Chronicles, #0.5) - Inedito in Italia
The Little Android (The Lunar Chronicles, #0.6) - Inedito in Italia
Cinder (Cronache Lunari #1)
The Queen's Army (The Lunar Chronicles, #1.5) - Inedito in Italia
Scarlet (Cronache Lunari #2)
Cress (Cronache Lunari #3)
Fairest (The Lunar Chronicles, #3.5) - Inedito in Italia
Winter (Cronache Lunari #4)
Stars Above (The Lunar Chronicles, #4.5) - Inedito in Italia

Commenti

  1. Quando vedo una recensione a questo libro (o serie in generale) con meno di 5 stelline (o specchietti in questo caso) me la prendo quasi sul personale x°D Ti consiglio di cuore di proseguire la serie perchè libro dopo libro diventa sempre più geniale. Il modo in cui l'autrice manipola gli elementi originali delle favole integrandoli alla sua storia è spettacolare. A mio parere è il miglior retelling delle favole in circolazione ;)

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    1. Ahahah! Capita anche a me con altri libri XD Posso rassicurarti, però, perché sto già leggendo Scarlet. La serie mi incuriosiva in particolare per il secondo e il terzo capitolo e ne ho sentito parlare così bene che non posso certo fermarmi. E poi, lo avrai capito, non è che Cinder non mi sia piaciuto per niente. ;)

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  2. Ho letto Cinder appena uscito in Italia e anche io non sono impazzita leggendolo. L'ho trovato carino, ma non ho mai avuto voglia di proseguire con la serie.

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    1. Come spiegavo, la serie è così tanto consigliata che sono curiosa di proseguire, soprattutto mi intrigano i due libri centrali della serie e infatti sto già leggendo Scarlet che, mi sbilancio, per ora mi sta piacendo un po' di più...

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  3. Ripescando la mia recensione di questo volume, che risale al 2013, mi sono accorta di aver dato quattro riccetti e mezzo, che forse è una valutazione troppo alta per il romanzo che è Cinder. Continuo a pensare che sia un ottimo volume introduttivo per la serie, che poi migliora soprattutto nel terzo volume, che ho adorato praticamente!
    Mi manca da leggere ancora Winter, ma ormai credo proprio che aspetterò l'uscita italiana :)

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    1. Io adoro la cover di Cress e il fatto che sia il tuo preferito mi illumina proprio. *w* Sicuramente Cinder dà inizio a tutto e forse il suo limite è anche quello: deve spiegare molte cose, introdurre tutto un universo, e portare aventi la storia dei personaggi principali...
      P.s. Una valutazione troppo generosa o troppo bassa può capitare: non hai idea di quante volte abbia dei ripensamenti a posteriori. Siamo umane, i gusti cambiano, il periodo in cui leggiamo ci influenza e soprattutto un voto è solo un voto, mentre conta tutto il resto ;)

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