Recensione: "Artemis Fowl" (Artemis Fowl #1) di Eoin Colfer

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Laurie, Jamie, Artemis Fowl. Il romanzo di Colfer è una delle pietre miliari della mia infanzia, Artemis è una delle mie prime cotte letterarie. E quindi va da sé che, anche a distanza di quasi vent’anni, la mia lettura non possa essere meno entusiasta e magari più obiettiva (ammesso che questo sia possibile).
Presa dal chiacchiericcio sul film e convinta dall’imminente pubblicazione in Italia di The Fowl Twins, avevo iniziato già a rileggerlo quando Vanessa di I libri sono un antidoto alla tristezza ha organizzato un gruppo di lettura con tanto di quiz alla fine delle tappe e chi sono io per dire di no a un gruppo di lettura con test finale?

Titolo: Artemis Fowl (Artemis Fowl #1)
Titolo originale: Artemis Fowl
Autore: Eoin Colfer
Traduttore: Angela Ragusa
Prima edizione italiana: Mondadori - ottobre 2001
Prima edizione: Talk Miramax Books/Hyperion Books for Children - aprile 2001
Pagine: 240
Prezzo: copertina rigida - € 17,00; flessibile - € 11,00 ; ebook - € 4,99
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Dodici anni e un quoziente intellettivo nettamente superiore alla media, Artemis è il giovane rampollo di una delle famiglie di criminali più potenti d’Europa. E forse è ancora troppo presto perché si metta a seguire le orme del padre, ma quest’ultimo è sparito e le finanze familiari iniziano a languire.
In ogni caso Artemis ha già ideato un piano: derubare il Piccolo Popolo. Sì, elfi, gnomi, fate e perché no? Persino centauri.
Se vi state chiedendo se è vera quella storia della pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno, be’, la risposta è no. Ma il Piccolo Popolo esiste ed è costretto a vivere nascosto nel sottosuolo, protetto dall’incredulità con cui sono liquidate le leggende. Almeno finché non si verificano situazioni che mettono a rischio la segretezza, come un troll caduto in un pozzo a pressione e lanciato in superficie.
In questi casi interviene qualcuno come Spinella Tappo, la prima dei leuprecani femmina a essere riuscita entrare nella Ricog, e la prima a imbattersi in Artemis Fowl e Leale.
Questa è la storia di come un dodicenne è diventato il nemico numero uno del Piccolo Popolo. Ci sono due elementi che colpiscono il lettore: il protagonista e la costruzione del mondo fatato.
A una prima lettura, Artemis è un personaggio che suscita disagio perché è un bambino con intenti criminali e Colfer non ne nasconde le debolezze. Così non si può certo parteggiare per lui, ma per un lettore è altrettanto difficile non sentirsi coinvolto, fosse anche solo per l’antipatia che può suscitare la freddezza, con cui gestisce ogni fase del suo piano.
Dall’altra parte, (perché è ovvio che Artemis non possa esserne alleato), ci sono Cantuccio, le tradizioni e la vita del Piccolo Popolo. Ogni essere ha le sue peculiarità e certamente è magico, ma ben poco di quanto descrive Colfer sarebbe possibile senza la tecnologia elaborata nei secoli e con il prezioso contributo di un centauro paranoide. Le ali che permettono a Spinella di volare ne sono un esempio: si indossano.
Tuttavia, per quanto tecnologicamente avanzato, ci sono aspetti in cui il Piccolo Popolo non riesce a essere da meno rispetto all’essere umano. Uno di questi è la discriminazione di genere: Spinella è la prima femmina entrata nella Ricog ed è sottoposta a ulteriore stress per dimostrare non solo di essere all’altezza ma persino migliore dei suoi colleghi maschi.
Tra tutti, Spinella ha un ruolo di primo piano ed è resa ancora più interessante dal suo carattere e dalla dedizione con cui si impegna nel suo lavoro: tifare per lei è un obbligo, nonostante i guai in cui si caccia.
I personaggi principali, soprattutto quelli fatati, sono indimenticabili grazie all’estremizzazione delle loro caratteristiche più comiche. Colfer regala una lettura divertente e coinvolgente, sicuramente poco impegnativa benché la focalizzazione cambi di capitolo in capitolo.
A bilanciare l’ironia che aleggia in tutta la narrazione sono brevi riflessioni ecologiste, ancora tristemente attuali. Le numerose situazioni comiche strizzano l’occhio al lettore, ma a ben vedere stonano un po’ con la pretesa di presentare la storia come un rapporto professionale su Artemis.
La serie è un crescendo e rileggerla è un piacere: ci sono sfumature che a dieci anni non ero ancora pronta a cogliere. Perfetta tra i 9 e gli 11 anni, è una lettura spassosa anche a 30: consigliata!

Il mio voto

4 specchi e mezzo


I libri della serie:
Artemis Fowl (Artemis Fowl #1)
La cassaforte segreta (Artemis Fowl #0.5 e #1.5)
L'incidente artico (Artemis Fowl #2)
Il codice Eternity (Artemis Fowl #3)
L'inganno di Opal (Artemis Fowl #4)
La colonia perduta (Artemis Fowl #5)
La trappola del tempo (Artemis Fowl #6)
Il morbo di Atlantide (Artemis Fowl #7)
L'ultimo guardiano (Artemis Fowl #8)

Commenti

  1. Riletto, anche io, da poco. Artemis è un personaggio fantastico: quello che mi ha sempre affascinato è che lui ha un piano, sa quello che fa, non è in balia degli eventi per tutto il tempo, come avviene invece in molti libri per ragazzi, è consapevole e anche il suo graduale cambiamento è gestito bene. Mi è piaciuta molto tutta la creazione del popolo, e anche del loro alfabeto. Adoro Spinella e Bombarda 😁
    Il film mi ha deluso profondamente hanno stravolto tutto levando, tra le altre cose, gli ottimi messaggi a cui accennavi.
    Leggerai anche il sexondo con il GDL?

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    Risposte
    1. L'alfabeto è uno degli aspetti che più mi aveva divertita da bambina. Questa volta mi è stato impossibile resistere ai personaggi, soprattutto i secondari come Bombarda o Polledro. I migliori.
      Al momento penso proprio che mi risparmierò il film e dire che lo aspettavo trepidante.
      Sì, sono pronta per leggere anche il secondo con il GDL: ci sei anche tu? :)

      Elimina

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