Recensione: "Non è detto che mi manchi" di Bianca Marconero

Recensione di Non è detto che mi manchi di Bianca Marconero

Bianca Marconero

Titolo: Non è detto che mi manchi
Autore: Bianca Marconero
Prima edizione: Newton Compton Editori - 19 luglio 2018
Pagine: 351
Prezzo: Cartaceo €9,90 - Ebook €1,99
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Crescere significa rassegnarsi a fare cose che non ci piacciono.


Pietro Foscarini, per gli amici Fosco, ha chiuso nel cassetto il suo sogno di diventare programmatore, in favore di una carriera più sicura nella redazione di Power Player. Tutto per due ragioni: una famiglia con cui è difficile confrontarsi e una fidanzata esigente, Gaia. Anche se quel cassetto ogni tanto lo riapre per continuare a programmare il suo videogioco A Knight Tale (che ricorda tanto il titolo della versione inglese, A modern knight's tale, del primo volume di Albion. Coincidenze? Io non credo), perché abbandonare definitivamente i propri sogni è una faccenda complicata.
Emilia Levoskova, modella e Instagram girl con un seguito nutrito, invece viene scelta per la rubrica trimestrale della rivista Lollipop, la cui redazione si trova nello stesso palazzo di Power Player.
Fosco ed Emilia si conosceranno e, nonostante un primo incontro molto imbarazzante, scopriranno che, oltre gli occhiali da nerd e la febbre da instagram, c’è qualcosa di più interessante.
Aggiungiamo al mix anche Alice, migliore amica di Fosco e responsabile editoriale della rubrica a cui partecipa Emilia, e Alessandro Francalanza Visconti, coordinatore editoriale di Power Player e Lollipop, cugino di Fosco, e avremo il cocktail perfetto per tenere sempre accese le emozioni. Considerato poi che Alice e Alex hanno un rapporto molto burrascoso... ne vedrete delle belle.

La storia di Fosco ed Emilia per me è stata davvero di conforto: come ogni romance che si rispetti ci sono fraintendimenti e problemi, ma in questo caso, secondo me, ha prevalso la dolcezza più che il contrasto. Quest'ultimo, insieme all'angst, è riservato soprattutto per gli ultimi capitoli, mentre nel corso del romanzo possiamo osservare l'evolversi del rapporto tra i personaggi in maniera molto graduale e indolore. E forse l'unico appunto che mi viene da fare è proprio sul finale: mi è dispiaciuto che il precipitare degli eventi porti a una risoluzione e una conclusione che mi sono apparse affrettate. Un piccolo neo da lettrice curiosa e ingorda di particolari, che però non inficia il valore del romanzo.
Nel corso del libro assistiamo anche a una crescita personale: Fosco ed Emilia sono a un punto di svolta nelle loro vite personali e lavorative. Entrambi sono intrappolati dalle aspettative altrui e tengono poco in considerazione le proprie aspirazioni, servirà la giusta spintarella per cambiare la situazione.
Credo che il mio personaggio preferito sia proprio Fosco (anche se recenti avvenimenti hanno instillato il dubbio su questa mia preferenza e forse Alex mi ha colpita più di quanto non sospetti). Una delle certezze, di solito, nei romanzi di Marconero sono le badilate che tirerei in testa ai protagonisti maschili, talvolta anche alle controparti femminili. E invece in questo caso Fosco è riuscito solo a suscitare enorme simpatia e affetto. Giusto verso la fine un leggero disappunto, ma una briciola rispetto a quello suscitato dai vari Marco (Cinquedraghi in testa, sempre nel cuore) e Dante.
Anche Emilia mi è piaciuta molto, è un personaggio di cui si ha già all’inizio un’idea precisa di come sarà (almeno per me è stato così), per poi essere smentiti. Trovo che sia molto azzeccato in questo caso l'uso dei due punti di vista. Emilia non sarebbe potuta arrivare altrettanto bene se non con la possibilità di mostrarsi direttamente al lettore: proprio perché è una Instagram Girl, una che dell'apparire ha fatto il suo mestiere e che tende a nascondere molto di sé, si sarebbero perse molte sfumature del personaggio.

Io non so nulla di videogiochi ma non mi sognerei mai di chiedere a Fosco perché a lui piacciono tanto. L'amore mica bisogna spiegarlo, se ne prende atto e si rispetta. Punto.

E se i protagonisti sono davvero bravi a non far penare troppo i lettori, non si può dire lo stesso dei personaggi secondari: i battibecchi più infuocati sono tutti opera loro.
Alice e Alessandro hanno una storia precedente al romanzo, che promette di farci soffrire e sospirare, ma per ora rimane sconosciuta.. Si intuiscono i non detti dei due, senza però avere risposta, com'è giusto che sia dato che non sono i protagonisti e che hanno di certo ancora molto da raccontarci. E chiaramente esigo un libro dedicato a loro perché devo sapere, non mi accontento di meno.
A proposito di Alice e Alex, non posso citare il rapporto di amicizia che hanno con Fosco (che, povero, si trova spesso tra due fuochi), e in cui verrà inclusa anche Emilia.

Comunque, l'amicizia è, non meno dell'amore, una sorta di arte di accettarsi, e io accetto Alice, senza riserve.

Fiore all'occhiello dei romanzi di Marconero sono le ambientazioni: in L'ultima notte al mondo l'autrice ci ha portati dietro le quinte di una piccola tv, in Un altro giorno ancora nel mondo dell'equitazione e in Non è detto che mi manchi nelle redazioni di riviste, per ragazzine e di videogiochi nel caso specifico dei protagonisti.
Piccoli mondi ben delineati e in cui i protagonisti si muovono con tale sicurezza da rivelare una conoscenza e cura non indifferente da parte dell'autrice. Trovo sempre curiose e stimolanti le ambientazioni scelte, in quanto rendono il romanzo ancora più definito.
Altri due punti in comune tra i romance di Bianca Marconero sono le passioni dei personaggi e la realizzazione dei propri sogni.
Per esempio Fosco è non solo programmatore, ma pratica anche parkour, mentre Emilia ama cucinare. L'autrice riesce a rendere sempre caratterizzante la passione a cui il personaggio è votato, spesso diventa una vera e propria estensione dell'essere. Cambiano, ovviamente, le modalità con cui vi si dedicano, ciò che provano, come siano di aiuto, se devono essere scoperte o riscoperte, quanto spazio abbiano nella vita, ma ci sono sempre e sono sempre fondamentali.
La realizzazione dei sogni, invece, è il binario narrativo su cui si dipana la storia. Certo, parliamo di romanzi rosa, quindi la storia d'amore è centrale, ma non è mai il solo spunto. Essa va sempre di pari passo con una presa di coscienza dei personaggi e una crescita interiore, votata anche al raggiungimento di un obiettivo, di un sogno che prima sembrava irrealizzabile o era stato del tutto abbandonato.
Ultimo ma non meno importante, lo stile dell'autrice è fondamentale nella costruzione dei personaggi, adattandosi alle peculiarità caratteriali e al vissuto di ognuno, rimanendo lieve e piacevole.

Bonus particolarmente apprezzato dalla sottoscritta è il gatto di Fosco, Glitch: un bel micio rosso, come il mio Kaji. Non potevo che adorarlo. E ovviamente Fosco ha guadagnato tantissimi punti per il solo fatto di averlo preso.

*Kaji quattro anni fa e Glitch è così punto. Stesso faccino.*

«Esatto», mi dice in un picco di soddisfazione, «perché credo che la chiave per diventare davvero noi stessi è scoprire cosa amiamo sul serio, per cosa ci accendiamo. Dobbiamo scoprire dove sta il nostro cuore e trovare la strada per ricongiungerci a lui [...]».

Il mio voto

4 specchi e mezzo



Gli altri libri dell'autrice

La serie di Albion:
Albion (Albion #1)
Diario di un'assassina (Albion #1.5)
Ombre (Albion #2)
Il Principe Spezzato (Albion #2.5)

La prima cosa bella
L'ultima notte al mondo
Ed ero contentissimo (L'ultima notte al mondo #0.5)
Un altro giorno ancora

Angharad

Commenti

  1. Io avrei tirato badilate in testa anche a Fosco: per essere un esperto di videogiochi ha grossi pregiudizi nei confronti delle giocatrici donne, e il suo primo istinto di fronte al lavoro di Emilia era giudicare e mettere il broncio. Personaggio costruito bene, eh, però ad un certo punto ho capito perché Giada fosse così esasperata da lui XD

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  2. Che bello, ci sono ancora persone che analizzano libri e personaggi non secondo il criterio “sarei sua amica?” oppure “ci uscirei a cena?” Perché okay fare della lettura un’esperienza personale, ma riconosciamo per favore che la narrativa è una simulazione del reale non asservita a gratificare chi legge.
    Bianca.

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  3. Non l'ho letto, ma leggendo le ultime recensioni in giro mi sto ricredendo. Sembra una storia intensa ed emozionante. Ma quanto è bello il tuo Kaji? *-*

    A proposito di libri, ti invito a partecipare al mio GIVEAWAY, in palio una copia cartacea di "Anna dai capelli rossi" di Lucy Maud Montgomery!

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