Due note che, probabilmente, potevano restare a margine ed essere dimenticate.
La prima. Mi ero dimenticata di aver letto Vie di fuga negli scorsi mesi e non l’ho inserito nell’elenco delle letture fatte, anche se ricordo benissimo il libro e le impressioni.
La seconda è che è stato molto difficile non pensare a Kazuo Ishiguro, padre dell’autrice e a sua volta noto autore di romanzi come Non lasciarmi.
Titolo: Vie di fuga
Titolo originale: Escape Routes
Autore: Naomi Ishiguro
Traduttore: Margherita Emo
Prima edizione italiana: Einaudi - 16 febbraio 2021
Prima edizione: Tinder Press - 6 febbraio 2020
Pagine: 207
Prezzo: cartaceo - € 19,00; ebook - € 9,99
Vie di fughe rappresenta l’esordio di Naomi Ishiguro nella narrativa. Il volume raccoglie sei racconti, tra cui il principale può essere individuato nella fiaba intitolata L’acchiapparatti e suddivisa in tre parti. Il racconto si distingue per lo sviluppo e la tripartizione, che aiuta il lettore a trovare il conforto della continuità narrativa, ma anche per una compiutezza che in molti casi sembra mancare.
Questa impressione è stata particolarmente acuta per il primo dei racconti del libro, Maghi. È un testo avvincente che avrei voluto fosse l’inizio di un romanzo o per lo meno di un racconto più lungo. La mia immaginazione aveva già preso il volo rievocando libri come L’età sottile di Francesco Dimitri: il passaggio al racconto successivo è stato un brusco risveglio.
I racconti, quindi, sembrano spesso tentativi di sperimentare la scrittura di generi diversi, a mio avviso con una spiccata propensione per il realismo magico e la fantascienza. In particolare, Ishiguro esplora declinazioni diverse della dissociazione che l’essere umano è in grado di innescare quando è incapace e impossibilitato a trovare un equilibrio tra le proprie aspirazioni ed esigenze e i costrutti sociali o le imposizioni famigliari.
L’indagine è, talvolta, tanto sottile che l’associazione con il titolo del volume non risulta immediata: ciascuno dei personaggi, tuttavia, avverte come necessaria una via di fuga dalla propria vita.
Come accade spesso leggendo raccolte, non tutti i racconti colpiscono in modo uniforme anche per l’influenza della propensione del singolo lettore. Nel mio caso, per esempio, mi ha coinvolto molto Accelera!, racconto in cui il protagonista aumenta la propria produttività grazie al consumo di caffeina e diventa dipendente dall’uso efficiente del tempo. Da pianificatrice e persona che tende a esaurire le proprie energie mentali nel tentativo di essere consapevole e informata, ho provato una vertigine simile a quella che mi aveva dato la lettura di The circle di Dave Eggers.
ANNALISE
Invece tu, Evgeny… a cosa pensi mentre camminiamo?
EVGENY
Io, be’. Pianifico. Penso a tutto quello che voglio fare e poi a cosa dare priorità e attenzione la settimana prossima. Poi penso alle ore che mi avanzano per fare altro. Decido come usarle. Penso a questo, e mi preoccupo.
ANNALISE
Per cosa?
EVGENY
Non lo so. Per la situazione in Medio Oriente. Il terrorismo. L’infinitesimale possibilità che non abbia nessun senso pianificare alcunché perché tra una settimana saremo tutti morti. Cerco di non farlo. È come avere la radio in sottofondo: non mi occupa troppo spazio mentale.
Ishiguro combina l’analisi dell’emotività umana con uno stile al contempo semplice e poetico, permeato da un ritmo interno alle parole che conferisce potenza evocativa alla narrazione.
Le settimane trascorse dalla conclusione della lettura potrebbero aver mitigato il mio entusiasmo, ma Vie di fuga è senza dubbio un esordio interessante che presenta un’autrice da tenere d’occhio.
Stamattina, per esempio, ho aggiunto una bussola,
perché ho pensato che è sempre utile sapere dove si è rispetto a un punto fermo,
anche quando non si è sicuri della meta.
Il mio voto
3 specchi
Non lasciarmi è in libreria e aspetta di essere letto, non sapevo avesse una figlia anch'essa autrice! Decisamente un titolo da tenere d'occhio dalla tua recensione
RispondiElimina“Non lasciarmi” consigliatissimo! Spero di poter leggere la tua opinione in futuro e che Naomi Ishiguro torni a scrivere ☺️
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