Lo scorso mese Kazuo Ishiguro ha deciso di entrare nella mia vita e lo ha fatto percorrendo due strade. La prima volta ci siamo incontrati alla Tana di una booklover (amo che si chiami Tana, sapete?). Annie aveva scritto una magnifica recensione proprio su questo romanzo. Avevo già sentito parlare di Non lasciarmi, mi aveva attirata, ma le parole di Annie sono state il vero scossone; mi hanno fatto dire: «Perché non ho ancora pensato seriamente di leggerlo?».
Gli impegni però sono sempre tanti e se non fosse stato per il Gruppo di Lettura torinese (Alaisse ve ne ha parlato qui), avrei rimandato anche perché a casa Chevalier si procrastina tutto il procrastinabile, ma questa è un'altra storia.
Titolo: Non lasciarmi
Titolo originale: Never Let Me Go
Autore: Kazuo Ishiguro
Traduttore: Paola Novarese
Prima edizione italiana: Einaudi - 7 febbraio 2006
Prima edizione: Alfred a Knopf - 12 aprile 2005
Pagine: 291
Prezzo: rigido - € 17,50; flessibile - € 13,00; ebook - € 7,99
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Mi ero fatta un'idea diversa del romanzo e per le prime pagine ho aspettato con ansia che la narrazione prendesse la piega che avevo in testa; continuavo a ripetermi che stavo leggendo una distopia ma, sebbene fossi un po' inquietata, non capivo davvero dove fosse l'ambientazione distopica. Poi fortunatamente mi sono lasciata andare.
Da qualche tempo Kathy sta cercando tra i suoi pazienti qualcuno che sia legato al suo passato, un passato che ha talvolta cercato di dimenticare e al quale ora tenta disperatamente di aggrapparsi.
Kathy lavora come assistente per donatori. Fin dall'inizio appare evidente che ci sia qualcosa di strano nei centri di riabilitazione o, meglio, nei cicli di donazione: ogni paziente completa un percorso nell'arco della sua vita, sottoponendosi a più donazioni; i più fortunati persino a quattro.
Nelle prime pagine Kathy accenna appena al suo impiego e si immerge sempre più nei ricordi. Sebbene si rivolga idealmente al lettore (potremmo immaginare che scriva un diario o che parli con se stessa), il racconto di Kathy non è programmato, non è lineare. Seguendo il flusso di pensiero, ogni ricordo si apre fino a inglobare altri ricordi, si distende fino ad agganciarsi ad altri. In alcuni momenti diventa persino difficile capire come si era arrivati a parlare di un certo evento.
Centrali nei suoi ricordi sono un luogo e due persone: Hailsham e Ruth e Tommy; sullo sfondo si muovono altre persone, alcune destinate a ritornare nella vita di Kathy.
Kathy è cresciuta a Hailsham, una scuola speciale in cui gli studenti vivono e percorrono la carriera scolastica. Se non bastasse il fatto che gli studenti di Hailsham sono isolati dall'ambiente esterno e ricevono un'educazione completa e allo stesso tempo particolare, sulla scuola aleggia un senso di cupo mistero che si mescola alla spensieratezza dell'infanzia e della prima adolescenza, ma che persino i ragazzi percepiscono.
Dell'amicizia con Ruth e Tommy Kathy racconta ogni aspetto; i momenti spensierati si affiancano alle incomprensioni e alle discussioni contribuendo a tratteggiare una situazione in apparenza normale e comune. Le esperienze dei tre bambini, poi adolescenti, sono comuni anche al lettore e spesso diventa facile dimenticare l'impianto distopico del romanzo.
Avrete notato che non vi ho spiegato molto a proposito: in cosa è distopico il romanzo? Che importanza possono avere i ricordi di una giovane donna? Lo scoprirete leggendo, sommando poco alla volta qualche immagine nascosta tra le righe, arrivando alla fine.
Lo stile è molto colloquiale, la narrazione è lenta al punto da risultare spesso snervante. Anche se volevo proseguire, saperne di più, non sentivo quella spinta a leggere che provo di solito con romanzi tanto belli. La scelta di intagliare la storia nei ricordi di una persona è particolare, interessante e originale, ma manca quel "plus" a dare ritmo alla lettura e a renderla avvincente.
Il mio consiglio è di leggerlo dimenticando che si tratta di un distopico, perché è proprio questa l'illusione di Ishiguro: non è una storia che inizia e finisce nelle pagine di un romanzo, è la storia di Kathy H. Non avrebbe senso parlare del mondo in cui lei è cresciuta e vive, perché tutto ciò che lei stessa conosce di esso è rappresentato dai suoi ricordi. Ricordi che non mentono, ma nemmeno rivelano tutto e hanno il sapore di una verità diluita, sbiadita come una vecchia foto.
Mentre narra la vita di Kathy H., Ishiguro mette in mostra le debolezze e le meraviglie di ogni essere umano, ci mette davanti alle nostre stesse scelte.
Non lasciarmi è una lettura in apparenza banale e con poco da dire, ma più passa il tempo e ci rifletto più ne scopro la complessità. Nulla è come sembra, dunque.
Prendete il romanzo di Ishiguro e leggetelo senza aspettative, senza pensare a quello che avete sentito dire a proposito. Spero di non avervi rivelato io stessa troppo, ma desideravo parlarvi, al meglio delle mie possibilità, di un libro che scaverà giorno dopo giorno in me, diventando un tassello importante della mia anima.
Il mio voto
4 specchi
Ho letto la tua recensione con grande interesse e mi sono ritrovata in molte delle cose che hai detto... solo che mentre stavo leggendo il romanzo ad un certo punto sono stata vinta dalla lentezza e l'ho abbandonato. Non è una questione di aspettative ma di coinvolgimento. E io non ne provavo nemmeno un po'.
RispondiEliminaSì, capisco cosa intendi. È la linea sottile che ho rischiato di valicare per via della lentezza narrativa, ma sono contenta di essere arrivata fino in fondo.
EliminaLa questione delle aspettative è importante: se ci si aspetta un distopico e nella narrazione l'elemento è così labile, si rischia di rimanere delusi. Un po' come quelli che si aspettavano un altro romanzo, essendo firmato da Ishiguro; fortuna vuole che io non abbia letto altri suoi libri. ^^
Non potrei che essere più d'accordo sul fatto che è un libro che va letto senza aspettative. Non sai mai dove andrà a parere Kathy con il suo racconto o con i suoi ragionamenti, e per apprezzare davvero il libro bisogna abbandonare ogni logica e lasciarsi andare.
EliminaSono contenta che anche tu abbia deciso di leggere questo libro e che lo abbia apprezzato :3
P.S: Ma davvero ti piace così tanto il nome del mio blog? Awww ♥
*se ne va via felice come una bimba*
Oh yes! E non è solo questione estetica; è bello dire: "Sto visitando La Tana" perché è una parola che suona proprio bene.
EliminaSenza contare che ormai sono tanto affezionata al tuo angolino, mi sento proprio a mio agio da te, un rifugio caldo e accogliente ♥ e penso sempre anche alla Tana dei Weasley...
p.s. Nei prossimi giorni guarderò anche il film. Ormai è d'obbligo XD
Ho letto pareri davvero contrastanti su questo libro, ma sulla lentezza quasi tutti ne parlavano. Questa caratteristica mi spaventa non poco. Anche se un libro mi risulta lento, mi snerva abbandonarlo (a parte casi eccezionali!) e finisco per metterci il triplo del tempo per finirlo, rispetto ad un libro scorrevole. Nonostante ciò il voto e la tua recensione mi hanno fatto meditare e ho deciso di aggiungerlo in WL. :) Vedremo. xD
RispondiEliminaIn effetti anch'io ho trovato dai pareri discordanti tanto che viene da pensare che o lo si ama o lo si odia. Purtroppo è un libro lento, lentissimo e un po' strano: come dice Annie nel commento sopra, non si sa mai dove andrà a parare Kathy. Personalmente, superata la metà e avendo più tempo, l'ho finito nell'arco di una giornata: c'è un momento, penso, in cui la curiosità può prendere il sopravvento sul ritmo.
Eliminap.s. Fammi sapere come andrà, se ti capiterà di leggerlo.
Questo libro l'ho preso in biblioteca anni fa e l'ho letto prima che uscisse il film... beh, l'ho adorato :3
RispondiEliminaPerò è passato troppo tempo y__y sento il bisogno fisico (?) di rileggerlo e di avere sta volta tra le mani una copia mia! Ho anche il dvd *A* ogni tanto da brava masochista me lo riguardo XD
Anch'io l'ho preso in prestito in biblioteca, ma sto già pensando che devo procurarmelo: capisco la sensazione di bisogno!
Eliminap.s. È indubbiamente masochismo il tuo XD