Recensione: "Dai tuoi occhi solamente" di Francesca Diotallevi

Io, Vivian, sono quella che nessuno nota, quella che nessuno vede.
Io li vedo, invece.

copertina

Titolo: Dai tuoi occhi solamente
Autore: Francesca Diotallevi
Prima edizione: Neri Pozza - 4 ottobre 2018
Pagine:207
Prezzo: cartaceo - € 16,50; ebook - € 9,99
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È il 1954 quando Vivian prende servizio dai Warren. Frank è uno scrittore di successo, Clelia è una donna insoddisfatta e infelice e con un terzo figlio in arrivo, le stranezze della bambinaia appaiono trascurabili. Vivian, infatti, ha preteso un chiavistello per la propria stanza e porta sempre con sé una Rolleiflex.
Mentre i bambini sono felici di seguirla nelle esplorazioni della città e le si affezionano, il signor Warren ne è affascinato: è convinto che tra loro ci sia un’affinità, ma per quanto cerchi di avvicinarla è costretto a fare i conti con il distacco di Vivian.
Dopo essersi sottratta ai legami familiari, si è promessa di non instaurarne e sentirsi (finalmente) osservata e scoperta risveglia in lei un atavico istinto alla fuga.
Calati all’interno della narrazione, quasi fossero divagazioni mentali della protagonista, numerosi flashback ricostruiscono un’infanzia inquieta, segnata da sradicamenti affettivi e geografici e da importanti figure femminili.
È la madre, una donna fatta di spigoli e fratture mai ricomposte, che Vivian rivede guardando il proprio riflesso e che sente dentro di sé quando ascolta il proprio dolore. Marie l’ha sottratta a ogni appartenenza, trascinandola tra Stati Uniti e Francia, e allontanandola da Jeanne, la prima ad aver scorto in lei il talento e averle rivelato la magia che può fermare per sempre un momento.

La ricerca era più urgente di qualsiasi altra cosa, della morte stessa.
Si rimetteva in cammino, lo sguardo intento a scandagliare quel mondo bizzarro che la circondava,
che sentiva suo dovere spiegare, spinta dal bisogno di confrontarsi ripetutamente con quello che la vita fa o può fare alle persone, nell’impresa più ardua:
arrivare a decifrare se stessa, raccontarsi attraverso ciò che i suoi occhi vedevano. Perdonarsi, forse.

Dai tuoi occhi solamente si ancora agli eventi noti della vita di Vivian Maier, ricostruiti attraverso rare testimonianze e faticose ricerche, ma Diotallevi conduce la narrazione oltre i dati biografici certi per raccontare un’interiorità tormentata.
Proprio perché il romanzo si ispira a una persona realmente esistita e a un’artista solo recentemente emersa all’attenzione pubblica, una nota finale dell’autrice ricorda che molto è frutto della sua fantasia e di un tentativo di interpretare, di comprendere quei rullini non sviluppati.
Addentrandosi nelle ombre e negli incubi della protagonista, Diotallevi fa del suo romanzo un’indagine sul dolore e sulla sofferenza che si intrecciano e nascono dalla ricerca di se stessi.

Dai tuoi occhi solamente è un ritratto tridimensionale
estremamente vicino all’artista e alla donna che fu Vivian Maier.

Pagina dopo pagina, ho avuto la sensazione che Diotallevi sia riuscita ad avvicinarsi a Vivian Maier ed è per questo motivo che mi sono anche chiesta se la bambinaia avrebbe voluto essere rivelata al mondo. Sull’altro piatto della bilancia, lo potrete riconoscere se avete avuto o avrete occasione di vedere le sue fotografie, la limpidezza dello sguardo dell’artista.
La finzione letteraria è occasione, per l’autrice, di condurre una riflessione sulla scrittura. D’altra parte il confronto tra Frank Warren e Vivian Maier, forse nato dalla necessità dell’autrice di trovare un punto di contatto con la fotografia, si sviluppa intorno alla comune lettura di Bartleby lo scrivano di Melville che, naturalmente, è molto più di un riferimento letterario o una citazione.
Diotallevi si conferma nell’Olimpo delle mie certezze letterarie e se un tentennamento si può cogliere in questa ultima opera, mi sembra che si leghi all’esistenza effimera e sfuggente della sua protagonista. D’altra parte, sento di poter riconoscere più di un merito a questo romanzo: non ultimo, accanto alle molteplici letture, quello di avermi fatto rivivere le emozioni dell’esposizione Vivian Maier – In her own hands.

Il mio voto

4 specchi


Altri libri dell'autrice:
Le stanze buie
Amedeo je t'aime
Dentro soffia il vento

Amaranth

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