Recensione: “Anna” di Niccolò Ammaniti

Come tanti altri romanzi, Anna ha trovato posto nella mia lista di lettura fin dalla sua pubblicazione. Deve essersi sentito ben accolto (e d’altra parte sono certa che fosse in buona compagnia) perché è rimasto in una posizione imprecisata dell’elenco per anni. E lì forse sarebbe ancora se, ad aprile, non fosse uscita la miniserie televisiva sceneggiata dallo stesso Ammaniti.
Datemi tempo di spararmi i sei episodi e vi parlerò anche della serie, ma per adesso accontentiamoci del libro.

testo nature boy shy enchanted

Gli adulti sono scomparsi, uccisi da un virus letale che continua a mietere vittime tra i giovani adolescenti. La Rossa, come è nota la malattia a causa delle caratteristiche macchie cutanee, ha colpito prima il padre di Anna e poi la madre, la quale ha speso tutte le sue energie per scrivere il Libro delle Cose Importanti.
Grazie alla guida Anna riesce a occuparsi di Astor, il fratellino di appena quattro anni.
Un giorno, ritornando da un’escursione in cerca di cibo o almeno qualche prodotto che possa valere uno scambio proficuo, scopre che suo fratello è stato rapito per accrescere le fila dei «bambini blu», schiavizzati per preparare la festa del Fuoco.

copertina anna niccolò ammaniti

Titolo: Anna
Autore: Niccolò Ammaniti
Prima edizione: Einaudi - settembre 2015
Pagine: 314
Prezzo: flessibile - € 14,00; ebook - € 9,99
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Nel romanzo di Ammaniti la Sicilia si trasforma in un microcosmo con regole e dinamiche imprevedibili. Si può soltanto immaginare quale sia la situazione nel resto della penisola e dell’Europa, ma né Anna né gli altri ragazzi in cui si imbatte sanno cosa stia succedendo altrove.
Dal rapimento di Astor la narrazione si sviluppa in un crescendo di violenza e follia: non c’è spensieratezza nell’infanzia riscritta dal virus, ma c’è vita.

la vita è più forte di tutto. La vita non ci appartiene, ci attraversa.
La sua vita era la medesima che spinge uno scarafaggio a zoppicare su due zampe quando è stato calpestato,
la stessa che fa fuggire una serpe sotto i colpi della zappa tirandosi dietro le budella.
Anna, nella sua inconsapevolezza, intuiva che tutti gli esseri di questo pianeta,
dalle lumache alle rondini, uomini compresi, devono vivere.

Stringendo la trama all’osso, Anna non è molto diverso da altri romanzi post-apocalittici: si tratta di restare in vita a ogni costo attraverso pericoli e minacce. Nemmeno l’idea dei bambini sopravvissuti agli adulti rappresenta una novità, ma continua ad alimentare la fantasia degli autori.
Nondimeno, per quanto si possa pensare ad altre opere, Anna non ha il sapore di qualcosa di già letto o visto e probabilmente per una diversa e più realistica tensione verso la vita. Anche per questo motivo Ammaniti non risparmia al lettore scene cruente e crudeli: persino i ricordi più recenti sono incubi da tenere a bada.
L’orrore provocato dalla perdita dei famigliari e degli amici, ma anche dai bambini e dai ragazzini nella loro lotta per la vita può far scivolare in secondo piano la dimensione che rende Anna un romanzo di formazione.
Insieme alla scrittura scorrevole, Anna è probabilmente il punto di forza del romanzo. L’impressione è che Ammaniti non abbia soltanto costruito un personaggio ma che si sia immedesimato al punto da capirne le sensazioni. Restituisce i pensieri di un’adolescente rimasta senza riferimenti e confidenti, con l’enorme responsabilità di un fratellino da crescere e un corpo in trasformazione.
Forse anche con un’amica, con la madre accanto, l’esperienza di Anna non sarebbe stata troppo diversa perché si è sempre a tu per tu con le proprie sensazioni e, anche se qualcuno ce le spiegasse, saremmo noi a doverle comprendere a fondo.
La tenacia di Anna è travolgente: per me è stato difficile interrompere la lettura ma, nel caso non l’abbiate letto, vi consiglio di prepararvi a un finale dolceamaro.

Il mio voto

4 specchi


Per amore di cronaca, il libro è ambientato nel 2020. Un po’ sono felice di averlo letto nel 2021, sia mai che qualcuno ci azzecchi!

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copertina the young world

Commenti

  1. Di Ammanniti ho letto soltanto il famoso Io non ho paura ma ne avevo sentito parlare molto anche di questo!

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    1. Io avrei voluto leggere prima Io non ho paura... È andata così!

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