È un'altra splendida giornata di primavera dopo il crollo della civiltà.
Titolo: The Young World (The Young World #1)
Titolo originale: The Young World (The Young World #1)
Autore: Chris Weitz
Traduttore: Gloria Pastorino
Prima edizione italiana: Sperling&entity_name;Kupfer - giugno 2015
Prima edizione: Little, Brown Books for Young Readers - luglio 2014
Pagine: 336
Prezzo: Rigido - € 19,90; ebook - € 9,99
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La popolazione delle città è stata decimata da un virus che ha ucciso gli adulti e i bambini, risparmiando gli adolescenti. Lo scenario, almeno quello che si è formato nella mia mente, è lo stesso del film Io sono Leggenda con quel gran pezzo di manzo di Will Smith: auto abbandonate, negozi saccheggiati e degrado.
A New York, dopo il crollo della civiltà, i ragazzi hanno cercato di ritrovare sicurezza e stabilità formando tribù che si spartiscono la città, controllando e difendendo zone diverse. Jefferson vive a Washington Square Park, nella tribù guidata dal fratello Wash.
Il giorno dopo il suo diciottesimo compleanno Wash inizia a mostrare i sintomi della Malattia e il decorso è piuttosto rapido. Improvvisamente Jeff si ritrova a essere acclamato come capo della tribù. La sua prima decisione, ancora sconvolto dalla perdita, è vendicarsi della Malattia.
L'occasione viene offerta da Cervellone, la mente della tribù, grazie alle cui conoscenze hanno riescono a convertire l'energia solare in elettricità, hanno stufe e altre cose necessarie. Ha trovato un estratto che potrebbe avere a che fare con l'epidemia.
Così a Jeff e Cervellone si aggiungono Donna, la migliore amica di Jeff e medico della tribù, Peter, il migliore amico di Donna, e Mantide, una ragazza piccola come un Hobbit, ma perfettamente in grado di cavarsela.
Il documento si trova nella biblioteca pubblica. Due ore tra andata e ritorno, se non fosse che attraversare la città, passando nei quartieri delle altre tribù, è pericoloso.
Quando lessi la trama la prima volta, pensai che avesse elementi di diversi libri: nulla di nuovo, di certo già letto. Poteva essere un flop totale, eppure mi attirava. Così, ora sapete perché sono qui a parlarvene.
Protagonisti del romanzo e voci narranti sono Jefferson e Donna, amici fin dall'asilo. I loro punti di vista si alternano di capitolo in capitolo, proseguendo la narrazione nello stile particolare che caratterizza ciascuno.
Pacato e riflessivo, Jefferson è, a dispetto dell'imminente fine del mondo, un idealista. La lealtà e i sentimenti lo guidano, spingendolo a superare quelli che ritiene essere i suoi limiti. Dopo la morte del fratello, sembra quasi che Jeff abbia deciso di diventare un eroe, di guadagnarsi la posizione di comando che la tribù gli ha affidato.
Rispecchiando il temperamento più spontaneo e appassionato, ma allo stesso tempo razionale, la narrazione di Donna è più schietta e discorsiva. Tuttavia, pur essendo il cecchino migliore della tribù, Donna non è una scavezzacollo e, anzi, si oppone alla spedizione organizzata da Jeff e Cervellone, non appena si rivela essere molto più impegnativa e rischiosa di una gita fuori porta.
Dopo la diffusione del virus, carpe diem è diventato un motto condiviso e la maggioranza dei ragazzi ha iniziato a vivere senza freni inibitori: a nessuno importa più dei giudizi altrui, della propria reputazione se non esiste un futuro. Per Donna, però, è diverso: proprio perché ha perso quasi tutto, vuole avere il controllo su se stessa.
In The Young World lo scenario catastrofico, il virus e il tentativo di trovare una cura mi sono sembrati secondari rispetto ai sentimenti dei protagonisti. Sebbene la spedizione e le adrenaliniche conseguenze movimentino la narrazione, uno spazio considerevole è occupato dall'amore che Jeff prova per Donna, la sua migliore amica.
Non so, forse è ora che prenda il controllo della situazione, forse è ora di fare qualcosa di grosso. Forse dovrei dire a Donna cosa provo per lei. Magari domani.
Per Donna, d'altra parte, Jeff è sempre stato solo un amico, il fratello carino del ragazzo con cui c'era stato qualcosa.
Il racconto di Jeff e Donna permette di conoscere anche i personaggi secondari e di provare per ciascuno di loro una certa simpatia. Anche se la mia preferita rimane la piccola (ma really badass) Mantide, per Peter, il migliore amico di Donna, ho provato un'istintiva simpatia.
Non sono state tanto le parole con cui lo descrive Donna (afro-americano, gay, cristiano e disordinato), ma la sua lealtà verso gli amici, che è sempre pronto a difendere.
Cervellone, invece, mi ha un po' inquietato. È un personaggio interessante proprio per la sua estrema intelligenza, ma qualche volta mi hanno preoccupato il suo strano modo di relazionarsi e di comportarsi. Si tratta di una sensazione personale, però, che non saprei motivare.
Se la caratterizzazione dei personaggi è uno degli aspetti che ho preferito, ho anche apprezzato le battute che animano il viaggio e descrivono pittorescamente il mondo, mettendo in luce che con esso è finita la sua vacuità.
The Young World non brilla dal punto di vista stilistico: la scrittura è semplice e, sebbene la differenziazione del POV sia molto curata, non lo ritengo uno dei punti di forza del romanzo.
Vorrei soffermarmi sulla conclusione che, lo ammetto, ho trovato sbilanciata rispetto alle parti precedenti per la velocità con cui si susseguono gli eventi. Tuttavia, ho apprezzato il tipo di finale: aperto quanto basta perché la trilogia abbia la possibilità di svilupparsi, ma sufficientemente conclusivo da soddisfare il lettore.
La lettura, però, ha decisamente superato le mie aspettative: tenendomi incollata alle pagine, Weitz è riuscito a coinvolgermi ed emozionarmi.
Il mio voto
3 specchi e mezzo
I libri della serie:
The Young World (The Young World #1)
The New Order (The Young World #2)
The Revival (The Young World #3)
Ma mi intriga moltissimo! Non lo conoscevo, grazie per il consiglio ;-)
RispondiEliminaE che bella cover *.*
Ho avuto l'impressione che sia passato un po' inosservato, forse complice la trama non proprio originale, ma la lettura è piacevole ^^
Eliminap.s. È bello ritrovarti =D
Grazie cara ♥ anche io sono contenta di essere di nuovo qui con voi!
EliminaÈ stato un periodo complicato, ma l'erba cattiva non muore mai :P
Ciao Am! Guarda, da qualche parte tra la WL su Goodreads o quella sul sito della biblioteca, devo aver segnato questo The Young World da leggere... prima o poi lo farò! xD Comunque, mi ispira e la tua recensione ha chiarito qualche punto in più su cosa mi devo aspettare ;)
RispondiEliminaCiao, Rosa! Mi fa piacere averti chiarito un po' le idee: non è un romanzo indimenticabile, secondo me, ma l'ho trovato proprio carino.
Eliminap.s. Vedo che non sono l'unica ad avere una WL sparsa XD
Ho un debole per i distopici. Tutto ciò che è apocalittico per me va bene XD
RispondiEliminaMi piace poi che i personaggi siano ben caratterizzati, una delle cose fondamentali, per me, in una lettura.
Me li segno, così la mia wishlist si allunga ulteriormente >_<
Allora penso proprio che ti piacerà! E per la WL non ti preoccupare: crescere è il suo destino! XD
EliminaLo avevo già puntato da un po', ma la tua recensione mi ha incuriosito ancora di più! *__*
RispondiEliminaSpero ti piaccia! ^^
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