Drama Fever: Empress Ki

È passato molto dall’ultima volta che da queste parti si è parlato di drama, anche se non abbiamo mai smesso di guardarne. Sono sincera: ho deciso di rispolverare questa rubrica soltanto per poter fangirlare pubblicamente e avere un’ulteriore scusa per cercare foto e gif.
Quindi, anche se Empress Ki è pressoché un classico (MBC TV 2013-2014), faremo così: mi sforzerò di parlarne in modo composto nella prima parte e voi vi preparerete per il delirio della seconda.

Ispirato alla vita dell’ultima imperatrice della dinastia Yuan, Empress Ki sviluppa lungo 51 episodi l’ascesa al trono di una donna originaria di Goryeo (nda regno della penisola coreana da cui discende l’eponimo dello Stato), inviata ancora bambina come tributo.
Sfuggita al suo destino ma rimasta orfana di madre, Ki Nyang (interpretata da Jung Ji So) cambia il suo nome in Ki Seung Nyang fingendosi un ragazzo e arruolandosi come guardia reale di Goryeo. È in questa occasione che conosce il futuro re di Goryeo, l’affascinante Wang Yoo (Joo Jin-mo).

Tra i due c’è un’ottima intesa, ma le loro strade sono destinate a separarsi perché Seung Nyang è stata scelta come guardia del corpo di Ta Hwan (Ji Chang Wook), principe di Yuan in esilio. L’imperatore, però, sta morendo e Ta Hwan è il prossimo nella linea di successione, ragione per cui il suo ritorno alla capitale è minato da attentati.
Intrighi, tradimenti, tentati e riusciti assassinii sono all’ordine di ciascun episodio. Forse, questo è uno dei motivi per cui il drama regge egregiamente il numero notevole di puntate e a malapena ho resistito al desiderio di guardarli in un’unica seduta.
E poi ci sono loro tre.

Alaisse e io abbiamo deciso di guardare Empress Ki per Ji Chang Wook, che è sempre bravissimo e bellissimo (levissimo e purissimo), ma siamo rimaste per Ki Nyang (da adulta è interpretata da Ha Ji Won), Wang Yoo e Taltal (Jin Yi Han). E per la trama.
No, sul serio. È un drama molto e ben articolato, che non registra momenti di calo della tensione e difficilmente annoia.
I personaggi sono altrettanto ben scritti e anche tra i “cattivi” abbiamo interpretazioni notevoli. Se non fosse stato per il ruolo, avrei ceduto al fascino di Tang Ki Se (Kim Jung Hyun). D’altra parte, il mio cuore si è presto diviso per i tre che ho citato poco fa.
Prima del delirio, voglio consigliarvi di recuperare Empress Ki senza farvi spaventare dal numero di episodi (se qualche amica stesse leggendo e volesse compagnia, io lo riguardo subito e volentieri!). Devo, però, aggiungere due note critiche. La prima è sul finale: Empress Ki è un drama notevole su cui si sono istantaneamente settati i miei standard in materia di storici, ma gli ultimi dieci minuti mi sono sembrati posticci e stiracchiati. Gli autori hanno voluto condensare una storia ancora molto lunga e complessa in poco tempo, finendo per bistrattare personaggi che, sebbene siano considerati secondari, sono fondamentali. Si poteva fare meglio.
Infine, mi sono resa conto di un tentativo di dare spazio e risalto alla figura di Ta Hwan, anche questa legata alla Storia. Sotto un profilo che definirei morale, però, il personaggio di Ta Hwan rimane in una zona grigia dalla quale emerge raramente e spesso solo per un personale tornaconto (la sopravvivenza). Anche intellettivamente, viaggia a intermittenza con fugaci per quanto puntuali intuizioni: non regge il confronto con Ki Nyang o Taltal.

C’è da dire che l’immagine dell’Imperatrice Ki non è tramandata nella luce gloriosa del drama, che romanza facendo di lei una guerriera ma che probabilmente ha il pregio di farne apprezzare quanto meno la tenacia.
Mentre per Goryeo Ki fu una traditrice, gli storici Ming denunciarono la sua influenza come corruttrice delle tradizioni e dei costumi. D’altra parte, si tratta di visioni parziali, costrette dall’esigenze contingenti a non celebrare una donna che seppe raggiungere e conservare il proprio potere portando anche contributi benefici alla popolazione.

Come avrete intuito, Taltal è un personaggio di grande spicco ma, in ogni caso, sarebbe stato difficile ignorare la voce di Jin Yi Han per la quale ormai ho sviluppato una vera dipendenza. Galeotto fu, per me, Empress Ki: ho preso un treno che mi sta portando a godere di tutte le sue interpretazioni televisive e cinematografiche o per lo meno di quelle reperibili, come Golden Pouch e My Secret Hotel. E niente, lo amo: non credo che scenderò presto.

Lo avete visto? Vi ho convinti a guardarlo?

Fonti su la vera Empress Gi
Empress Ki è disponibile su Netflix.

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