Ho una sola domanda: come si sopravvive all’idea che Un caso speciale per la ghostwriter è l’ultimo romanzo della serie? Forse consolandosi con Il morso della vipera della stessa autrice?
Ipotesi. Dilemmi. Ci sarebbe persino da chiedersi come abbia potuto resistere fino a quest’estate prima di continuare a leggere le avventure editoriali e investigative di Vani Sarca. L’unica evidenza è che sono ricaduta nel tunnel. Non esattamente in piedi, ma questa è un’altra storia e se la mia premessa non vi ha ancora spinti a cercare di capire di quale serie imperdibile stia blaterando, seguitemi: garantisco che non troverete traccia di spoiler.
Titolo: La scrittrice del mistero (Vani #4)
Autore: Alice Basso
Prima edizione: Garzanti - 26 aprile 2018
Pagine: 320
Prezzo: rigida - € 17,90; flessibile - € 6,90; ebook - € 9,99
Nella vita Vani Sarca fa la ghostwriter: scrive saggi, trattati medici, romanzi di successo che portano il nome di altre persone, personaggi in vista o autori in crisi. L’abilità di Vani ha dell’incredibile: riesce a cogliere e replicare qualsiasi stile, voce e strutturazione del pensiero. E no, non lo trova affatto divertente.
La sua valvola di sfogo è Enrico Fuschi, l’editore delle Edizioni L’Erica per cui lavora e il cui interesse principale è, ovviamente, vendere. Fare andare in escandescenza Fuschi non è poi così complicato e, dal momento che pare impegnarsi nel trovare i compiti più ingrati e insulsi, nemmeno si può dire che non si meriti le frecciate di Vani.
Il talento straordinario di Vani, comunque, le ha permesso anche di iniziare una proficua collaborazione con il commissario Berganza. Tutto è iniziato con il rapimento di un’autrice con la quale Vani stava lavorando, ma se volete saperne di più (e fidatevi, volete) dovreste leggere L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome.
Dall’incontro con Berganza la vita di Vani ha preso a essere molto più movimentata e, finalmente, può utilizzare a pieno regime la sua capacità di comprendere a fondo le persone.
Ciascun libro della serie si apre con una riflessione sulla carta e un particolare aspetto della vita: scommetto che anche voi li troverete interessanti e magari scoprirete di essere più o meno in sintonia con il pensiero della protagonista. Ciò che è ancora più intrigante è il sottile legame che si può cogliere tra l’aneddoto e il caso da risolvere o una vicenda apparentemente secondaria.
A proposito delle vicende secondarie, quest’ultime hanno spesso a che vedere con la famiglia di Vani e in particolare con la sorella Lara e il cognato Michele, o con Morgana, la vicina di casa che la adora e potrebbe passare tranquillamente per la sua versione adolescenziale.
Questa volta l’occasione è ghiotta per una disamina trasversale delle relazioni sentimentali: nel corso del romanzo, per un motivo o per l’altro, il lettore si imbatterà in vari esempi e dinamiche.
Come i libri precedenti, La scrittrice del mistero si focalizza su uno specifico genere letterario: questa volta tocca al romanzo giallo, di cui Basso offre un’anatomia affettuosamente spietata che potrete scovare leggendo.
Se gli schemi narrativi e i meccanismi editoriali fanno parte della narrazione e a essa vengono adattati, è impossibile per me non cedere le armi davanti alle citazioni e ai riferimenti letterari: si dovrebbe prendere appunti per le prossime letture.
Al penultimo romanzo i personaggi, tutti e non solo Vani o Berganza, ma anche Irma, Morgana, Lara, Riccardo, gli agenti Pezzoli e Petrini e persino Enrico Fuschi si confermano punti di forza della serie. Certo, è quasi scontato che ci si affezioni anche ai meno simpatici, ma Basso riesce a sostenere la tridimensionalità di ciascuno arricchendo di sfumature i rispettivi caratteri.
Che sia per la vivacità dello stile dell’autrice, per il sarcasmo di Vani o il fascino di Berganza (ragazzi, quest’uomo cucina e lo fa pure bene: che cosa volete dirmi?), ogni volta che prendo in mano un libro della serie non riesco a posarlo finché non sono arrivata all’ultima pagina.
Tra l’altro, l’ultima pagina della Scrittrice del mistero mi costringere a iniziare al volo l’ultimo romanzo e a consigliarvi, di nuovo e spassionatamente, la serie.
La vita dopo il lieto fine sta tentando di farmi fuori.
Quale che sia il lieto fine per Vani, che coincida o meno con le speranze del lettore, per nostra fortuna non è la fine delle sue avventure. E non ci resta che godercele.
Il mio voto
5 specchi
I libri della serie:
Nascita di una ghostwriter (Vani #0.1)
La ghostwriter di Babbo Natale: Un racconto di Natale di Vani Sarca (Vani #0.2)
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome (Vani #1)
Scrivere è un mestiere pericoloso (Vani #2)
Non ditelo allo scrittore (Vani #3)
La scrittrice del mistero (Vani #4)
Un caso speciale per la ghostwriter (Vani #5)
Finita e amata. Vani e Berganza mi mancano un sacco, ma per me è stato un buon finale.
RispondiEliminaHo letto anche: Il morso della vipera che è molto carino.
Non so come e perché mi sia persa il tuo commento... Nel frattempo ho finito anch'io la serie. Il morso della vipera, ormai, è rimandato al nuovo anno, ma Vani e Berganza ♥
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