La misura imperfetta del tempo

Recensione di La misura imperfetta del tempo di Monica Coppola

Monica Coppola

In quel momento ad esempio le esplodeva sul viso in un tramonto sfacciato tinta confetto,
di quelli che Torino mette in scena per annunciare l'arrivo dell'estate nel caso te lo fossi dimenticato.

copertina la misura imperfetta del tempo di monica coppola

Titolo: La misura imperfetta dell'amore
Autore: Monica Coppola
Prima edizione: Las Vegas Edizioni - 16 maggio 2019
Pagine: 221
Prezzo: cartaceo - € 14,00; ebook - € 4,99
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Mia non ha mai accettato di assecondare la società, di seguire la moda, di cercare un lavoro che susciti l’ammirazione degli altri. Immune alla genetica passione per le scarpe, inverno o estate, indossa i soliti anfibi. Ma Mia ha vent’anni e la concentrazione di ansia nel suo sangue è sbalorditiva, se non anomala. Ogni suo gesto è misurato, soppesato e valutato nell’ottica (lodevole, ma anche esasperata) di un’attenzione ecologica e salutista. Di respirare se ne parla appena, mentre si preoccupa di controllare di aver legato bene i nastrini alle valigie della nonna e di interrogare l’autista dell’autobus per valutarne l’affidabilità.

Lara è una donna priva di debolezze, capace di tenere ogni aspetto della sua vita sotto controllo: i pasti misurati in un rapporto tra calorie e necessaria sussistenza, il tempo piegato al suo volere pur di poter gestire splendidamente il personale di Gisèle, il suo fisico e l’attività ricreativa accuratamente selezionata attraverso le app di incontri.
Lara basta a se stessa, in quel suo appartamento arredato con gusto, ma vuoto e freddo come le zuppe riscaldate per cena. La distanza dal mondo, dalla madre e dalla figlia è l’unica barriera di protezione tra lei e un ricordo che non si lascia seppellire e arginare dai numeri e dai pizzi di Gisèle, che torna come quel codice morso che avvisa Mia di ogni pericolo, sia pure presunto.

Una figlia diventata madre quando forse era troppo giovane, una nipote da crescere, un dolore sordo che le lega tutte senza poterlo definire: Zita ne ha viste tante. Dopo la morte di Tore, la sua unica consolazione sono quelle chiacchiere al cimitero, rivolte al marito in cerca di consiglio o più semplicemente di compagnia.
A scandire le sue giornate non sono soltanto le visite e i fiori freschi per il cimitero, ma anche le domande e le telefonate assillanti della nipote che si è persino messa in testa di farle fare una vacanza. Sembra quasi che le parti si siano invertite e ora è sua nipote Mia a rivolgerle ogni attenzione possibile, anche non richiesta.

La misura imperfetta del tempo è la storia di tre donne e di tre generazioni, unite da un legame parentale e da un passato che le logora ma di cui solo una conosce ogni aspetto.
La vita scorre, soffocando le occasioni e presentando un conto che pesa inconfessato nella quotidianità di ognuno. Ma il tempo si riavvolge, irrompe senza mezzi termini, stabilendo che è giunto il momento di sbrogliare la matassa e di appacificare gli animi.
Sul piano della trama questa è una lettura immediata, ma personalmente le storie di Mia, Lara e Zita mi hanno fatto riflettere su come siamo abituati a piegare il tempo e a incasellare ogni evento della vita: c’è un tempo per ogni cosa, un tempo per ogni età. I vent’anni sono l’età della spensieratezza, i quaranta della maturità e della sicurezza, quelli in cui sentirsi realizzati; la vecchiaia è il momento del riposo e della rassegnazione, forse. Peccato (e fortuna) che non sia così che funziona.
Il tempo non si controlla, anche nella sua duttilità originaria: l’uomo lo ha piegato perché ne ha creato uno proprio, ma spesso gli sfugge che il tempo non è preciso pur con tutti quei numeri di cui si compone, con le occasioni e le opportunità che siamo disposti a concedere alla vita.
Leggere un libro è sempre un atto di fiducia e la mia è stata ben riposta. La misura imperfetta del tempo mi ha tenuta incollata anche se la vicenda narrata non mi apparteneva: non sono Mia, Lara e tanto meno Zita; il mio non è il loro tempo, la mia vita non ha stretti punti di contatto con la loro. Eppure, Coppola riesce a creare una sintonia tra le protagoniste e il lettore: suscitano una spontanea simpatia grazie alla capacità dell’autrice di renderle reali e di farle comprendere a fondo.
L’alternanza dei punti di vista permette di entrare nella pelle di ognuna di queste donne, di sentirne l’uragano emotivo, senza per questo portarti a giudicarle. E questo è l’altro aspetto che mi è piaciuto: la capacità di raccontare la vita, nelle sue sfumature, con le sue sfaccettature, con le sue zone d’ombra e i suoi colori bellissimi.
E poi ci sono lei, Torino, e in secondo piano, una periferia per me inconfondibile. Sono stati il mio punto debole, gli elementi che immediatamente mi hanno fatto sentire vicina e, forse, anche un po’ dentro a questo romanzo. Chiaramente non potevano essere sufficienti ed è indubbiamente merito della scrittura di Coppola se La misura imperfetta del tempo mi ha conquistato: la freschezza dello stile incontra un’ironia capace di strappare più di un sorriso e una descrizione sensibile.
La misura imperfetta del tempo è una storia che forse non verrebbe in mente a nessuno di raccontare perché, ammettiamolo, può sembrare una faccenda poco attraente: eppure, Coppola l’ha saputa cogliere nei suoi aspetti più avvincenti, più umani.
Un romanzo che consiglio a chi a Torino si ritrova a cercare con lo sguardo la Mole, a chi ama leggere storie possibili di persone che potremmo incontrare e a chi si vuole ribellare al tempo.

Il mio voto

4 specchi e mezzo


Amaranth

Commenti

  1. Concordo con te su tutto! Un romanzo che pur raccontando di normalità riesce a non essere mai banale e che cresce man mano che le pagine scorrono.
    Io non sono di Torino ma ho amato moltissimo il modo in cui Monica ne parla e anche quello in cui ha saputo parlare della mia Milano. Insomma un libro che non dimenticherò facilmente.

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    1. Ciao! Scusa, ti rispondo dopo molte settimane. Ti dirò: Milano, descritta da Coppola, ha affascinato anche me, ma sicuramente e inaspettatamente sono state le protagoniste a entrarmi nel cuore ♥

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  2. Grazie per la lettura e la recensione approfondita :)
    Felice che il viaggio nel tempo imperfetto di Mia, Lara e Zita (e anche nella Torino periferica e contemporanea) sia stato un viaggio piacevole.
    Monica Coppola :

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    1. Sono io che la ringrazio per questo romanzo e per aver saputo raccontare la vita.

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