Gocce di magia

Ogni libro è una successione di immagini e parole. Spesso alcune di queste colpiscono più di altre, lasciandoci del libro quei ricordi che poi restano anche a distanza di anni. Questi piccoli frammenti di storie possono ricreare atmosfere ed emozioni.
Per questo condivideremo con voi un piccolo frammento di storia, nella speranza che lasci qualcosa anche in chi non l’ha ancora letta.

Io sono Nessuno, Jenny Valentine

C'erano anche altre foto oltre a quelle della sera della festa. Sono rimasto nell'ufficio vuoto a guardarle tutte: Cassiel con il gelato, Cassiel con la squadra di calcio, Cassiel e un cane con la lingua di fuoi, Cassiel su una spiaggia spazzata dal vento. Era come guardare me stesso in una vita che non potevo neanche sognare, la vita che avrei voluto vivere. Sapevo di non essere mai stato in quei posti, sapevo che non era vero, ma ero deciso a sentire anch'io i tamburi di quella sfilata, l'odore di fango e sudore di quel campo da calcio, il gusto rosso fragola di quel gelato, il sale e la sabbia sulla pelle. Ero deciso a credere che quelle foto fossero davvero mie.
Se non mangi da tanto tempo devi stare attento a fare bocconi piccoli, altrimenti il cibo che hai sognato giorno e notte ti farà stare male da cani. Fidatevi, io lo so bene. Per questo non ho mai desiderato una famiglia. Sapevo che era una pessima idea.
Ma il desiderio è come una droga.
In quel momento la vita di Cassiel Roadnight si è intrufolata nella mia testa e c'è rimasta dentro. Non sono riuscito a scacciarla via. Pensavo a suo padre e sua madre, a come potevano essere, a che faccia avrebbero fatto nel vedermi. Ho pensato ai suoi fratelli e alle sue sorelle, a quanti potevano essere, che età potevano avere. Ho pensato alla sua accogliente cittadina e al vuoto che si era lasciato dietro. Ai suoi amici. Ho immaginato quanto sarebbero stati felici di vederlo tornare a casa.
Mi sono illuso che avevano bisogno di me quanto io di loro. Mi sono illuso di mettere fine alla loro sofferenza semplicemente ricomparendo.
Ho pensato alla casa di Cassiel, alla sua stanza e a come sarebbe stato averla per me. Ho pensato alla colazione in cucina: crêpe, battute sceme, succo d'arancia e il sole caldo sul viso. Ho pensato alla scuola, agli amici, a essere una persona normale.
Ho desiderato quello che Cassiel Roadnight aveva. L'ho desiderato con ogni singolo respiro.
Non ho pensato che essere lui mi avrebbe costretto a vivere sul filo del rasoio. Non l'ho capito. Mi sono rifiutato di abbassare lo sguardo.
Ho guardato il suo viso sullo schermo del computer e mi sono sfidato a provarci: o realizzavo il mio desiderio o andavo dritto da Gordon e Ginny a dire la verità. Potevo diventare lui o dovevo diventare davvero me stesso. Era questa la scelta.
Mi rivedo spesso andare loro incontro lungo il corridoio, facendo finta di scegliere. Continuo a rivedere quella scena perché è stato l'ultimo momento prima del non-ritorno, gli ultimi secondi in cui non sono stato nessuno, né io né Cassiel Roadnight. Almeno non del tutto.
Le mie scarpe scricchiolano sul pavimento lucido, le mie mani sono calde, gonfie e appiccicose. E sono indeciso. Non so ancora cosa fare.
"Indeciso" sembra un posto magico adesso. Un posto prima di "azione" e "conseguenza".
È indeciso che voglio.

Amaranth

Commenti

  1. Questo spero di riuscire a leggerlo presto! :)

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    1. Io l'ho trovato carino, ma speravo in qualcosa di più. Sono curiosa di conoscere la tua opinione ^^

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