Bitten. Romanzo e serie tv a confronto

Era dalla conclusione della serie tv di Bitten che volevamo scrivere questo post ma, ahimé, siamo donne di mondo, impegnate, con una vita sociale molto intensa - ecc ecc - quindi abbiamo dovuto rimandare. Ora però vi parleremo di come è nata questa ossessione passione per il telefilm e, in seguito, anche del libro.

Un bel giorno la Bella Alaisse si è svegliata e ha deciso di guardare il Pilot di Bitten

«Carino!» ha pensato. «Guardiamo il secondo episodio».

Il risultato sono stati tre giorni di full immersion per vedere tutti gli episodi già usciti. Il passo successivo è stato trascinare nel vortice anche la Bella e Ignara Angharad.


Dopo la visione del telefilm è naturalmente seguita la lettura del libro, di cui trovate la recensione qui. Partiremo quindi a delirare parlare molto seriamente della serie tv.

Elena Michaels è una fotografa che vive a Toronto con Philip, l’uomo che ama e che a sua volta l’adora. Sarebbe tutto perfetto se Elena non nascondesse il piccolo dettaglio di essere un licantropo (Ehi, non siamo tutti perfetti, giusto?). E ovviamente non è un “normale” lupo mannaro, ma fa parte del Branco di cui è il miglior segugio. Per questo motivo viene contattata dal suo Alpha, Jeremy, per tornare a Stonehaven e aiutarli. Un licantropo fuori controllo, un Bastardo, sta infatti spargendo cadaveri nel loro territorio e la polizia, per ovvi motivi, non deve arrivare a loro.
Elena, inizialmente reticente a tornare alla sua vita a Stonehaven, torna infine nella vecchia casa che è il quartier generale del Branco e ritrova così il suo vecchio compagno, Clayton.

«Clayton! CLAYTON! Amore, cucciolo, piccolo e tenero assassino a sangue freddo…».
«Ehm, Alaisse, stavamo facendo un lavoro ser…».
«CLAYTON AMORE DI MAMMA VIENI QUI».

*Angharad abbraccia il pc e non lo lascia più andare*

Tornando serie – forse – le cose cominciano a farsi davvero interessanti a Stonehaven. I cadaveri aumentano, e anche i nemici sembrano spuntare come funghi in autunno. E qui ci fermiamo prima di svelarvi troppi dettagli e rovinarvi la visione della serie.

Ci sono tanti spunti interessanti che secondo noi rendono questa serie degna di essere guardata, a cominciare dagli attori che, a nostro modesto parere, hanno davvero quel qualcosa in più per rendere magnetico il telefilm. E no, per una volta non stiamo parlando di addominali, anche se non mancano nemmeno quelli.
Il fan service fa parte del pacchetto, ma non sarebbe stato necessario perché la trama è abbastanza avvincente per reggersi anche senza le scene spinte.

Alaisse: «Però il fondoschiena di Clay dovrebbe essere eletto Patrimonio dell’Umanità. Non possono non metterlo anche nella seconda stagione!».
Angharad: «Perché, quello di Logan ti ha fatto schifo?».

L’intreccio amoroso è basato sul classico triangolo, ma non temete, oltre ad esserci una risoluzione, una volta tanto il triangolo ha un suo perché e non è campato in aria giusto per creare qualche tensione.

Angharad: «Io detesto i triangoli. Davvero. E di solito voglio pestare a sangue il terzo incomodo».
Alaisse: «Lo so. Mi ricordo le tue invettive. Di solito sempre contro il personaggio per cui tifavo io. Ma Phil è…».
Angharad: «Un altro bel sedere».
Alaisse: «…già».


Il rapporto tra Clay e Elena viene approfondito durante tutta la serie e in particolare nell’episodio 5 ci vengono forniti dei bellissimi flashback su come i due si sono incontrati. Credeteci sulla parola e provate a guardarlo almeno fino alla quinta puntata!

Oltre a Clay, però, il Branco è composto da molti altri licantropi, a cominciare dall’effervescente Peter, il playboy Nick e suo padre Antonio (entrambi di origini italiane e con un pessimo accento quando Tonio deve parlare in italiano; ma che ci volete fare, sono canadesi, gli perdoniamo anche quello), e Logan, l’amico più fidato di Elena. A completare il gruppo è Jeremy, l’Alpha e quindi capo dei licantropi, almeno quelli che seguono le regole del Branco. Alaisse ha una cotta abissale per questo personaggio nonostante abbia l’età di suo padre e la cosa le crei diversi problemi di ordine etico/morale. Ma Jeremy è perfetto. Punto.

Angharad: «Problemi di ordine etico…? L’importante è che sia maggiorenne».
Alaisse: «… hai ragione. Che importa da quanto tempo lo sia».
Angharad: «Esattamente».


Uno dei tratti più interessanti del telefilm è proprio vedere come funziona questa minuscola comunità all’interno di una società moderna. Nel corso dei secoli i licantropi hanno dovuto adattarsi per sopravvivere e una delle regole principali è che chiunque scopra il loro segreto deve essere ucciso. Niente mezze misure, niente eccezioni. La sicurezza del Branco viene prima di tutto. Verso la fine, però, si apre uno spiraglio per qualche cambiamento e noi non vediamo l’ora di vedere come si evolverà la storia.

Nonostante sia stato tratto dal libro di Kelley Armstrong, infatti, la serie tv ha preso una strada piuttosto separata, almeno verso la fine. A parte uno scambio di morti (nel libro muore un personaggio mentre nella serie ne muore un altro), la trasposizione televisiva era riuscita a seguire a grandi linee la trama del libro, ma l’ultimo episodio prende una direzione completamente diversa e siamo abbastanza certe che la seconda stagione non potrà seguire la trama diStolen, il secondo libro della serie.

E non solo si discostano a livello di trama, ma anche nella resa dei personaggi hanno fatto qualche variazione, più o meno evidente. Basti pensare a Phil, che nel libro è un personaggio macchietta, poco presente e poco affascinante; ben diverso dal Phil telefilmico, che è stato caratterizzato meglio e che è riuscito a far breccia nei nostri cuori, nonostante l’amore imperituro per Clay. Altri cambiamenti non li possiamo citare, perché spoiler, ma ci sono e non sono stati sempre azzeccati, però non hanno in nessun modo abbassato il livello della serie.

Nonostante le differenze piuttosto marcate, la serie tv è godibilissima e piena di azione. Non mancano le scene più crude o più hot, ma nessuna di noi si è lamentata. Sempre per la storia che il fondoschiena di Clay dovrebbe essere Patrimonio dell’Umanità.

È dunque meglio leggere il libro prima di aver visto la serie o viceversa? Siamo indecise. Noi abbiamo letto il libro dopo, e ci è piaciuto ugualmente, anzi di più del telefilm. Forse perché non eravamo partite già prevenute, quindi abbiamo saltato la parte del "No, nel libro era...". Anche se da lettrici dovremmo assolutamente dirvi di leggere il libro prima, ci ribelliamo a noi stesse e vi esortiamo a fare un po' come vi pare.

Alaisse & Angharad

Commenti

  1. Non sapevo avessero fatto la serie TV :) La guarderò mi sa, il romanzo mi ispira molto e sarà una mia prossima lettura :D

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    1. Siamo felici di avertela fatta scoprire e ovviamente te le consigliamo entrambe! :D

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  2. ecco, ora dopo il vostro post, la mia lista dei telefilm da guardare si allunga ulteriormente ;)

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    1. Vorremmo dire che ci sentiamo in colpa per questo, ma... non sarebbe vero! :3

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