Recensione: "Prodigy" (Legend #2) di Marie Lu

Cara Marie Lu,
sappi che ora desidero pretendo molto di più della tua giacca.
Con stima,
Amaranth

Prodigy è il seguito di Legend.

la recensione).



Titolo: Prodigy
Titolo originale: Prodigy
Autore: Marie Lu
Taduttore: Giorgio Salvi
Prima edizione italiana: Piemme - 11 marzo 2014
Prima edizione: Putnam Juvenile - 29 gennaio 2013
Pagine: 324
Prezzo: cartaceo - € 16,50; ebook - € 6,99
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Day e June. Il criminale più ricercato della Repubblica e la star dell’esercito, la ragazza prodigio. Un amore tanto improbabile da sembrare uno scherzo del destino. Un’alleanza diventata inevitabile. Dopo aver aiutato Day a scappare al plotone di esecuzione e a evadere, June lo ha seguito nella fuga che li ha costretti ad abbandonare Los Angeles per Las Vegas.
Ferito gravemente a una gamba, l’unica speranza di Day è trovare i Patrioti: con loro si trova Tess, amica e complice del ragazzo. Oltre a voler essere certo che Tess stia bene e si trovi per sua volontà con i Patrioti, Day spera di poter ottenere informazioni utili per salvare Eden. Il fratello minore, infatti, si è ammalato gravemente e si trova nelle mani della Repubblica.
Proprio mentre stanno cercando di contattare i Patrioti con una delle loro trovate, viene diffusa una notizia sconvolgente: l’Elector della Repubblica è morto.
Ma non c’è tempo nemmeno per il formale lutto, la Repubblica passa semplicemente all’Elector successivo: si tratta di Anden, figlio dell’Elector Primo.

L’ELECTOR PRIMO È MORTO.
Tutta la faccenda mi sembra poco chiara. Mi sarei aspettato che la morte dell’Elector venisse accompagnata da una marcia funebre, panico per le strade, lutto nazionale, schiere di soldati che sparano colpi a salve, un enorme banchetto, bandiere a mezz’asta, stendardi bianchi appesi fuori da ogni edificio. Qualcosa del genere. Ma sono troppo giovane per aver visto un Elector morire.

Il dolore alla gamba, però, si è fatto troppo forte perché Day possa proseguire la sua riflessione, ma proprio quando sta per svenire, la Patriota Kaede li rintraccia.
Accolti da Razor, il capo dei Patrioti, riescono a ottenere un accordo: la gamba di Day verrà curata ed Eden salvato, ma i due ragazzi dovranno assassinare il nuovo Elector. La missione divide i protagonisti, gettando il lettore nel tormento: Day collaborerà direttamente con l’organizzazione ribelle, mentre June dovrà conquistare la fiducia di Anden e non solo quella.

Sono davvero seduta qui, a gustarmi la cena e a ricordare i bei tempi dell’accademia con l’Elector Primo? Surreale. Sono sconvolta da quanto sia facile conversare con lui, parlare di cose familiari in un momento in cui ci sono tante stranezze nella mia vita, senza di offendere qualcuno per sbaglio con un commento sulle classi sociali.
Poi ricordo il motivo per cui mi trovo a questa tavola e il cibo che ho in bocca diventa cenere. Sono qui per Day. Vengo investita da un’ondata di risentimento, anche se faccio male a provarne. O forse no? Mi domando se sono veramente pronta a uccidere qualcuno per lui.

Come sempre, Lu non lascia il tempo al lettore di riprendere fiato e gli eventi si susseguono a ritmo così serrato da tentarmi di proseguire il racconto e rivelarvi molto di più di quello che sarebbe corretto.
In Prodigy le differenze tra Day e June si trasformano in distanze e in incomprensioni che appaiono insormontabili. June si avvicina ad Anden, il quale non fa certo mistero dell’attrazione che prova per la ragazza, e scopre gli eventi storici che portarono alla nascita della Repubblica, alla separazione delle Colonie e persino all’istituzione delle Prove a cui i giovani vengono sottoposti.
Nel frattempo Day trascorre sempre più tempo con Tess rendendosi conto che la sua amica non è più una bambina spaventata. Tess si rivela molto più sicura di sé, mostrando un interesse per Day che già in Legend era evidente a tutti eccetto che a lui.
Se nel primo capitolo della serie avevo amato la dolcezza di Tess, in Prodigy l’ho trovata così subdola nel tentativo di conquistare il cuore dell’amico, mettendo in cattiva luce June, che ho dato sfoggio di un brillante turpiloquio.
Protagonista indiscussa del romanzo è, però, June che compie un percorso di scoperta interiore, di rielaborazione del lutto e degli eventi non indifferente per una quindicenne. Chi ha letto Legend conosce bene le sue abilità fisiche e intellettive, ma la determinazione e la forza dei suoi sentimenti, accresciuta dai dubbi che prova, sono una caratteristica quasi inedita per una ragazza abituata a far affidamento sulla logica e sulla sua straordinaria intelligenza. Proprio la decisione di farsi guidare dalle emozioni più che dall’evidenza dei fatti sarà determinante per la piega che prenderanno gli eventi.

Stai attenta, June. È l’unico pensiero chiaro che mi passa per la testa.Stai attenta, per il tuo bene e per il nostro.

[Ma ditemi: come si fa a non avere gli occhi a cuoricino quando questi due si mandano messaggi mentali? ]

Il nuovo romanzo di Marie Lu è destabilizzante: ogni vostra certezza verrà distrutta e con essa anche il vostro cuore. È una promessa: Prodigy vi sconvolgerà.

Il mio voto

4 specchi e mezzo

I libri della serie:
Legend (Legend #1)
Prodigy (Legend #2)
Champion (Legend #3)

Commenti

  1. Bellissima recensione! Questo libro è sconvolgente, mozzafiato! E non vedo l'ora di avere The Champion visto il finale traumatizzante! *O*

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  2. Ho trovato Prodigy molto carino, e mi è piaciuto un sacco che si vedesse anche il fuori della Repubblica, come essa viene vista all'esterno: è una cosa che mi sono sempre chiesta in un sacco di distopici e che non c'è quasi mai.

    Nonostante tutto non sono riuscita ad odiare Tess... ci ho rivisto un sacco la me stessa dodicenne e la mia cotta per l'amico di famiglia più grande, e l'antipatia istintiva che mi facevano tutte le sue fidanzate, della serie "Io c'ero prima".
    Più la crisi di gelosia totale del mio cuginetto piccolo quando ha conosciuto il mio non-allora-ex X°°°°°D
    Poveri bimbi con una cotta...

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    1. Sì, è vero: è un aspetto molto interessante, soprattutto perché di solito i governi vengono descritti come realtà circoscritte a una certa nazione (frequentemente l'America) con poca possibilità di conoscenza o prospettiva sul resto del mondo o sui nemici dello Stato.

      Ho trovato solo un po' crudele il suo comportamento, in fondo ferisce anche Day, ma è potremmo dire che è una reazione naturale.
      Vero, poveri... bisogna capire anche loro e poi ci siamo passati un po' tutti XD

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  3. Day e June <3 ok, direi che ho riassunto tutto il mio commento così! Brava tesoro *-* noi ormai siamo già destabilizzate abbastanza, quindi dateci ora Champion e nessuno si farà male u.u Ogni volta che vedo la foto della giacca di Marie Lu rido XD

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    1. Quante cose riassumono due nomi...
      Comunque sarà meglio che seguano il tuo suggerimento: dateci Champion (e anche la giacca di Marie Lu) X°°D

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  4. Okay, ero già parecchio, ma proprio parecchio curiosa di sapere cosa sarebbe successo, ma così mi sa che devo proprio accelerare le letture in corso e leggere Prodigy!
    Bellissima recensione Am, sei riuscita davvero a farmi incuriosire ancora di più *W*

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    1. Missione compiuta (?) allora! ^.^
      Leggi, leggi e fangirliamo assieme :3
      Grazie, sweetie!

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  5. Bellissima recensione mi hai incuriosita un sacco...non vedo l'ora di iniziare questa serie

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    1. Per il momento è una serie che consiglio: Marie Lu ha uno stile che trovo particolare, soprattutto perché, sebbene non sia quello che di solito trovo congeniale, mi ha saputo coinvolgere.
      Grazie ^^

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  6. Lo sapevo! Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto! Bellissimo! E quel dannato finale? AAAAAWWWWW! *^*

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    1. Quel finale mi ha sconvolto, fatto piangere e... voglio Champion!

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