Non ricordo se sono stata attirata prima dal libro o dal film, ma so di essere stata colpita dal blu dei capelli di una delle protagoniste e di aver deciso solo in virtù del colore di leggere il graphic novel di Maroh.
Benché abbia letto molti fumetti e manga, non mi ritengo un’esperta pertanto, nel parlarvi di questa graphic novel, eviterò di esprimere un’opinione sui disegni.
Titolo: Il blu è un colore caldo
Titolo originale: Le bleu est une couleur chaude
Autore: Julie Maroh
Traduttore: Federica Zicchiero
Editore: Rizzoli Lizard
Prima edizione italiana: 16 ottobre 2014
Prima edizione: Glénat – aprile 2010
Pagine: 158
Prezzo: Brossura - € 16,00
Clémentine ha quindici anni quando riceve in regalo dalla nonna un diario dalla copertina blu e blu è la t-shirt di Thomas, il ragazzo di quinta che inizia a frequentare.
Mentre passeggia con lui, però, il suo sguardo incrocia quello di una ragazza dai capelli blu. Quella notte, in sogno, la sconosciuta torna a farle visita.
Caro diario,
non riesco ancora a credere
al sogno che ho fatto
stanotte
Non è stato un sogno come tanti, ma più sconvolgente, fatto di carezze intime e proibite. Decisa a non lasciarsi turbare, Clémentine si butta a capofitto nella relazione con Thomas, ma si scopre incapace di fare l’amore con lui, di non volerlo.
Ma perché questa vita va bene agli altri e non a me?
Il tempo passa, la storia con Thomas finisce e i sogni continuano finché Valentin, un amico, la porta in un locale gay. Lì Clémentine ritrova la ragazza dai capelli blu, Emma.
Giuro: non dirò di più sulla trama, anche se mi sembra di dovervi raccontare ogni dettaglio.
Non mi aspettavo né che la lettura fosse così veloce (non più di un’oretta) né che fosse tanto semplice. Non fraintendetemi è una narrazione drammatica, intensa ed emozionante; i temi affrontati sono caldi e attualissimi.
Se pensiamo al primo amore di una ragazza, verrà più o meno spontaneo immaginare un ragazzo e lo stesso avverrà a ruoli invertiti. Nulla di riprovevole: gli stereotipi sociali ci condizionano anche al di là di quelle che possono essere le nostre convinzioni. Ed è per questo che Clémentine non riesce ad accettare che una ragazza sconvolga i suoi sogni e le faccia provare sentimenti tanto forti; non può accettarlo in una società che addita l’omosessualità come qualcosa di sbagliato, di vergognoso e perverso.
Parlare con Emma, però, la fa sentire viva, la paralizza per l’intensità del desiderio, ma la conduce verso l’emarginazione sociale: le amiche le voltano le spalle, nessuno le parla più (non si sa mai che possa essere contagiosa!).
È chiaro che questa realtà è ben lontana dai miei sogni di adolescente.
La Maroh dipana il filo invisibile e aggrovigliato della vita di Clémentine, permettendo a tutti, nessuno escluso, di riconoscersi nelle emozioni dell’amore, nel percorso di crescita che la protagonista compie negli anni e lungo le pagine, passando per l’accettazione della propria identità sessuale, per lo sconforto e il rifiuto, ma soprattutto attraverso lo sviluppo di pensieri e convinzioni personali e indipendenti.
Si possono mettere da parte i toni melodrammatici, che tendono a oscurare i temi più forti e stridono con la maturazione e la forza raggiunte da Clém, per assaporare una storia che è soprattutto una potente analisi dell’amore e che costringe il lettore a rendersi conto che l’amore non fa distinzioni di sesso e nessuno, eccetto i soggetti coinvolti, ha il diritto di giudicare se una relazione sia giusta o sbagliata.
Non sento più nulla.
Mi sembra che nelle vene mi scorra della luce.
Il mio voto
3 specchi e mezzo
Il graphic novel ha ispirato il film La vita di Adele.
Amaranth
Non ho letto il fumetto, ma ho adorato moltissimo il film. Intimo, crudo, vero: uno dei più belli dello scorso anno. Osceno che non sia andato agli Oscar a rubare il posto alla nostra Grande *pernacchia* Bellezza.
RispondiEliminaNei prossimi giorni, o forse oggi stesso, recupererò il film: ci tengo.
EliminaCome osserva Tatihyana le opinioni a proposito, proprio come per La Grande Bellezza, sono discordanti. Anche se ho l'impressione che in un caso (il primo) sia questione di sensibilità, mentre nell'altro vinca il gusto di darsi un'aria intellettualoide...
Yes, è esattamente così.
EliminaLe scene di sesso in La vita di Adele sono lunghe e molto realistiche, ma francamente non ci vedo niente di scandaloso. Il titolo del film dice tutto. E' la vita, e quello fa anche parte della vita. Il dvd è da comprare e da distribuire alle persone più omofobe del mondo. Le protagoniste, poi, sono incredibili.
Rieccomi! XD
EliminaHo visto il film nel frattempo e dire che le scene di sesso sono scandalose è assolutamente un'esagerazione volta a denigrare. Sì, devo ammettere di essermi imbarazzata soprattutto nel momento in cui i miei hanno fatto capolino in camera, ma né più né meno di quanto mi accade davanti a scene di sesso etero o quando leggevo certi manga un po' espliciti ^//^
L'interpretazione è stata emozionante davvero :)
Non ho né letto il libro né visto il film, ma ne ho sentito parlare tantissimo. Pareri discordanti, a chi è piaciuto da morire e a chi non è piaciuto per nulla.
RispondiEliminaA questo punto non so se prima leggere il libro o vedere direttamente il film :/
Io non ho ancora visto il film, ma ho voluto informarmi e scoperto che il film è "soltanto" ispirato alla graphic novel. Le principali critiche al film si riducono soprattutto alle scene di sesso, ritenute troppo forti ed eccessive.
EliminaGusto? Perbenismo? Non saprei: giudicherò dopo averlo visto.
Avendone la possibilità ho preferito iniziare dalla fonte, ma in questo caso penso che non faccia differenza: mi aspetto che siano due cose diverse.
Mi incuriosisce molto, è in wl da quando è uscito. Devo prenderlo :)
RispondiEliminaÈ davvero molto carino, da leggere e rileggere ^^
EliminaIn realtà non l'avevo mai considerato più di tanto: non conoscevo il film (ma per me è una cosa normale) mentre il libro lo vedo tutte le volte che entro nella libreria in cui vado di solito. E' sempre lì al solito posto e lo noto sempre per il blu che spicca sulla copertina, ma l'ho sempre bellamente ignorato. Adoro i manga, ma le graphic novels non mi convincono più di tanto (anche se ci sono delle eccezioni) ma dopo la tua splendida recensione mi sa che smetterò di ignorarlo e cercherò di dargli una possibilità :)
RispondiEliminaNo, non ignorarlo! Il blu spicca a buon ragione!
EliminaAnch'io amo i manga e ho molta meno esperienza con le graphic novel, ma l'ho trovato carino, una lettura piacevole. =)