Bitten. La notte dei lupi

Kelley Armstrong

Titolo: Bitten. La notte dei lupi*
Titolo originale: Bitten
Autore: Kelley Armstrong
Traduttore: Marco Astolfi
Editore: Lainya Fazi - 9 giugno 2016
Prima edizione italiana: Fazi - 3 giugno 2010
Prima edizione: 2001
Pagine: 462 *
Prezzo: rigida - € 12,00; brossura - € 10,00; ebook - € 4,99


Ho scoperto questo libro grazie alla serie televisiva che in questi giorni sta arrivando all’ultima puntata. All’inizio l’ho guardata tanto per provare, perché in fondo una serie sui licantropi, essendo una paranormal-dipendente, era qualcosa che non potevo lasciarmi sfuggire, se non altro per prendere in giro la pessima realizzazione.
Invece ne sono stata catturata e alla fine non ho saputo resistere: ho dovuto leggere il libro.

Elena Michaels è l’unica donna licantropo al mondo e vive a Toronto, dove fa la giornalista. Vive con un uomo meraviglioso che la vuole sposare e cerca di adeguarsi alla sua vita “normale”, ma alcuni eventi legati al Branco la costringeranno a tornare a Stonehaven, dove ha avuto inizio la sua storia come licantropo.
Alcuni omicidi a Bear Valley portano le tracce di un grosso cane e il Branco non può permettersi di attirare l’attenzione. Elena è il segugio migliore e deve tornare per aiutare Jeremy, il suo Alfa, e Clay, il suo ex compagno, colui che l’ha trasformata in ciò che è, a scoprire chi c’è dietro agli omicidi. Perché è ovvio che non si tratta solo di un lupo, ma di un licantropo fuori controllo.
Insieme a loro ci saranno altri compagni che l’accolgono di nuovo come se non se ne fosse mai andata. Elena è divisa tra le due vite, indecisa su quale sia quella giusta per lei, e le indagini la avvicineranno di nuovo a Clay, il primo amore che l’ha travolta da giovane, trasformandola a tradimento in lupo mannaro.
E con la trama mi fermo qui, perché penso che dobbiate gustarvi il libro senza altre anticipazioni.

Devo dire che non mi capita spesso di leggere un libro dopo averne visto la trasposizione televisiva e il motivo è che finisco sempre per immaginarmi i personaggi come gli attori, ignorando i dettagli che non combaciano. In questo caso è successo solo in parte, forse perché nel libro le descrizioni sono abbastanza vivide da avermi permesso di fare la distinzione. Ma io sono pigra, quindi per la maggior parte del tempo ho continuato a immaginarmi Clay con la faccia dell’attore, anche se ne libro sembra essere molto più figo, e ho continuato a vedere Elena come l’attrice, anche se in realtà sarebbe meno bella.

Se amate il genere urban fantasy e non vi spaventa un po’ di sana violenza, questo è sicuramente il libro che fa per voi. Io l’ho divorato in pochi giorni, grazie anche allo stile veloce, molto scorrevole, e al susseguirsi di eventi che non lasciano un attimo di respiro. Una particolarità dello stile è l’uso del passato prossimo. Invece del classico passato remoto, la storia è narrata in prima persona al passato prossimo, proprio come se Elena stesse raccontando in quel momento quello che è appena successo, con qualche flashback per raccontarci del suo passato. Forse qualcuno potrebbe trovarlo strano o fastidioso, ma per me era perfettamente in linea col resto della storia e alla fine l’ho aggiunto alle cose che mi sono piaciute di Bitten.
Nella serie televisiva i personaggi che mi avevano più colpito erano proprio Jeremy e Clayton, l’Alfa e il suo braccio destro, il killer che esegue tutti i suoi ordini. Dopo aver letto caterve di libri in cui il protagonista maschile è tenebroso e tormentato senza una buona ragione (giusto perché è più cool se credi di essere cattivo e ti maceri nell’autocommiserazione), finalmente il personaggio di Clay ha un’aura di pericolosità ben meritata e, guarda un po’, non è tormentato ma accetta perfettamente il suo ruolo.
Certo, questo lo rende anche agghiacciante, ma ho apprezzato la variazione e poi Clay è adorabile in molti altri aspetti, quindi per più di metà del libro sono riuscita a far finta che non fosse uno spietato assassino.
Jeremy è secondo in ordine di preferenza e soprattutto mi è piaciuto nel suo ruolo di capo del Branco. Sa essere giusto, ma inflessibile, e si preoccupa di tutti i membri sotto la sua responsabilità senza essere oppressivo. Le regole del Branco sono rigide, proprio perché per secoli si sono dovuti nascondere e hanno dovuto sopravvivere contando solo su loro stessi, ma Jeremy sa essere comprensivo e aiuta Elena in molti modi.
Mi sono piaciuti molto i flashback su come lei sia diventata licantropo e su quello che Jeremy ha fatto per aiutarla, anche se nella serie tv ci sono molti più dettagli che il libro purtroppo non fornisce.
È molto interessante vedere come funzionano le dinamiche all’interno del Branco. Per molti versi assomigliano davvero a un branco di lupi, e la narratrice ce lo dice chiaramente: le convenzioni umane non hanno presa tra loro. E se ci sono aspetti che proprio non mi sono piaciuti, come il fatto che i licantropi non possano avere una famiglia ma debbano rubare i figli alle madri per crescerli all’interno del Branco, li ho comunque capiti nel contesto. Niente facili risposte, niente “buoni” contro “cattivi”. Jeremy non è un santo, per proteggere il Branco si è macchiato di molti delitti e Clay ha fatto di peggio.
Libri come questo hanno il potere di farmi dubitare della mia integrità morale.
In ogni caso la sequela di disastri a cui il Branco andrà incontro vi terrà legati alle pagine fino all’ultima pagina, in un finale che potrei definire autoconclusivo (evviva!).
Questo ovviamente non mi ha fermato da comprare il seguito, Stolen, e di iniziare già a leggerlo.

Il mio voto

4 specchi

* EDIT 8/06/2016

Alaisse

Commenti

  1. Hmm il prezzo e davvero ottimo e la copertina mi ispira tanto!

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    1. Un prezzo così è difficile da trovare! Peccato solo che sia il primo di una serie e in italiano abbiano tradotto solo i primi 3 libri...

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  2. Uh, avevo sentito parlare della serie tv ma non so perchè non mi aveva attirata e quindi non l'ho vista. Andrò a cercare il libro però, visto che non ho un milione di libri da leggere.

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    1. Nessuna di noi ha un milione di libri da leggere XD c'è sempre bisogno di qualche titolo nuovo!

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