Recensione: "Peter Pan" di J.M.Barrie

James Matthew Barrie
copertina peter pan Barrie recensione

Titolo: Peter Pan
Titolo originale: Peter Pan and Wendy
Autore: J. M. Barrie
Traduttore: Pina Ballario
Editore: Oscar Mondadori
Prima edizione italiana: Bemporad, 1922 (Peter Pan e Wendy)
Prima edizione: Hodder & Stoughton - 11 ottobre 1911
Pagine: 193
Prezzo: Brossura - € 8,00
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Sono giorni che oscillo tra "scrivere questa recensione" e "risparmiare tutti", ma eccomi qui, guidata dall'egoistica necessità di condividere anche l'appassionata rilettura di un classico come quello di Barrie.
Il mio amore per la storia di Peter Pan risale alla prima visione della versione disneyana ed è diventato immenso dopo il film di P. J. Hogan con Jeremy Sumpter come attore protagonista. Be', a essere sincera, mi ero presa una cotta proprio per Peter, ma sono dettagli.
Perché ho riletto il romanzo di Barrie? Semplice: un pomeriggio di gennaio mi sono fatta una scorpacciata di alcune versioni cinematografiche di Peter Pan e, quando ho visto il libro sullo scaffale dei preferiti, ho dovuto spostarlo sul comodino. Da lì il passo è stato breve.



Tutti conoscono la storia, almeno per sommi capi.

Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.

I Darling hanno tre bambini: Wendy, la più grande, Gianni e Michele, l'ultimo arrivato. La signora Darling, con quel bacio segreto all'angolo della bocca, ha dovuto tanto insistere perché la casa si animasse di voci e passi infantili, ma papà Agenore, impegnato a tenere sotto controllo le spese, non transige: vuole che la sua sia una famiglia decorosa, che non faccia scalpore tra i vicini.
Ecco perché la famiglia Darling ha una bambinaia, una grossa cagna di Terranova, chiamata Nana, che si occupa con dedizione dei bambini. Questo è il primo elemento di fantasia: è buffo pensare a un cane che accompagna i bambini a scuola, dà loro le medicine, fa il bagnetto e li mette anche a letto.
Sì, ma Peter quando arriva? Peter non arriva, c'è già! Peter si trova già nelle menti dei piccoli Darling insieme alle altre cose strane e confuse che fanno parte dell'Isolachenoncè.

Per tornare alla signora Darling e alle sue scorribande nella mente dei suoi bambini, diremo che, ogni tanto, vi trovava cose per lei incomprensibili, e tra queste la più inquietante era la parola "Peter". Ella non conosceva nessun Peter: eppure egli si trovava qua e là nelle menti di Gianni e di Michele, mentre quella di Wendy cominciava a esserne tutta scarabocchiata. Il nome balzava fuori e spiccava più di ogni altra parola a lettere cubitali.

Peter Pan fa spesso visita alla famiglia Darling per ascoltare le favole raccontate da mamma Mary e così accade che perde la sua ombra. Mentre il bambino sta tentando di riattaccarla, Wendy si sveglia e l'avventura ha inizio. Non è il caso che vi aggiunga altro, vero? Le trasposizioni del romanzo che avete in mente sono piuttosto accurate e, sebbene spesso aggiungano qualcosa in più alla storia perdendo in introspezione psicologica, restituiscono abilmente quanto avviene in seguito.
Lungi da me tentare una nuova interpretazione dell'opera di Barrie, mi soffermerò su altri particolari che hanno destato il mio interesse nel corso della lettura.
Mi ha sorpreso constatare quanto sia inquietante la figura di Peter Pan. Non sempre, sia chiaro. Tuttavia tra il mistero sul suo passato, la memoria vacillante e l'insospettabile crudeltà, non si può negare che a volte l'eterno bambino sia, se non oscuro, un po' sinistro. Nemmeno il sorrisetto furbo di Sumpter rende davvero l'idea. E Capitan Uncino, che non è uno stinco di santo, potrebbe impallidire (come spesso succede quando sente il ticchettio di una certa sveglia) a confronto.
C'è chi, simpatizzando per i genitori, trova angosciante che Peter porti via i bambini, ma è questo ciò che fa realmente? Non saprei.

La differenza tra lui e gli altri ragazzi della comitiva in simili circostanze era che, mentre quelli sapevano benissimo distinguere la finzione dalla realtà, per lui verità e favola erano la stessa cosa.

Leggendo la vita sull'Isolachenoncè, ho più volte pensato a quando, da bambina, bastava un niente perché la tazzina si riempisse di caffè e la bevanda amata dai grandi diventasse accessibile anche a me. Non so se mi spiego, ma l'Isolachenoncè è stata per me l'isola della fantasia e del potere dell'immaginazione.

Oh, oh, Am. Questa è un'interpretazione e nemmeno tanto originale.
Okay, non sono riuscita a trattenermi.

So che, quando si parla di Peter Pan, si pensa ai bambini, ma non è una lettura destinata a loro a meno che non si tratti di alcune splendide versioni illustrate ed edulcorate.
Barrie, però, non rinuncia a uno stile favolistico e il tono, forse merito della traduzione, ha una musicalità cantilenante e quasi ci si aspetta che il romanzo sia tutto scritto in rima.
Come ci si può aspettare da un romanzo scritto all'inizio del Novecento, la signora Darling e la mammina Wendy rispettano nei comportamenti i canoni della moglie e della madre perfetta.

Per cucire o rammendare, Wendy sceglieva le ore in cui i ragazzi erano a letto. Allora, secondo la sua espressione favorita, poteva respirare: cuciva cosette nuove per loro, metteva rinforzi alle ginocchia dei loro pantaloni, pericolosamente logori.

Oggi poche considererebbero le faccende domestiche un'attività tanto ricreativa. Barrie non ha una visione femminista e sicuramente emergono tratti razzisti (si pensi ad alcune descrizioni della tribù di Piccaninny), ma sarebbe difficile trovare qualcosa di diverso in un romanzo dell'epoca. È anche vero che non mancano alcune frasi lusinghiere nei confronti del genere femminile che, pronunciate da Peter, diventano ancor più affascinanti.

«Wendy» proseguì egli con un accento cui nessuna donna avrebbe mai potuto resistere. «Wendy, una ragazza vale da sola più di venti maschietti.»

Per essere un bambino Peter la sa lunga.
Non voglio tirarla ancora per le lunghe, ma vi devo confessare che, mentre leggevo, non ho fatto altro che pensare a Johnny Depp nella sua interpretazione di Barrie in Neverland. Un sogno per la vita: è un film meraviglioso.

Se non l'avete ancora fatto, vi consiglio di leggere il romanzo di Barrie e naturalmente di guardare le rappresentazioni cinematografiche, specialmente quelle con Johnnino caro. Se avete qualche pellicola da consigliarmi o un'edizione del romanzo particolarmente bella, sono tutta occhi!

Il mio voto

5 specchi

Amaranth

Commenti

  1. Io l'ho terminato ieri *W*
    Un'ottima recensione Amaranth <3 concordo soprattutto sullo stile e la musicalità cantilenante <3 in alcuni tratti sembrava proprio di leggere una filastrocca!
    E sulla descrizione della figura di Peter, affascinante e terribile allo stesso tempo.
    Non ho visto il film con Johnny Depp ma vedrò di rimediare il prima possibile :3

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    1. Oh! Che bella coincidenza *.*
      Devi assolutamente guardare Neverland: Johnny è come sempre straordinario e il film è commovente.

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  2. Bellissima recensione!! *-* Anch'io ho adorato questo libro e l'ho trovato molto più profondo di quanto si potrebbe pensare...mi ha lasciato un senso di malinconia incredibile quando l'ho terminato!!
    Neverland l'avevo visto anni fa e ricordo solo che ero scoppiata a piangere come una fontana, però dovrò riguardarlo perchè lo ricordo troppo vagamente!! :)

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    1. Grazie ♥
      Sono d'accordo: la versione Disney a cui è più facile far riferimento non raggiunge la stessa profondità. Riguarda Neverland: le lacrime sono assicurate, ma non ti pentirai di aver rinfrescato la memoria.

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  3. In tutta onestà, decisi di leggere il libro spinta da un'improvvisa ondata di nostalgia causata dalla messa in onda su Rai2 del disneyano Peter Pan 2. Della serie che pianti a go-go, dato che ho sempre shippato Wendy e Peter e ogni volta spero sempre che il finale cambi e trovino il modo di rimanere insieme. Oh, mi sa che sono andata OT. Oops.
    Tornando al discorso principale, a dirla tutta (proprio da eretica, lo so), ho preferito la versione cartone animato al libro. Diciamo che io sono una che parteggia per il lieto fine, e venire a sapere che Peter si dimentica di Trilly mi ha lasciata traumatizzata e con una tristezza infinita addosso :'(
    Per la cotta per Jeremy Sumpter mi sa che ci siamo passate tutte ^^
    Tra le trasposizionei televisive inserirei anche quella di Once Upon A Time: so che è quasi totalmente fuori trama, ma penso che la versione "sinistra" di Peter sia resa molto bene :)
    (mentre Wendy, per quanto dolce e carina nella versione Disney, in quella con Sumpter e in quella di Ouat mi sta di un antipatico assurdo :/ )
    Ovviamente sono solo pareri da una che nelle fiabe va ogni volta a cercare il "Vissero per sempre felici e contenti", quindi non prendeteli troppo sul serio ^^

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    1. Oh, capisco! Il romanzo non ha esattamente un lieto fine e anche se non è tragico, lascia un po' di amaro in bocca... anche perché Peter dimentica un po' tutti.
      In realtà prendo il tuo parere molto sul serio, soprattutto perché diverso dal mio e mi fa molto piacere che tu l'abbia condiviso! Grazie ♥
      p.s. Dici che dovrei riprendere OUAT?

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    2. A me ouat per ora continua a piacere, anche se devo ammettere che una delle maggiori ragioni è un certo Capitano Uncino "leggermente" diverso dall'originale (:Q_)
      poi si sa che lì hanno stravolto praticamente tutte le fiabe, ma personalmente non mi dispiace vedere i "soliti" personaggi sotto una luce del tutto diversa :3
      Ps ma quindi alla fine Peter è un ragazzo con l'Alzheimer? :O

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    3. La rivisitazione dei personaggi delle fiabe è stato l'elemento che ho apprezzato di più nella prima stagione di OUAT, ma mi sono fermata con la seconda un po' per mancanza di tempo e un po' perché non mi coinvolgeva più molto: molti mi hanno detto che migliora nella seconda parte della stagione, quindi forse dovrei solo resistere. Tu che dici?

      p.s. Ahahah! In un certo senso è proprio così: i ricordi di Peter Pan sono confusi e senza tempo...
      Cosa ne dici di questa citazione: “Dio ci ha donato la memoria,
      così possiamo avere le rose anche a dicembre”? È di Barrie. Sembra quasi dire che il potere dell'immaginazione grazie al ricordo, può annullare lo scorrere del tempo.
      p.p.s. Scusa se ti tormento e scusa per questi post scripta lunghissimi XD

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    4. Uuh, che bello trovare risposte ai commenti, mi fate sentire davvero importante ^^
      Allora, rispondo in ordine inverso ai tuoi punti ^^
      1. Non mi preoccuperei di pps troppo lunghi, dato che di solito sono io a intasarvi la sezione dei commenti con poemi sproporzionatamente epici ;)
      (e qui non faccio eccezione)
      2. La citazione è molto bella, ma presuppone che immaginazione e ricordo vengano dosati in un equilibrio di quantità mai eccessive, che permetta comunque alla tua mente di avere un minimo appiglio alla realtà. Mi spiego: Peter manca del ricordo, e così non riesce a distinguere e a portare memoria di ciò che è stato e non è più; e d'altro canto, se a mancare fosse l'immaginazione, il tempo passato -che la nostra mente modifica facendolo apparire migliore di quanto in effetti fu- ci indurrebbe in una irrisolvibile triste e paralizzante nostalgia che non ci permetterebbe di apprezzare le trascorse esperienze facendo sì che esse vadano a "integrare" positivamente la nostra persona, costituendo il filo di logica continuità della nostra vita (una vita quindi che non termina in un ricordo, ma che, nella dimensione transeunte dell'essere umano, è proiettata in un futuro dove il presente non può essere goduto se non facendo tesoro degli errori passati e tentando di raggiungere nuovi e più luminosi obiettivi).
      3. Ouat suscita in me sentimenti contrastanti: da una parte mi stupisco sempre di più della stupidità di Henry(che riesce sempre a creare problemi), dall'altra mi piace un sacco andare a scoprire i collegamenti più assurdi che si sono inventati tra le più disparate fiabe. E poi davvero, Hook merita un sacco. Ma proprio tanto, eh ;)

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    5. Awwww! Ho gli occhi lucidi, davvero. La cosa più bella è che tu torni, ti leggi le mie risposte (spesso deliranti) e mi rispondi a tua volta.
      Ormai siamo lanciatissime nell'interpretazione di Peter. XD
      In effetti è vero e, riflettendoci, si potrebbe pensare che Peter manchi di ricordo e capacità di distinguere realtà e fantasia proprio per evitare che la nostalgia lo travolga. Peter vive sempre un presente, il suo passato è continuamente rimaneggiato e trasformato...
      Forse è anche questo uno dei significati: crescendo si impara a riconoscere la realtà, ma non bisogna perdere la capacità di immaginare.
      Sappi che adoro la tua risposta e che questa nostra conversazione mi ha fatto venir voglia di leggere qualche saggio sulla figura di Peter Pan; potrebbe essere interessante.
      Metto OUAT in lista. Se Hook merita, non posso perdermelo :3

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  4. ...Okay, direi proprio che dovrei smettere di rimandare la lettura di questo romanzo.
    Quando a casa mia si parla di "classici", beh, parliamo di classici del giallo, quindi diciamo che nell'età in cui avrei dovuto leggere i classici per ragazzi leggevo Conan Doyle e Agatha Christie ^^ insomma, ho saltato la fase dei libri per ragazzi a piè pari e una volta persi non li ho recuperati più.
    E' un po' che mi riprometto di leggere Peter Pan, e il libro se ne sta un po' ad impolverarsi sulla mensola da un paio d'anni...e pensare che gli adattamenti cinematografici li ho visti tutti!
    Non posso non consigliarti Hook - Capitan Uncino che io ho sempre amato, anche se non è una trasposizione del romanzo, ma Peter Pan c'entra eccome ;)
    E poi c'è la miniserie del 2011 in due episodi, che è nella mia lista di serie da vedere, ma so che la storia di Peter non è trattata esattamente come nel romanzo.

    A presto ♥

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    1. Ahahahah! Dai, è un percorso alternativo: io, alle letture adatte all'età, affiancavo libri un po' più da adulti con tanta disperazione dei familiari XD
      Se già volevi leggere Peter Pan, te lo consiglio; vale la pena di conoscere l'origine di una delle storie più famose e amate. Hook mi manca e provvederò a recuperarlo al più presto.
      Anche se la storia non coincide con il romanzo, la miniserie è molto carina e coglie qualche aspetto che Barrie ha lasciato un po' in sospeso. ^^

      kisses ♥

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  5. Complimenti per la recensione, è bellissima. Mi hai fatto venire una voglia di rileggere il libro che non ti dico *-*
    Cmq io in quel film di Peter Pan mi ero presa una cotta mostruosa per il capitan Uncino di Jason Isaacs XD

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    1. Grazie ^//^
      E be'... Uno dei Capitan Uncino più affascinanti di sempre; se non fosse stato per i ricci anche lì la sua chioma avrebbe fatto swisssh.... XD

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  6. Non appena vedo su Sky che ridanno la versione con Johnny me la registro :3
    Il romanzo voglio leggerlo da un sacco! Devo vedere se riesco a recuperarlo in biblioteca... ce l'avranno di sicuro :3
    Al momento ammetto che sono molto incuriosita anche dalla rivisitazione Tiger Lily che è uscita in lingua U.U (perché non ce lo traducono, uff) XD

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    1. Io stavo pensando di regalarmi il dvd... :3
      Sono un po' diffidente verso Tiger Lily ma, al colmo dell'incoerenza che può caratterizzare solo delle bookaholic, allo stesso tempo ne sono incuriosita. (Inutile sperare che lo traducano -.-'').
      p.s. Sono certa che in biblioteca si trovi il romanzo di Barrie, magari in un'edizione diversa, ma la storia è sempre quella ;)

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  7. Purtroppo non ho mail letto Peter Pan, pur amando la storia!
    Quest'anno devo assolutamente rimediare :)
    Bella recensione!
    Un saluto e a presto ;)

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    1. Grazie per i complimenti e per essere passato! ^^
      Ti consiglio di leggerlo soprattutto se ami Peter Pan. Non ti deluderà

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