Sfida a colpi di citazione - Black Friars. L'Ordine della Chiave

Verso la Vecchia Capitale

Alloooora!! Non siete ancora stufi? Ci state seguendo nonostante le ripetute soste nella terra del nonsense e gli innumerevoli folleggiamenti che ci contraddistinguono?
Questo è sicuramente un punto a vostro favore! O forse no… *Le Belle si guardano, scrollano le spalle, ricominciano a scrivere*
«Raga, se continuiamo così chiamano la Croce Verde».
«O l’Ospedale della Misericordia…».
«La Misericordia è l’unica cosa che possiamo sperare di ricevere, oltre alle cure mediche».
«Secondo me ci stiamo un po’ perdendo… non stavamo facendo altro?».

*Le Belle si danno un contegno*

Tornando a parlare seriamente, eccoci al nuovo appuntamento con:
A Colpi di Citazioni!
Valgono le regole della volta precedente: una citazione a testa, massimo due. Non siate timidi e non vi preoccupate se non avete letto il libro. Potete godervi i piccoli estratti e dirci cosa ne pensate! ;)
Ecco le citazioni che abbiamo scelto noi:


Una volta terminata la danza, lei gli appoggiò le labbra sul collo.
Riverso sui gradini così bianchi a confronto col suo sangue così rosso, il Principe sapeva che avrebbe dovuto pregare e ricorrere alla croce, ma l’emblema di ciò che avrebbe allontanato la principessa misteriosa restava celato sotto i vestiti senza che lui avesse avuto la volontà di mostrarlo.
Al chiarore delle stelle che sbiadivano, si dissanguava lentamente mentre la fanciulla misteriosa fuggiva lasciandosi alle spalle l’alba che avanzava.
Correvano i cavalli della carrozza stregata, prima che allo scoccare del nuovo giorno lei si tramutasse in cenere.


(Scelta da Alaisse)

Misurare la durata delle sue notti soltanto in base all’intensità dei sogni era diventata un’abitudine dolceamara. Lunghe le ore quando le stelle non volevano persuadersi a tramontare sui libri aperti su cui si sfiniva alla luce della candela cercando di non cedere al sonno. Al contrario, le vigilie notturne in cui un ricordo gradevole giungeva a tenergli compagnia erano dolci e pieni di rimpianto.

(Scelta da Amaranth)

Stephen lo evitò con agilità e, senza nemmeno fermarsi, andò a sprofondare in una poltrona di pelle, lontano dai divani su cui si erano accomodati gli altri. Da lì continuò a guardarli come un piccolo gufo dalle penne arruffate. La poltrona pareva inghiottire il suo corpo minuto: aveva quattordici anni ma ne dimostrava al massimo dodici.
Gli altri ricambiarono il suo sguardo con curiosità. Ross, che si era da sempre autoeletto mediatore della compagnia, tentò un sorriso amichevole e ricevette in cambio una smorfia assassina.


(Scelta da Angharad)

Le Belle
Il viaggio Verso la Vecchia Capitale prosegue, se siete curiosi di sapere di che si tratta e volete iscrivervi (potete farlo in qualunque momento) cliccate qui.

Commenti

  1. Oh adoro questa cosa delle citazioni.
    Posso amarvi? Sì, vi amo lo stesso, Belle.
    Allora, allora le mie citazione preferite * si mette a spulciare bene nel libro per sceglierle attentamente*
    Oddio sono troppe! * fa una selezione rigidissima*

    Lei annuì e con passo leggero gli si avvicinò. Si sedette sulla spalliera di una panca mezzo sfondata alle sue spalle, il vestito di leggerissima mussola azzurra ondeggiò, allegro, intorno a lei.
    «Sai, non gli somigli affatto».
    «Di chi parli?».
    Lei fece un gesto verso l'affresco. «L'uomo che ha fatto dipingere quello per me», rispose. «Si chiamava Axel Vandemberg anche lui. Noi non potevamo stare insieme, lo sapevamo. Non come un uomo e una donna, almeno, perché io all'epoca avevo già avuto la mia Seconda Nascita, inoltre ero una cortigiana, quindi non esisteva una creatura più inaccettabile di me agli occhi della società. Quando la Regina Madre di Aldenor disse che io ero un abominio al cospetto del Signore, lui fece dipingere questo».
    Rise e il suono della sua allegria aveva un'eco gaia e lontana.
    Non c'era rancore, né rimpianto: le sue parole avevano realmente il sapore di qualcosa successo secoli prima.
    «Il Principe Studente della Vecchia Capitale», mormorò lui.
    Ricevette come ricompensa un altro sorriso, bello da togliere il fiato.
    «Adoro quell'opera. Sono andata a vederla tutte le volte che ho potuto».
    Tacque un momento e Axel appoggiò il candeliere a terra.
    «E' per questo che lo avete fatto. Vendetta?».
    Lei scosse il capo. «Serbare rancore dopo tre secoli o tre mesi è un passatempo per una mente oziosa, e la mia non lo è. C'è qualcosa di assurdo nell'aggrapparsi al dolore per conservare ancora qualcosa di
    colui che ci ha lasciato, non trovate?».
    «Mi sono avvicinata a voi con grande curiosità, lo confesso», continuò in un tono di scuse talmente spontaneo che era difficile non unirsi al suo sorriso malizioso. «Voi Vandemberg avete qualcosa di inconfondibile: quella certa imperiosità, l'arroganza naturale, però allo stesso tempo c'è una nobiltà d'animo che vi ha sempre distinto».
    Gli fece cenno di sedersi accanto a lei. Non avevano fretta, c'era tutta la notte davanti e, se lui avesse voluto fuggire, sapevano entrambi che non avrebbe avuto alcuna speranza.
    «Voi siete una persona gentile e piena di coraggio, Principe Axel. A differenza del vostro antenato, che si è piegato alla ragione di Stato, avete dimostrato di essere pronto a rischiare tutto per ciò che amate».



    "Sei tutto ciò che ho sempre desiderato, se devo scegliermi una tomba, voglio che siano le tue braccia. "


    E' stato difficilissimo scegliere u.u

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  2. Allora.....
    "Axel devo chiedertelo", disse con tono che assomigliava tremendamente a quello del suo padrino. "Hai cominciato a bere o a fare uso di strani funghi o infusi?".
    L'altro scosse il capo. "Naturalmente no".
    Bryce si lasciò cadere sul letto, riservando uno sguardo torvo al fratello. "Allora è ancora peggio di quanto pensassi".
    "In che senso?".
    "Se questa è la tua condizione di sobrietà, per cortesia, sbronzati. Torni tardi, non dormi, ti perdi alla Cittadella a notte fonda, sei il paladino delle cortigiane, fai a botte, sfidi la gente a duello," enumerò Bryce. "Axel, se tu non fossi mio fratello ti riterrei una persona davvero interessante. Visto che lo sei, devo comunicarti che sei impazzito".

    Ottimo riassunto del libro e del carattere dei due Vandemberg.

    E poi (una sola non riesco a sceglierla!):
    "Scappa", sussurrò lui. "Ma tornerai da me, non ti permetterò mai di andare via":
    Si fissarono ancora, poi Eloise si divincolò e corse verso le scale.
    Sapeva che non si sarebbe fermata a guardarsi indietro. Eloise non lo faceva mai, eppure, quando si voltò, Axel la vide in piedi sui gradini. I loro sguardi si incontrarono di nuvoo e, ancora, vide quella scintilla d'odio accendersi un istante troppo tardi.
    Un momento dopo, Eloise si girò e corse via.

    E il rapporto di amore e odio ebbe inizio!
    Ecco ho finito. Ora tolgo il disturbo :). A domani.

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  3. Ce ne sono un'infinità... Ma questa è così *____*

    «Ricordi quando hai imparato a scrivere?».
    Lei si voltò, sorpresa, e sorrise. «Per prima cosa mi hai insegnato a scrivere il tuo nome. Il mio istitutore era furioso perché avevi rovinato l'ordine con cui voleva procedere».
    «Che numero hai imparato per primo?».
    «Otto, perché tu avevi otto anni».
    La spinse gentilmente all'indietro, l'erba era soffice sotto il suo palmo, Eloise improvvisamente silenziosa.
    «Di notte mi svegliavi per raccontarmi quante stelle avevi contato», aggiunse lui sottovoce.
    La vide voltarsi e posargli le labbra all'interno del polso.
    «Ti ho sempre voluta per me, dal primo momento».
    Le posò il pollice accanto alla piega della bocca delicata, accarezzandola fino a che lei la schiuse, poi si chinò per accostare le labbra al suo collo.
    «Fallo ancora», le sussurrò contro la pelle. La sentì trasalire e accostarsi di più a lui, allora la bloccò sotto di sé, premendola contro il prato selvatico.
    «Conta le stelle per me, Eloise».

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  4. Giuro che vi adoro, perché se c'è un appuntamento di questo speciale che sto amando un sacco è quello delle citazioni!! *w*
    Okay, anche se mi piace rimane comunque difficile trovare una o due citazioni da copiare qui in mezzo alle mille che vorrei scegliere e che, alla fine, comporrebbero di nuovo tutto il libro. Ma ci proverò u.u

    Questo dolcissimo e struggente pensiero di Axel:
    "Un unico istante d'incanto gli avrebbe ricordato, in maniera anche troppo dolorosa, che lei non c'era e che le mani delicate erano troppo lontane dal suo petto,dove amava sentirle quando lei lo avvolgeva tra le braccia prima di addormentarsi tra lenzuola che avrebbero conservato il loro profumo. Staccò la mano dallo specchio per passarsela sul petto e sfregò la pelle ancora umida all'altezza del cuore, pensoso. Se anche avesse fatto l'appello di tutto -ossa, sangue e anima-, avrebbe soltanto potuto prendere atto che qualcosa mancava."

    ..e uno dei momenti che amo di più del libro:
    "Era lei. La musica della sua allegria era balsamo e acido, gli scorticava la pelle scoprendo superfici di sé che non avrebbe immaginato. Averla così vicina -dieci passi e milioni di pensieri- bastava a smarrire ancora una volta il senso della realtà, lacerandolo tra ricordi e perdita. [...] Axel lo osservò allontanarsi in direzione della balaustra. E fu allora che la vide. Era seduta sui gradini in basso e aveva i piedi immersi nell'acqua, i capelli bagnati le ricadevano come un fiume scuro accanto al collo e sopra il seno. Indossava soltanto una sottoveste bianca completamente fradicia, che le aderiva addosso in un modo che nessun uomo avrebbe mai dovuto guardare. Una spallina ricadeva sul braccio ricamando un motivo di pizzo sulla pelle brillante d'argento e oro alla luce della luna e delle lanterne. Gilbert fu di ritorno dopo svariati minuti. «Non preoccuparti», disse con una punta di euforia nello sguardo e nella voce. «Sono qui con la carrozza di Ellen Granville, si fermeranno a dormire da lei, questa notte». Axel annuì e si chiese se da quel momento in poi avere Eloise vicino avrebbe significato soltanto nascondersi e cercare il suo viso tra la folla di divise nere, per contemplare la vera forma di un'ossessione."

    La mia ossessione sono loro, altroché *sospiro trasognato*
    Ecco qui *____*

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  5. Bam!

    " «.....la prima volta che ha aperto gli occhi l'avevo in grembo e ha visto me. Tutti nella mia famiglia avevano gli occhi chiari mentre i suoi erano scurissimi. Mi innamorai all'istante», rise dolcemente. «Avevo tre anni e da allora non ho mai pensato nemmeno per un momento che potesse esserci un'altra» "

    ohhhh Axel *-*

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    1. Voglio dire, da qui, con questa frase secondo me si comprende tutto l'amore di Axel verso la sua dolce Eloise. Un amore nato fin da piccoli e vissuto e resistito attraverso tensioni e incomprensioni. Un sentimento così ti consuma totalmente a mio parere.
      (ma forse io son un tantino ossessionata da questi due!)

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  6. La carrozza li lasciò al margine di un boschetto di querce talmente fitto che la luce della luna raggiungeva appena il folto tappeto di rami caduti e le foglie brune tra le radici che emergevano dal terreno.
    Bryce trasse dalla tasca del mantello un'elegante maschera di seta nera che indossò per coprire la parte superiore del volto. In tutta calma sguainò la spada e catturò un riflesso di luna nel piatto mentre si specchiava sistemandosi un ricciolo sulla fronte.


    Quando la mattina successiva alla loro incarcerazione era arrivato Bryce, il mantello perfettamente stirato e non un solo ricciolo fuori posto, Axel aveva già accumulato abbastanza frustrazione da prendere a calci qualsiasi cosa gli fosse capitata davanti.Incurante del suo sguardo rannuvolato, Bryce gli aveva afferrato il mento girandogli il viso da una parte e dall'altra per esaminare i danni e aveva commentato che il suo aspetto era orribile.
    «Hai fatto a botte perché qualcuno ha osato accennare a Eloise?», aveva chiesto tranquillamente. «Lei penserà che sei un idiota».

    Mio adorato Bryce!!!

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  7. Grazie a tutte, ragazze!
    Come sapete, è un periodo molto intenso ma creeremo il nostro album il prima possibile! ^.^

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  8. Scusate il ritardo, ma sono stata sommersa da un esame!
    Alors, la citazione di Amaranth è a dir poco meravigliosa.
    Be', direi tutte quelle riguardanti il sentimento che intercorre tra Eloise e Axel, naturalmente.
    Però questo è in realtà il libro di Belladore, pertanto bisogna almeno menzionare il suo "Il mio amore non è il peggiore degli inferni"
    (Tralasciando il fatto che magari le modalità con cui cerca di ottenerlo lo sono :P)

    *Valentina

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