Le affinità alchemiche

Gaia Coltorti

Ricordate? Non sapevate che questa era una delle mie letture in corso, eppure, non senza un po' di reverenziale titubanza, mi sorprendete ora pronta –gasp!- a illustrarvi con dovizia le peculiarità di codesto romanzo. Spero non vi turbi codesto linguaggio, quantunque obsoleto, ché da sommi poeti e Dante pria di essi è tratto con omaggio e al turpiloquio si unisce ché, lo sai, non possono mancare verbi di giovanil bocca.
Uh.

Che? Am, tutto bene?

No. Uh. Non va affatto bene, ma sarò brava – come al solito- e tratterrò il mio velenoso disappunto.

Titolo: Le affinità alchemiche
Autore: Gaia Coltorti
Editore: Mondadori
Prima edizione: 15 gennaio 2013
Pagine: 357
Prezzo: Rilegato - € 15,00
Ebook - € 6,99



Giovanni e Selvaggia sono fratelli gemelli, ma non sono cresciuti assieme. Dopo la separazione dei genitori, Giovanni è rimasto a Verona con il padre, mentre Selvaggia si è trasferita a Genova con la madre. Il ricongiungimento dei genitori, però, li porterà a vivere sotto lo stesso tetto. Il loro incontro è un fulmine: i due ragazzi, appena diciottenni, sono uniti da un legame che li spingerà inevitabilmente l'uno nelle braccia dell'altra. Una vita normale (sport, amici, scuola e feste) sconvolta da uno struggente ricongiungimento.

La scelta di leggere questo romanzo è stata piuttosto consapevole: sapevo che il tema era particolarmente controverso (l'incesto tra fratelli) e non nutrivo particolari aspettative. Tuttavia ho iniziato la lettura con entusiasmo… dopo due pagine questo sentimento è svanito, sostituito da un crescente orrore. È impossibile non riflettere, giudicare o farsi un'opinione su un rapporto così intenso e solitamente condannato, ma la mia repulsione non è dovuta al tema, su cui non ho intenzione di esprimermi, quanto piuttosto allo stile dell'autrice.
Ve ne ho dato un assaggio con l'introduzione un po' folle che ho fatto e adesso è necessario che sviluppi meglio le mie argomentazioni. Ci tengo a precisare che si tratta del romanzo d'esordio della Coltorti: nonostante la giovane età sono convinta che ci sia del buono nella sua penna, ma che debba maturare e debba anche essere indirizzata in questo.
Le affinità alchemiche ha un lavoro di editing alle spalle, eppure io credo che fossero necessari tagli e limature che non sono stati fatti. La punteggiatura stessa è spesso sovrabbondante e sbagliata, almeno secondo i modesti ricordi che ho delle lezioni di italiano.

E aveva con sé un'enorme valigia, certo, ovviamente, come se dovesse fermarsi una settimana o giù di lì…

Anch'io ho dei problemi con gli avverbi, lo riconosco, ma "certo" e "ovviamente" sono eccessivi e anche fuori contesto dato che il soggetto della frase è un personaggio che sia il protagonista sia il lettore incontrano per la prima volta.
A rendere più faticosa e pesante la lettura si aggiunge la miscellanea tra termini altisonanti e esclamazioni fumettistiche, degne di una chat e nulla più.
I "paroloni" mi hanno lasciato interdetta e fatta sentire ignorante (cosa probabilmente non troppo dissimile dalla realtà), ma in un secondo momento mi sono chiesta quale diciottenne adotterebbe tale linguaggio. Cerchiamo di capirci: quanti di voi conoscono il verbo "buggerare"?
Ehi! Non vale googlarlo. Guardate, piuttosto, vi do io il significato.

buggerare v. tr. [der. del lat. mediev. Bulgarus «Bulgaro», e per estens. «eretico», «usuraio», da cui, come epiteto offensivo, «sodomita»] (io bùggero, ecc.). –

2. fig. Truffare, ingannare; in modi imprecativi: andare, mandare a farsi b., andare, mandare al diavolo.

Dizionario Treccani

Dubito che ci sia un diciottenne al mondo che lo usi correntemente. Ad ogni modo potrebbe essere un problema mio, lo ammetto. Quindi passiamo alla mescolanza di cui vi ho accennato con altri esempi pratici.

"[…] col solo toccarti appena era come se avesse raggiunto ogni tuo sentimento e pensiero mettendoti – gasp! – a nudo"

"Oh, sbigottito timore!"

"Pòstea, ti sentivi oppresso da un'ansia angosciosa, sfiorato dal dubbio che, forse, i suoi pensieri nei tuoi confronti erano meno della metà della metà dei numerosi e intensi di quelli che tu indirizzavi a lei"

Non disprezzo la fusione tra stilemi elevati, quasi poetici e la freschezza giovanile, ma non mi sono sembrati appropriati. Scusate, ma per me si è trattato di un abuso di Dante (l'aere sanza stelle). Inoltre, la punteggiatura e le espressioni collidono con la personalità dei protagonisti e cozzano con la felice idea della seconda persona della narrazione, che non si rivolge al lettore, ma a Giovanni. Si sarebbe potuta creare un'empatia con il personaggio, ma non c'è stata.
Ho trovato che i "ricordi", "lo sai" e gli "uh" spezzassero continuamente la lettura, rendendola lunga e noiosa.
Spiegatemi ancora una cosa: perché i genitori sono etichettati con l'inglese parents e rispettivamente sono mother Antonella e father Daniele? L'ho trovato terribile e immotivato. Tanto più che Giovanni, per sua stessa ammissione, non è affatto portato per le lingue.
Gli esseri umani sono complessi, pieni di contraddizioni, ma la psicologia dei protagonisti è sottile come un foglio di carta; si regge a stento e sinceramente sono arrivata a pensare che fossero due psicopatici.
Giovanni è il buon Geppetto, il Magnifico Lesso, un Sardone sott'olio. Okay… Epiteti tenerissimi a parte, Johnny (così è soprannominato dalla sorella) non ha un briciolo di personalità: si sottomette alla volontà di Selvaggia e per amor suo rinuncia a tutto. Inutile dire che non l'ho potuto apprezzare.
Selvaggia è egoista e prepotente. E non venite a dirmi che è tutta colpa della madre, della brutta infanzia che ha vissuto e che è debole e indifesa. Non ho sopportato nemmeno lei, con i suoi continui capricci.
Mi ha colpito il brusco passaggio da ochetta che arriva con mille valigie, ma senza neanche un libro ad amante della lettura. I libri si saranno materializzati per volontà di un essere superiore. Inoltre non ho capito per quale ragione Selvaggia abbia una camera da principessa, mentre Johnny dorme praticamente su una brandina.
Infine, ditemi, c'è qualcosa di peggio della prevedibilità delle azioni e dei fatti? Non solo ho iniziato a predire con un'infallibilità invidiabile i vari eventi, ma ho immaginato quale fosse la conclusione, che nelle intenzioni doveva essere sconvolgente, e quel che è peggio l'ho desiderata.

Il mio voto

1 specchio

Amaranth
Questa recensione partecipa a Tributes Reading Challenge.

Commenti

  1. Oh Amaranth, speravo che almeno tu potessi salvarti da cotal lettura, ma a quanto pare siamo compagne anche in questa disgrazia.
    No, nemmeno a me è piaciuto questo libro.
    A parte il tema, che comunque è insolito e delicato, i protagonisti sono due cliché ambulanti.
    Selvaggia ha la personalità di un'ochetta, in tutti i sensi...e Giovanni, che all'inizio apprezzavo almeno per la sua timidezza e i suoi lunghi silenzi, si è trasformato in uno psicopatico geloso appena dopo il primo bacio con Selvaggia.
    E' stata una lettura pesante, e anzi all'inizio ho apprezzato lo stile un po' insolito e a tratti ironico...ma poi sono arrivati gli errori di sintassi e il tutto è diventato...troppo.
    Insomma, l'autrice ha tentato di emulare i traduttori italiani di Shakespeare, ma mi sa che non c'è riuscita.

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    1. Ti giuro che preferirei non fossimo compagne anche di queste sciagure.
      Anch'io all'inizio ero sorpresa, ma poi è diventato troppo pesante: i personaggi non compiono evoluzioni significative, anzi sotto certi aspetti involvono.
      Ho letto cose particolari in giro a proposito di questo libro e dell'autrice; quindi mi chiedo se sia davvero tutta farina del suo sacco e sinceramente mi auguro che non sia così.

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    2. Anch'io avevo letto che c'erano delle influenze "insolite".
      Bah, se così fosse non so se sarei più delusa o sollevata dal fatto che in realtà una ventenne non scrive così.

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  2. Ma... Che razza di delusione. Cos'è, ha provato a seguire l'onda di Proibito? -.-
    Probito parla dell'incesto ma è un libro sublime. Questa è carta straccia.

    Se non scrivete poesia, lasciate i versi poetici a Dante e occupatevi di altre cose. Che cose illeggibili che hai scritto Am (parlo degli estratti dal libro). Perlomeno non mi lascerò affascinare da questo romanzo! -.-

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    1. Stanne alla larga! Ti prego!
      Se proprio necessiti di altre chicche del genere, chiedi: ho segnato diversi passaggi che non ho riportato per evitare di essere eccessivamente prolissa.
      Avrei fatto tanto meglio a leggere Proibito, di cui sono ancora digiuna, ma sono certa che non ci sia paragonabile nemmeno lontanamente a questo romanzo.

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  3. ah meno male..io avevo deciso di non prenderlo..fiuu..salvata;)

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    1. E continua così: risparmiati! Non ne vale la pena...

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  4. Non sei l'unica a cui non è per niente piaciuto XD
    Io per fortuna sono riuscita a risparmiarmelo... ma ho letto una recensione di Malitia (Dusty pages in wonderland) tempo fa, scritta tutta come tu hai scritto la prefazione e mooolto negativa... io non ce la potrei fare a leggere un libro scritto così o_o poi per quanto ho capito nemmeno la trama ne vale la pena XD
    Stai attenta comunque che c'è una tizia che commenta tutte le recensioni negative che trova facendo l'avvocato del diavolo :P

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    1. Io ho avuto l'occasione di leggerlo e non ho pensato di informarmi nella blogosfera... Ho letto la recensione di Malitia, però, poco dopo aver scritto la mia e ne ho lette altre dello stesso calibro. Malitia ha reso alla perfezione il romanzo. Se l'avessi letta prima, non saremmo qui a parlarne.
      So dell'avvocato e l'attendo con impazienza, se vorrà dire la sua anche qui! ;)

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  5. Secondo me l'Avvocato del Diavolo non arriverà. Teme che stuzzicando qualcuno possa tirare fuori il discorso "Guido Da Verona", che lo terrorizza come il diavolo l'acqua santa.
    Per quanto un libro possa essere non-bello, secondo me in generale l'autore merita sempre il rispetto dovuto al lavoro che ha fatto, alla fatica, all'impegno, allo sforzo della creazione. Ma sinceramente, vedendo i punti in comune di questo romanzo con "Colei che non si deve amare" di Guido Da Verona, c'è da domandarsi .....un sacco di cose. Comunque il Da-V. ai suoi tempi fu un bestseller e ancora oggi è degno di essere letto, pur essendo un mattone. I personaggi sono bene approfonditi e abbastanza verosimili.

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    1. Avvocato del Diavolo o meno, chiunque è libero di commentare e confrontarsi pacificamente con me. Quindi se volesse passare, sarà ben accolto.
      Naturalmente l'autore merita il rispetto e il riconoscimento del suo lavoro. Ciononostante non posso esimermi dal far notare quelli che secondo me sono i punti deboli del romanzo.
      Ammetto la mia ignoranza: non conoscevo Colei che non si deve amare e non l'ho letto, perciò posso solo fidarmi della tua opinione senza sbilanciarmi. L'approfondimento dei personaggi è già un punto di profondo divario e, forse, almeno in quello, sarebbe stato importante imparare la lezione di Da Verona.

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  6. Uno dei libri peggiori che abbia mai letto nella mia vita :/
    Anch'io avevo apprezzato il "primo" Giovanni, ma lo stravolgimento del suo personaggio non mi è proprio andato giù.
    Condivido tutto ciò che hai scritto!

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    1. Giovanni cambia troppo in fretta: l'amore gli brucia i neuroni. Odioso in tutto.

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  7. Questo è un blog miracolato: del tutto libero dalle erbacce!!!!!
    L'argomento "Da Verona" funziona come il diserbante contro l'erbaccia, l'aglio contro i vampiri, l'acqua santa contro il demonio, l'insetticida contro gli scarafaggi: i maleducati stanno tutti alla larga!
    Cmq è tutto troppo pazzesco per essere vero. Se questo romanzo è postmoderno, allora Guido Da Verona era Nostradamus...

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    1. Sono contenta che sia così. Il confronto mi piace, ma la maleducazione non la reggo.

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  8. Mi permetto di uscire dal coro...A me in sostanza è piaciuto il romanzo! Per carità nella mia recensione ho sottolineato le pecche che mi han dato maggiore fastidio ma a lettura terminata ero soddisfatta. Anche se riconosco che rispetto a Proibito o al manga Splendid Love Story non regge neanche per 1/4

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    1. Sono curiosa! Vengo a leggermi la tua recensione ;)
      Io non ho letto Proibito e per questo non ho voluto né potuto fare un paragone. Ho espresso le mie considerazioni sulla base di quello che mi aspetto da un libro...

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  9. Uno stile stucchevole, una storia irritante e inverosimile (l'autirce era consapevole che l'incesto è reato?), un libro senza un perché, senza capo nè coda. Le affinità alchemiche è stato pubblicizzato come un nuovo Romeo e Giulietta, come un capolavoro postmoderno...io direi alle case editrici che se, come è noto, il settore della carta stampata è in crisi, pubblicando certe bestialità affosseranno ulteriormente il settore. Come se non bastasse questo libro rasenta il plagio col vecchio componimento del Da Verona "Colei che non si deve amare"...veramente difficile realizzare un libro di così cattivo gusto formale e sostanziale.

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    1. Non vorrei che passasse il messaggio "certi argomenti sono tabù" perché indecenti secondo un'opinione personale. Lo stile rende indubbiamente pesante la narrazione e, alla lunga, è difficile starle dietro; alcuni eventi inverosimili poi contribuiscono allo smarrimento del lettore.
      Questo è un caso plateale di come una pubblicità possa essere ingannevole. Sarebbe ora di smettere di attribuire ai nuovi romanzi etichette che li paragonano a opere di maggior successo e ben più note.
      Ci terrei a far notare ancora una cosa: l'incesto esiste dalla notte dei tempi. Da Verona non è stato l'unico a fare dell'incesto il tema centrale di un romanzo, tuttavia non posso esprimere opinioni in merito. L'incesto è reato in Italia e nella nostra società, ma nel libro non viene MAI fatto passare come accettabile.

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  10. Hola! vaya que pena, el 20 de Marzo se va a publicar aquí en España y la verdad que me llamaba bastante la atención, pero después de leer varias reseñas ya no me apetece tanto.

    Besos, te sigo.

    Un Lugar Mágico

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