Recensione: “Il riscatto di Dond” di Siobhan Dowd

A Renata
Mamma
e adesso anche foca e scoiattolo
e molto altro ancora

Le dediche nei libri. Divertenti, semplici, poetiche. Alcune raccontano il dolore, altre ispirano.
Dowd dedica la sua piccola favola alla madre con poche righe che sono la sintesi e la chiave dell’intero racconto. Inizio a parlarne da qui: mi sembra più facile, ora, dire che questo non è soltanto un libro per bambini.

Titolo: Il riscatto di Dond
Titolo originale: The Ransom of Dond
Autore: Siobhan Dowd
Traduttore: Sante Bandirali
Prima edizione italiana: Uovonero - 4 dicembre 2014
Prima edizione: David Fickling Books - 7 novembre 2013
Pagine: 83
Prezzo: cartaceo - € 14,00
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Darra è nata a Inniscaul, un piccolo villaggio benedetto e maledetto da Dond. Il dio dell’oscurità ha portato cupidigia nei cuori degli abitanti e assicurato al villaggio prosperità, in cambio di un riscatto: ogni tredicesimo figlio dovrà essere sacrificato o una grande tempesta spazzerà Inniscaul.
Le donne, allora, avevano evitato di dare alla luce un tredicesimo figlio, ma la madre di Darra non sapeva di aspettare due gemelli.
Nata per seconda, Darra è stata cresciuta lontano dalla sua famiglia e dal villaggio, in attesa della celebrazione del sacrificio. La sua vita per la salvezza di Inniscaul.

Le favole sono crudeli. Dowd non si è sottratta a questa regola e racconta le ultime ore di Darra, gli incontri, i sogni e le sue paure con misura e dolcezza.
Il riscatto di Dond è una leggenda potentissima attraverso cui l’autrice riesce a denunciare l’atavica discriminazione di genere e il pregiudizio cieco che fa dell’essere umano vittima e carnefice.
È una storia d’amore, semplice e magica, che raccoglie le sfumature del sacrificio e del riscatto.
Si legge in un respiro: come ho già potuto dire a proposito della Bambina dimenticata dal tempo, Dowd aveva il talento di creare immagini vividissime con poche parole. Le illustrazioni di Pam Smy e la bellissima edizione Uovonero fanno del Riscatto di Dond un volumetto prezioso da aggiungere alla propria libreria.

Il mio voto

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