Recensione: "Vento di Kornog" di Alessia Litta

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Ignoravo il vento e la forza del mare, ignoravo la magia della Bretagna. Litta e Claire mi hanno portata in una terra affascinante e ricca di segreti da svelare, di intrighi agghiaccianti e passaggi segreti.

Mi accingo a scrivere la recensione di Vento di Kornog, mentre ho in lettura Il Respiro del Tempo, lo spin-off che uscirà il 26 maggio. Nel momento in cui renderò pubbliche le mie riflessioni, è probabile che io sia arrivata alla fine del nuovo romanzo di Alessia Litta. E, lasciate che ve lo dica, ne sono ipnotizzata.

In lingua bretone vuol dire “ovest”. Chiamiamo così il vento umido e forte che spira dall’oceano.

copertina vento kornog alessia litta

Titolo: Vento di Kornog
Autore: Alessia Litta
Prima edizione: autopubblicato - 3 ottobre 2015
Pagine: 211
Prezzo: ebook - € 0,99; cartaceo - € 8,50
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La morte della madre ha riaperto gli interrogativi sulla sua infanzia: sin da bambina Claire ha cercato di sapere qualcosa di più sugli anni trascorsi in Francia e sulle ragioni dell’improvviso trasferimento della sua famiglia a Roma. Le sue domande sono rimaste senza risposta e Claire ha imparato a tacere sui tabù famigliari, ma l’arrivo di una lettera da parte di una persona che credeva morta mette la questione in un’altra prospettiva.
Sapere diventa una necessità improrogabile. Claire parte sperando di trovare a Dinan, la città della sua infanzia, ricordi e risposte. Troverà molto di più: un sorriso aperto, occhi ambrati e segreti. Tutto gira intorno al suo passato, alle visioni con cui ha imparato a convivere e alla ricca e potente famiglia Laouenan.

Le visioni di Claire mi hanno affascinata sin dall’inizio: quando entra a contatto con oggetti e persone sconosciute, le accade spesso di essere trascinata, come in una giostra da capogiro, in memorie che non le appartengono. Un dono e, talvolta, un imbarazzante inconveniente su cui Claire non ha alcun controllo.
Desideravo, probabilmente come la protagonista stessa, scoprirne le origini e mi sono immersa a capofitto nella lettura, pronta a seguire Claire a Dinan e dintorni.
Mi soffermerei sul comitato di benvenuto, un poliziotto affascinante il cui pensiero basta per farmi sfuggire un sorriso, ma mi limito ad augurarmi di essere fortunata come la protagonista.
Be’, si fa per dire. La terra bretone sembra esercitare un forte potere su Claire e le visioni si susseguono incontrollate e anche le reazioni appaiono sfuggire alla sua volontà, tra monoliti che le scatenano un inspiegabile terrore e incontri da brivido.
Non ultimo quello con Damien Laouenan, un uomo apparentemente freddo e tagliente come il vento di kornog.
La narrazione in prima persona lascia trasparire la determinazione di Claire. Nonostante il soggiorno bretone metta alla prova la fermezza dei suoi propositi, Claire non si tira indietro e al contrario, per quanto la situazione precipiti nell’inspiegabile, si fa strada attraverso passati scomodi.
D’altra parte, se il presente è figlio del passato, Claire ha bisogno di ritrovarlo per poter trovare un equilibrio con se stessa. La sua indagine coinvolge inevitabilmente altre persone che, forse, non sanno di aver perso una parte fondamentale del proprio essere.
Le descrizioni paesaggistiche, tra terra e mare, antichi manieri e chiese in rovina, sembrano assumere tridimensionalità sulla pagina, mentre più sottile e riuscita è la caratterizzazione, soprattutto psicologica, dei personaggi.
L’abilità di Litta nell’equilibrare soprannaturale e mistero emerge nella delicatezza con cui tratteggia la parentesi romantica. Si tratta di un aspetto importante della storia che, tuttavia, non prevaricare sugli altri ed è, anzi, un tassello dell’intreccio.
Vento di Kornog è una lettura scorrevole e piacevole, dai contorni e risvolti imprevedibili. Se i segreti e il tocco di paranormale hanno avuto la meglio su di me, la calamita è stata la Bretagna, una terra che fino a qualche giorno fa avevo tenuto scarsamente in considerazione e che scopro, nelle pagine di Litta, sempre più intrigante.

«La senti la forza di questa terra, Claire?
L’energia che si espande e formicola sotto i nostri piedi?
Questi sono luoghi di segreti e misteri, di credenze, leggende e superstizioni.
Terre dove sopravvivono vecchi incantesimi e magie.
Terre che generano l’inaspettato.»

Il mio voto

3 specchi e mezzo


I libri della serie:
Vento di Kornog
Il Respiro del Tempo

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