Recensione: "Fascette oneste. Se gli editori potessero dire la verità"

fascette oneste marco cassini

Che fine fanno le fascette che abbracciano i libri? Un uso molto pratico è trasformarle in segnalibri: a me è capitato quando la frenesia di iniziare la lettura era tale da non poter aspettare di essere a casa e liberare il libro di tutti i suoi soprabiti. Scommetto, però, che molte sono andate perse, forse buttate per scelta o impossibilità di farle risalire al titolo a cui si riferivano.
Già, perché tra i mille romanzi-replica anche le fascette tendono a essere vaghe e ad assomigliarsi. C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui si potevano osservare delle eccezioni, ma questa è un’altra storia.

copertina fascette oneste marco cassini

Titolo: Fascette oneste. Se gli editori potessero dire la verità
Autore: Marco Cassini (a cura di)
Prima edizione: Italo Svevo - 16 gennaio 2020
Pagine: 90
Prezzo: brossura - € 10,00
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Settembre 2019. Marco Cassini lancia l’hashtag #FascettaOnesta su Twitter, veicolando una provocazione ma soprattutto un gioco accolto con entusiasmo dai lettori. In molti hanno dato il proprio contributo, formulando le frasi che si potrebbero trovare sulle fascette, se solo la corsa alle vendite non imponesse di falsare la realtà.
Di successi annunciati prima ancora di essere riconosciuti tali ne sono piene le librerie, ma d’altra parte ho il sospetto che il lettore abituale sia ormai immune allo strillo della bandella e si soffermi a leggerla solo quando la lettura lo ha lasciato insoddisfatto.
Ecco, io immagino che Fascette oneste, che raccoglie una selezione dei testi ideati dai partecipanti, possa diventare il libro da consultare alla ricerca di ispirazione per vendicarsi di un capolavoro deludente ma promesso dalla fascetta.
Si potrebbe persino provare ad abbinare un libro per ciascuna fascetta: editori, pensateci, in fondo le trovate già pronte e alcune, lo ammetto, mi hanno persino incuriosita. Lo so, a volte emerge un po’ del mio gusto per l’orrido.
Fascette oneste - mi è sembrato che tanto Cassini quanto l’editore ne siano consapevoli - è un libro che, seguendo una tendenza comune al mondo dell’editoria, potrebbe diventare rapidamente volatile. Ma, in fondo, il #FascettaOnesta è virale e ormai dotato di vita propria.
Tra gli spunti più interessanti c’è l’essenza del libro stesso, che sovverte la sua funzione canonica per avvolgere, non avvolto, le fascette. D’altra parte, l’editore non ha rinunciato a dargli un’esclusiva fascetta sovrimpressa.
Se si ride tanto arrivando alle pagine clou della raccolta, c’è da apprezzare l’introduzione con cui Cassini racconta la simpatica e vagamente alcolica genesi della sua iniziativa e offre un excursus storico proprio sulla fascetta.
Testi brevi, divertenti e, a dirla tutta, forse anche troppo pungenti che, però, fanno venire il sospetto che rivelino davvero un po’ di verità. E a questo punto rimane da chiedersi: abbiamo ancora bisogno delle fascette?

«Il romanzo che pure il ghostwriter si vergogna di aver scritto».

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