A volte mi tuffo nei libri senza leggerne la trama, spesso affidandomi a un consiglio e più raramente all'istinto. Ecco perché non mi aspettavo che Ferma così mi avrebbe travolta.
Titolo: Ferma così
Titolo originale: Hold still
Autore: Nina Lacour
Traduttore: Aurelia Martelli
Prima edizione italiana: Giralangolo - 6 ottobre 2016
Prima edizione: Dutton Books for Young Readers - 20 ottobre 2009
Pagine: 313
Prezzo: cartaceo € 14,50; ebook - € 9,99
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Non sono «cara». Sono una ragazza che sta per esplodere nel nulla.
Le parole dei suoi genitori, quelle che dovrebbero spiegarle tutto e alleggerirla del senso di colpa, le arrivano ovattate. Caitlin non vuole ascoltarle: sono inaccettabili perché Ingrid era la sua migliore amica e si è tolta la vita. Perché, nonostante il fiume di parole tra di loro, tra le risate e i sogni a occhi aperti, non si era accorta che Ingrid stava male? E perché, perché si è suicidata?
Caitlin inizia l’ultimo anno scolastico sprofondata in una disperazione cieca e rabbiosa. Si isola continuando a precipitare in se stessa e nei ricordi.
Poi, un giorno, mentre cerca il telecomando dello stereo, trova il diario di Ingrid. È certa che la sua amica lo abbia lasciato lì per lei, affinché lo trovasse. Inizia a leggerlo, lo porta con sé ed è come avere indietro la sua amica.
Il conforto che ne trae le permette di uscire dalla bolla in cui si era isolata, ma è il primo passo di un percorso nuovo attraverso la sofferenza di Ingrid e il dolore di chi è rimasto.
Ho letto la storia di Caitlin e Ingrid, della loro amicizia e delle loro passioni in decine di versioni diverse, rimpasti della vita che ci è più o meno comune. Se Lacour avesse scritto l’ennesima variante sull’imperfezione di un’amicizia comunque straordinaria, sarebbe stato un romanzo piacevole.
In Ferma così, però, si racconta anche di depressione, di perdita e di elaborazione della stessa con intensità ed equilibrio. L’autrice, infatti, attraverso le pagine del diario e soprattutto attraverso i ricordi di Caitlin, riesce a dare voce anche a Ingrid.
Tra le pieghe di una personalità sensibile, la sofferenza di Ingrid si profila come un’entità tangibile. È un buco nero che mina ogni tentativo di razionalità e ribellione, assorbe ogni momento felice e lo annulla, facendone una goccia insufficiente per dissetarsi.
Nonostante le tracce della depressione diventino sempre più evidenti e terribili, complice lo sguardo di Caitlin, ho continuato a immaginare Ingrid baciata dalla luce, lo sguardo appena velato dal dolore, ma desiderosa di vivere.
Lacour tratta la depressione con serietà e competenza: la descrive nei suoi aspetti più invalidanti e subdoli, raccontando in che modo si insinui, invisibile e incomprensibile, diventando un parassita che tende a soffocare il suo ospite.
Ma l’attenzione dell’autrice si rivolge anche al dolore e alla vita che rimane dopo il suicidio. Il centro è Caitlin, divorata dai sensi di colpa e dalla rabbia per non aver capito il terribile segreto della sua migliore amica e risentita dall’indifferenza di insegnanti e compagni.
L’autrice riesce a dare rilevanza anche allo straziante smarrimento e agli effetti del gesto di Ingrid, facendone il controcanto di una narrazione che, altrimenti, sarebbe stata parziale. E invece, Lacour racconta entrambe le storie, quella di Ingrid e quella di Caitlin, affrontandole con uguale rispetto.
Ferma così ha il pregio di farsi leggere con facilità, senza essere facile e senza scivolare via. La solidità della scrittura, infatti, permette al lettore di trovare un appiglio e fa di Ferma così un romanzo che permane.
Il mio voto
5 specchi
Lo metto subito in lista! *____*
RispondiEliminaIn realtà avevo adocchiato l'edizione in lingua originale, un po' di tempo fa, ma, per qualche motivo, alla fine avevo decido di sorvolare... Ma adesso mi hai proprio convinta: lo devo assolutamente leggere! ^^
Da parte mia non ho alcuna esitazione nel consigliartelo!
EliminaLetto qualche anno fa in lingua originale e condivido ogni parola della recensione.
RispondiElimina♥
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