Ci sono libri che portano ad altri libri e nel corso del 2018 ne sono usciti alcuni che hanno aperto la strada a dei percorsi tematici che vorrei affrontare quest’anno e altri che, per il momento, desidero semplicemente leggere.
Vi confido che speravo di parlarvene già a dicembre, ma accetto che la vita sia imprevedibile e confido nel fatto che sia soltanto febbraio perché l’argomento non risulti da archiviare. In fondo, sono tutti libri che ancora non ho letto.
Tu che sei di me la miglior parte di Enrico Brizzi
Tommy, orfano di padre, cresce con la mamma Alice e la famiglia di lei. I racconti dell'avventuroso zio Ianez, i giochi condivisi con gli amici Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime, timide, relazioni con le coetanee scandiscono le tappe della sua crescita sino al vero amore. Ester, però, fa battere il cuore anche a Raul, il nuovo arrivato, modello e guida attraverso prove tutt'altro che innocenti.
L'animale femmina di Emanuela Canepa
Fuggita dal paese e dal controllo asfittico della madre, Rosita vive a Padova da sette anni: il lavoro al supermercato le serve per mantenersi, ma l'ha penalizzata con gli esami e l'unico uomo che frequenta, al ritmo di un incontro al mese, è sposato. Ma lei è abituata a non pretendere nulla. La vigilia di Natale e l'incontro con un anziano avvocato, Ludovico Lepore, cambia la sua vita.
«Per molto tempo non ho avuto il coraggio di farlo. Poi mi sono detta che dovevo tentare, e alla fine ci sono riuscita. Perché sapevo che là dentro sarei morta. E io invece volevo vivere».
Aspettando i naufraghi di Orso Tosco
I Naufraghi stanno arrivando. In pochi mesi, quello che inizialmente sembrava soltanto un gruppetto di invasati è cresciuto in modo inarrestabile, tanto da sovvertire l’intero ordine globale: i Naufraghi non usano parole e si esprimono mediante azioni che sono violente, distruttive, definitive. Per uccidersi o farsi ammazzare, un posto vale l’altro, Massimo lo sa bene e per questo motivo che ha scelto di partecipare a quella festa suicida, ma all’ultimo decide di trascorrere il poco tempo che gli rimane con Piero, suo padre, confinato all’Hospice San Giuda.
Vox di Christina Dalcher
Jean McClellan può pronunciare solo cento parole al giorno, non una di più. Persino sua figlia di sei anni porta un braccialetto conta parole e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Oltre alla voce, le donne hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole. Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione. Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…
L'alfabeto di fuoco di Ben Marcus
In un'America apocalittica si è diffusa una piaga mortale: inizialmente solo i bambini sembrano portatori sani di questa malattia che colpisce gli adulti, li fa ammalare, avvizzire e infine morire, ma con l'andare del tempo si scopre che tutta la comunicazione - parlata, scritta, mimata - è nociva. Sam e Claire, giovani genitori, si rifiutano di accettare che lo stato di letargia e malessere in cui sono precipitati sia causato dalle parole di fuoco della figlia adolescente, Esther, ma si trovano infine costretti ad accettare che l'unica via di salvezza sia allontanarsi da lei e mettersi in viaggio. Abbandonarla, però, non è così semplice. La sera della partenza Claire scompare misteriosamente e Sam, deciso a trovare una cura alla tossicità del linguaggio, intraprende un percorso solitario in un mondo sconosciuto nel tentativo di salvare la sua famiglia. In questo romanzo, a metà strada fra distopia e horror, l'autore riflette sul potere nascosto del linguaggio e su cosa significhi essere genitori.
Dai tuoi occhi solamente di Francesca Diotallevi
New York, 1954. Una giovane donna accetta un incarico come bambinaia presso una famiglia di Southampton. Il suo nome è Vivian Maier e non esce mai senza l’inseparabile macchina fotografica Rolleiflex appesa al collo.
I bambini la trovano simpatica e stravagante, e Vivian ricambia il loro affetto portandoli in giro con sé per la città, mentre fotografa tutto quello che le sembra degno di essere conservato su pellicola: uomini riversi a terra, anziani che dormono sull’autobus, mendicanti, persone di colore ma anche, e soprattutto, bambini. Vivian sembra avere una particolare attenzione per tutti coloro che stanno ai margini, i diversi, i dimenticati, gli indifesi.
7 di Tristan Garcia
C’è una nuova droga sul mercato. Si chiama Alice e permette a chi la assume di rivivere il sé dei trent’anni, dei venti o perfino dei dodici. Chi non vorrebbe riprovare l’entusiasmo, le certezze, la sensazione di onnipotenza della giovinezza?
Ci sono rulli di legno che vengono dal passato e portano incise le canzoni indimenticabili del presente, e forse anche del futuro. E poi ci sono dèi alieni che hanno perduto la fede, e realtà parallele dove la rivoluzione sociale è avvenuta davvero. 7 è un romanzo in sei quadri appesi sulla stessa parete, che insieme li contiene e ne illumina la posizione nello spazio e nel tempo. E i personaggi di queste storie, come surfisti temerari, cavalcano le onde per ritrovare quella parte di sé che crede ancora nel futuro, che ha ancora la possibilità di cambiare e di incidere sul destino con una nuova creazione originale.
Conoscete questi romanzi? Cosa ne pensate?
Amaranth
Vox è anche nella mia wishlist, ma onestamente credo che dovrà aspettare ancora un po' viste le dimensioni spropositate di libri che vorrei leggere 🙈
RispondiEliminaSei in buona compagnia anche se spero di leggerlo entro l'anno! XD
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