Gocce di magia | Il ragazzo morto e le comete

Un estratto da Il ragazzo morto e le comete di Goffredo Parise

È tanto, davvero tanto che abbiamo messo da parte questa rubrica: ci sembrava che non suscitasse più alcun interesse e per noi era diventata quasi un peso.
Oggi, però, ho sentito il bisogno di rispolverarla perché quando ci sono brani davvero belli ed emozionanti, ho il desiderio di condividerli. Ero seduta in stazione ad aspettare due amiche quando ho iniziato a leggere il secondo capitolo del romanzo di Parise: è toccante al punto che mi ha emozionato nuovamente mentre lo trascrivevo.
Queste sono le Gocce di magia che ho scelto per trascinarvi dentro le sensazioni della mia lettura.


copertina ragazzo morto e comete parise

Fiore, che buffo nome, vero? Ma tanto non posso farci niente, non posso inventarmene un altro.
Lui aveva quindici anni; mi diceva sempre che ero il suo più grande amico. Era così, infatti; chi ci vedeva mai se non a braccetto insieme? A casa mia, in giro per le strade, al cinema, seduti sotto i monumenti con un gelo maledetto, in bicicletta uno sopra l’altro, dappertutto. Nessuno ci ha mai visti sulla bicicletta di mia madre? Nessuno? Peccato! Le biciclette da donna mancano del tubo trasversale e non ci si può andare che da soli; ma noi avevamo trovato la maniera di viaggiare insieme: io guidavo mentre lui stava in equilibrio sul manubrio, pronto a saltare a ogni cunetta. Andavamo per le strade vicino alla stazione, tutte una buca per le bombe che le avevano squassate e per le macerie che le ingombravano. I freni se n’erano andati da moltissimo tempo ma le gomme, piene di bugne e di rattoppi provvisori, resistevano a qualunque colpo. Quando le ruote entravano in un a buca o scavalcavano una pietra lui saltava sul manubrio con un colpo di reni, restava qualche secondo in aria come un uccello, poi ripiombava sul manubrio appena in tempo per sedersi e riprendere a fischiare.

Quali sono le vostre impressioni? Conoscete questo romanzo di Parise?
Se vi ho incuriosito e volete saperne di più, potete leggere la mia recensione.

Amaranth

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