Un sacchetto di biglie

Recensione di Un sacchetto di biglie di Vincent Bailly e Kris

Vincent Bailly e Kris

copertina Un sacchetto di biglie graphic novel

Titolo: Un sacchetto di biglie
Titolo originale: Un sac de billes #1-2
Autore: Vincent Bailly e Kris
Traduttore: Giovanni Zucca
Prima edizione: Rizzoli Lizard - 23 gennaio 2013
Prima edizione italiana: Rizzoli Lizard - 23 gennaio 2013
Pagine: 128
Prezzo: cartaceo - € 15,00
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Liberté, Égalité, Fraternité. Finché queste tre parole rimarranno sulle facciate dei municipi francesi, saranno al sicuro. Il padre di Joseph ne è sinceramente convinto, ma quando agli ebrei viene imposto di portare una stella gialla che ne permetta l’identificazione, le sue certezze iniziano a incrinarsi. Si infrangono del tutto quando Joseph e Maurice ritornano da scuola malconci a causa delle ritorsioni dei compagni che improvvisamente li vedono diversi.
Non si può più restare a Parigi ed è qui che inizia il viaggio di Joseph e Maurice verso la Francia libera, verso la libertà.

Quando mi sono decisa a rileggere Un sacchetto di biglie, ho scoperto che ne è stata tratta una graphic novel e mi ha incuriosita l’opportunità di valutarne la trasposizione. D’altra parte mi sarebbe impossibile, avendo letto da poco il romanzo, evitare ogni confronto.
La graphic novel è molto fedele al racconto di Joffo: l’impressione è che gli autori lo abbiano studiato attentamente e che lo stesso Joffo sia stato coinvolto nella preparazione dell’opera.
Il fumetto è diviso in due parti, ciascuna delle quali è introdotta da un breve estratto dal romanzo; un espediente che fa da collante tra le parti e riesce a suggerire l’intonazione della voce narrante, che il lettore ritrova nelle didascalie.

un sacchetto di biglie graphic novel

A conferire un’atmosfera particolare alla narrazione è la tecnica di colorazione scelta da Bailly. Le illustrazioni ad acquerello, infatti, contribuiscono a evocare la dimensione del ricordo che caratterizza il racconto di Joseph. Le variazioni di colore, dai toni più luminosi a quelli più cupi, riescono a trasmettere le diverse sensazioni provate dal protagonista.
Inevitabilmente molti dettagli che nel romanzo danno spessore a ciascuna delle persone incontrate sono stati omessi. La trasposizione grafica richiede dei piccoli tagli e adattamenti che non danneggiano la linearità della narrazione, ma che sono evidenti a chi ha letto il libro. un sacchetto di biglie graphic novelNondimeno allo stesso lettore non sfuggiranno i particolari inseriti all’interno delle vignette: potrebbero apparire trascurabili e, invece rivelano la cura che ha permesso agli autori di operare delle scelte.
Più rilevante è proprio la dispersione della voce di Jo, con il coinvolgimento emotivo che rivelava e l’innocenza dello sguardo che dà al suo romanzo una patina avventurosa. Il fumetto edulcora la gravità delle diverse situazioni che i due fratelli Joffo si trovano ad affrontare. Il terrore e la tensione, persino il malessere, che nel romanzo si percepiscono al di là dei momenti spensierati che Joseph riesce a vivere, mi sono sembrati alleggeriti.
Per quanto, da un punto di vista estetico, sia davvero bella e restituisca efficacemente la storia di Joseph e di suo fratello, la graphic novel perde la prospettiva sulla drammatica realtà circostante che, invece, Joffo riesce a raccontare.
un sacchetto di biglie graphic novel L’edizione italiana è accompagnata da una breve prefazione di Walter Veltroni, che ho davvero apprezzato per la capacità di introdurre al contesto storico, invitando a cogliere i sintomi che si ripropongono nella nostra contemporaneità.
Anche nella versione di Bailly e Kris, Un sacchetto di biglie è una lettura consigliata e potrebbe essere un primo passo per avvicinare all’argomento della persecuzione nazista e sensibilizzare alla solidarietà attiva.


È successo. Molte volte nella storia. È successo che si dovesse fuggire dalla propria terra, lasciare la propria casa, i propri amori, i propri amici. La fuga è il contrario del viaggio. È una decisone obbligata è figlia di scelte altrui, quasi sempre prodotto dell’odio e della discriminazione.
Ogni tanto, nella storia, qualcuno decide di essere superiore ad altri. Si convince, e convince il prossimo, che la propria etnia, la propria tradizione culturale o le proprie idee politiche, il colore della propria pelle e la propria religione non siano comparabili ad altre. E che “gli altri”, quelli diversi, siano esseri inferiori, sgorbi della storia o persino della natura, pericoli e ostacoli da rimuovere.
Allora l’inferno si materializza in terra.

Il mio voto

4 specchi


I libri della serie:
Un sacchetto di biglie (Un sac de billes #1-2)
Baby-Foot (Un sac de billes #3)
inedito in Italia e tratto dal romanzo di Joseph Joffo Le vetrine illuminate

Amaranth

Commenti

  1. Mi piacerebbe leggere il romanzo, le graphic novel in generale non mi convincono molto, anche se so che molte sono fatte davvero bene.

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    1. Se anche ti interessasse provare a leggerne la graphic novel, ti consiglierei comunque di partire dal romanzo: il punto di vista è particolare e merita indubbiamente attenzione. ^^

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