Buongiorno, Bellissimi!
Sono mesi che non scrivo una recensione e spero di non essere troppo arrugginita. Oggi volevo parlarvi di Un libraio molto speciale, romanzo di esordio di Petra Hülsmann.
Titolo: Un libraio molto speciale
Titolo originale:Hummeln im Herzen
Autore: Petra Hülsmann
Traduttore: Maria Pia Smiths-Jacob
Editore: Piemme
Prima edizione italiana: 26 aprile 2016
Prima edizione: Bastei Lübbe- 16 settembre 2014
Pagine: 368
Prezzo: cartaceo - € 17,90; ebook - € 3,99
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Lena ha quasi trent’anni e sta per sposarsi. Certo, organizzare le nozze può essere problematico, ma lei è sicura di farcela. Tutto nella norma, quindi, finché Simon non la lascia a una settimana dal matrimonio dicendole che è innamorato di un’altra. Col cuore spezzato, Lena si rifugia a casa del fratello e della sua fidanzata, dove vive anche Ben, amico di infanzia dei due. Qui Lena cerca di riprendersi dalla brutta delusione ma, complice lo sconvolgimento emotivo e la stanchezza, si ritrova a commettere un terribile errore sul lavoro e viene licenziata in tronco. Non resta che rimettere insieme i pezzi e ad aiutarla ci saranno gli amici, un taxista mezzo pazzo, la famiglia che fa da aggravante e supporto allo stesso tempo e un libraio molto speciale…
E vorrei partire a parlarvi proprio di Otto, il fantomatico libraio che di speciale non ha proprio niente. Devo ammettere di aver iniziato il libro senza leggere la trama, basandomi solo sul titolo da cui mi ero fatta un’idea ben diversa della storia. Come dicevo, di speciale questo libraio ha poco o nulla: è scorbutico, freddo, e perfettamente inutile. Se al posto del libraio ci fosse stato un venditore di margherite la storia non sarebbe cambiata di molto. Insomma, mi sono chiesta il motivo della scelta del titolo, visto che ho trovato la questione libraio molto marginale, per non dire inutile al fine della trama.
La protagonista, Lena, è la classica imbranata che non sa cosa vuole dalla vita, fa una gaffe dopo l’altra ed è, per dirla eufemisticamente, una palla al piede. Il suo piano in tre punti per raggiungere il successo fa acqua da tutte le parti e finisce solo per farle perdere tempo e risorse.
A salvare la trama poteva essere la parte romance, ma devo ammettere che ho trovato anche quella piuttosto deludente. Quello che dovrebbe essere l’interesse amoroso, Ben, è talmente poco presente che per più della metà del libro mi sono chiesta se fosse davvero lui il co-protagonista o se fosse solo uno specchietto per le allodole.
Non nego di essermi trovata a leggere febbrilmente certi passaggi, in attesa che tra i due scoccasse la scintilla, ma molto più spesso ho faticato per superare capitoli in cui non succedeva nulla a parte Lena che faceva gaffe imbarazzanti. E su questo punto ho una domanda: ma secondo voi perché le protagoniste dei romance (o degli young adult se è per questo) devono per forza essere delle imbecilli che non ne imbroccano una giusta nemmeno quando si tratta di aprire un barattolo di marmellata?
Questa cosa mi irrita a morte.
Tornando alla serietà – e al libro – nonostante le numerose critiche che ho fatto la storia è piacevole e, fastidio a parte per certi cliché un po’ troppo abusati, si può leggere tranquillamente. Alcune gag mi hanno fatto sorridere e i personaggi secondari compensano in parte la mancanza di romance tra i protagonisti. Triste ma vero, c’è più romanticismo tra le altre coppie del libro che tra Lena e Ben.
Insomma, un libro senza infamia e senza onore, che va preso per quello che è: una lettura leggera e veloce che, se non altro, vi saprà regalare qualche momento spassoso sulle spalle della protagonista.
Il mio voto
3 specchi
Alaisse
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