Mentre consultavo il programma del Salone Internazionale del Libro di Torino e la mia home di Instagram era ancora invasa dalle foto dei libri, bottini di Tempo di Libri, ho iniziato a pensare al significato di una fiera del libro. Siccome in due si pensa meglio e in molti si diventa costruttivi, ho deciso di mettervi a parte delle mie riflessioni che potrebbero non avere alcunché di realistico e, soprattutto, prescindono dalle ragioni di mercato e dalle polemiche che l’argomento fiera ha sollevato e continua ad animare.
L’effetto fiera
Penso che questo lo conosciate tutti: l’effetto fiera è l’ansia di chi parteciperà, ha già i biglietti da due mesi e da dodici fa il conto alla rovescia. È anche il borbottio e la lacrimuccia di chi non può partecipare, perché vive lontano e dalle sue parti non improvvisano nemmeno una bancarella di libri.
È l’entusiasmo e l’invasione su qualunque social delle foto con i libri acquistati in fiera perché resistere è impossibile. Ma è anche la delusione di chi si aspettava qualcosa di diverso, di chi chiede novità perché tutto sembra qualcosa di già visto.
L’effetto fiera è, in sintesi, una suggestiva miscellanea di emozioni che accompagnano ogni evento letterario che si rispetti e che sono stati fondamentali ispiratrici della riflessione che seguirà. Le diverse reazioni dipendono, infatti, dalle motivazioni che anima l’interesse verso una fiera del libro e, quindi, rispondono direttamente alla domanda: «Perché andare a una fiera del libro?».
Perché andare a una fiera?
Gli amanti dei libri pregustano già da molti giorni prima l’immersione in una libreria apparentemente infinita. A una fiera del libro ci sono tanti libri da riempirsi gli occhi, così tanti da far girar la testa.
È l’occasione perfetta per scoprire case editrici e libri che non conoscevamo e per trovare quei titoli che la nostra libreria di fiducia non ha. Di solito si finisce con acquistare anche quei libri trovabilissimi perché «mi ha fatto gli occhi dolci, non potevo lasciarlo».
Un festival letterario, però, offre anche l’opportunità di incontrare i nostri autori preferiti e, con un po’ di fortuna, ottenere qualche dedica. Se mi assomigliate un po’, penserete che ammirarli dal lontano-vicino dove vi trovate è già tanto perché chi è in grado di articolare hagfhb?
Ultima, ma non per emozione e importanza, la possibilità di conoscere di persona amici virtuali. D’accordo, è un’esperienza molto soggettiva, ma da quando La Bella e il Cavaliere ha compiuto il suo primo anno, andare al Salone del Libro o a un’altra fiera è significato incontrare altri blogger e abbracciare finalmente quelle persone con cui si era già creato un rapporto.
Che cos’è una fiera del libro? Ovvero le mie aspettative
Ammessa la non universalità di quanto ho descritto finora e comunque riconoscendo che ciascuna motivazione ha una sua rilevanza, credo sia importante ampliare il discorso.
Una fiera del libro non può essere solo un’esposizione di libri e un raduno di firmacopie. Deve avere contenuti, offrire stimoli culturali e occasioni di conoscenza e approfondimento, in particolare nell’ambito dell’editoria.
Da qualche anno, ormai, ho indirizzato il mio interesse verso gli incontri e le conferenze che propongono riflessioni attuali o presentano approcci innovativi. Più in generale, cerco novità e non solo in termini di rivoluzione dell’organizzazione o del setting: nuovi punti di vista, più attendibili e di ampio respiro, che mi spingano a riflettere e ad approfondire ulteriormente, che mi aiutino ad allargare i miei orizzonti.
Una fiera del libro, quindi, è certamente un’esposizione, ma anche un’occasione per far nascere e incontrare nuove idee, per esplorare e conoscere la realtà editoriale e non solo.
Salone del Libro, Tempo di Libri. Sì, ma le altre fiere?
Sono certa che conosciate Bologna Children’s Book Fair, Mare di libri, Una marina di libri, Pordenonelegge, Bookcity Milano. Potrei andare avanti.
Durante Tempo di Libri, e capiterà anche in occasione del Salone del Libro perché è sempre successo, fioccavano i commenti tristissimi di chi vive in città che non organizzano festival del genere. E io ci credo, credo sinceramente che non abbiano eventi paragonabili a un evento che ha ben ventinove edizioni alle spalle.
Ma.
Desiderando conoscere e far conoscere gli eventi letterari sparsi per l’Italia, ho scoperto che i festival non sono poi così pochi. C’è persino chi insinua che siano davvero troppi per un Paese dove si legge sempre meno. Certo, alcuni sono giovani e piccoli, non hanno tra gli ospiti l’autore dell’ultimo bestseller, in programma si trovano per lo più presentazioni o letture. Però ci sono e fanno così poco clamore che mi chiedo se siano frequentati: che qualcuno non sappia che a pochi chilometri da casa sua si svolge una fiera del libro?
Ovviamente rimarrò senza risposta, ma vorrei invitarvi a partecipare ai festival, grandi o piccoli che siano, perché può essere stimolante per voi e può incentivare l’organizzazione a migliorarsi: la piccola fiera può crescere e il contributo dei visitatori è fondamentale.
A questo proposito mi sembra interessante segnalarvi che al Salone del Libro verrà presentato il Lecce Picture Book, festival dell'arte e della letteratura per ragazzi che si svolgerà dal 27 gennaio al 4 febbraio del prossimo anno. Non posso (e le ragioni sono ovvie) riportare tutte le fiere del libro che ho rintracciato in Italia, ma vi rinvio volentieri al sito del Circolo Lettarario Bel-ami che ne ha raccolti alcuni.
Cosa ne pensate delle fiere del libro?
Perché andare a una fiera del libro?
Amaranth
p.s. Vi piacerebbe se costruissi un calendario aggiornato dei festival letterari da consultare sulla nostra pagina Facebook?
A me interesserebbe molto un calendario dei festival letterari, magari riesco ad organizzarmi meglio con il lavoro e partecipare..
RispondiEliminaGrazie per il riscontro! Cercherò di realizzarlo al più presto ^^
EliminaLe fiere del libro, per me, sono un po' come il posto del cuore.
RispondiEliminaAmo visitarle anche fino a sfinirmi (voi ne siete testimoni XD) e alla maggior parte degli eventi resto a bocca aperta, perché tutto quello che riguarda il mondo dei libri mi affascina e mi appassiona come poche altre cose.
Il Salone resta assolutamente il mio evento preferito in questo senso, perché ha avuto e spero avrà ancora un'importanza e una portata in questo settore che pochi altri eventi hanno. Esserci stata negli scorsi anni è stato un gran privilegio, per me che abito così lontano. Senza dimenticare che il Salone ci ha permesso di incontrarci e di conoscere a nostra volta altre colleghe blogger, il che credo sia un aspetto assolutamente vitale delle fiere del libro.
Una Marina di Libri è una fiera concepita in modo molto diverso dal Salone, ma è una delle più belle che io abbia visto, soprattutto vista la grande partecipazione di editori degli ultimi anni.
Qualche anno fa, incontentabile come sempre, speravo che a Palermo si organizzasse una fiera come il Salone e in parte lo spero ancora, visto che un evento di questa portata manca qui sulla mia isola, ma Una Marina di Libri stramerita di essere visitata. E poi ha delle location che rubano il cuore per la loro bellezza.
Nel complesso, credo che di fiere del libro ne abbiamo bisogno un po' tutti: sia noi che leggiamo tanto, per continuare a coltivare questa passione e a scoprire nuovi libri, sia chi invece non legge o legge poco, perché possano scoprire questa passione, che può solo migliorare loro la vita!
Hai scritto un articolo meraviglioso, Am.
A presto ♥
Annie ♥ Ti leggo un po' commossa per tante ragioni. Tu sai il valore aggiunto che hai dato per noi al Salone, ma questo non è uno dei motivo: volevo solo dirlo perché leggere quanto è importante per te, mi ricorda quanto lo sia per noi. Un po' di più, almeno.
EliminaNel tuo commento c'è la straordinaria empatia o, forse, telepatia che ci unisce: il cuore con cui hai parlato di Una Marina di Libri era qualcosa in cui speravo, in un certo senso. Un giorno arriverò anche lì: ogni anno guardo le foto e leggo i racconti di chi ci è stato e il desiderio di partire cresce.
Naturalmente sottoscrivo le tue parole sul senso delle fiere del libro: ne abbiamo bisogno tutti e a questo non avevo proprio pensato.
Ti adoro e ti ringrazio anche per il complimento, ma soprattutto per l'intervento. ♥