Am's Magic Box #2

È da venerdì che ho l'impressione che questo weekend stia volando, ma dato che è ancora domenica, anzi è appena domenica (mi concedo questa licenza), ho tutte le intenzioni di godermela. Perciò non mi stancherò di dire: buona domenica, Bellissimi!
È passata una settimana dal primo appuntamento con questa rubrica che, per farvela breve, sostituisce il Clock Rewinders e mi lascia libertà assoluta di ciarlare.
E condividere il regalo inaspettato che ho ricevuto la scorsa domenica: la bellezza di assaporare la primavera e guidare con i finestrini abbassati, il calore, il calore del sole sul viso e la musica alla radio che non era quella giusta, ma andava bene lo stesso.
È stato di buon augurio per i giorni che sono seguiti: ho avuto ancora sole.

Non mi ha abbandonato il pensiero del carnevale, invece, perché non ho ancora ben chiaro se sia passato, se le feste si protraggano a piacimento o ci siano regole segrete che soli pochi eletti sanno. Tra tutte dev'essere l'ultima. Comunque barcamenandomi tra calendari e scuole chiuse, mi sono ritrovata a chiedermi se fossi mai rimasta a casa per il carnevale e ho scoperto di non ricordarmelo. Anche se allora poteva essermi sembrata una gran festa (non la ricorrenza, ma il giorno di riposo in più), oggi non ha alcuna importanza. Così banalmente ho pensato: non è il giorno di festa che ricorderò della scuola.
Perché sono una persona profonda. *inserire ironia*

Ho rallentato lievemente il mio ritmo di lettura, ma ho terminato Notti in bianco, baci a colazione di Matteo Bussola. Nel frattempo, non volendo rischiare che la pila dei libri da recensire si abbassasse troppo, sono andata in biblioteca e sono tornata con I fantasmi di Portopalo di Giovanni Maria Bellu (Mondadori, 2017), il romanzo da cui hanno tratto la fiction rai andata in onda un paio di settimane fa.

Per bilanciare ho recuperato tutti gli episodi di Doctor Who che mi mancavano e sono qui a chiedermi se esista una serie più bella. Ho adorato gli speciali di Natale per tante ragioni che non posso specificare perché penso che potrebbe leggermi qualcuno che non apprezzerebbe l'anticipazione. Mi limiterò a dire che, occhiali sonici a parte (ma poi vai a far storie per una cazzuola?), Capaldi è riuscito a convincermi e anche lui mi spezzerà il cuore. Però mi dite perché adesso devo aspettare fino ad aprile?

Girovagavo nella blogosfera, quando mi sono imbattuta in un articolo di Letture pericolose. Diario di una cacciatrice di libri. Si tratta del primo appuntamento di cinque dedicati alla pericolosità del mestiere di scrivere: in particolare, si parla di scrittori scomparsi misteriosamente…

Questioni fondamentali. Tra le mille scelte della vita, comunque, penso che la più difficile rimarrà decidere quale smalto mettere.

Il tempo che passa e Am che, invece, resta. L'altro giorno chiacchieravo con delle amiche ed è saltato fuori che vivo qui, al nuovo indirizzo di casa Chevalier per capirci.
Amica: «Ma davvero? Conosco molto bene quella zona: ci ho abitato per un sacco di anni»
Io: «E sì, mi sono trasferita da meno di un anno»
…
Non è vero. Non mi sono trasferita da meno di un anno. L'anno è bello che passato a dicembre, seppure con varie vicissitudini. Me ne sono resa conto dopo, lì per lì "meno di un anno" mi sembrava anche troppo.

Quando la nonna non ha cucinato molto per cena, ti offre arrosto, carciofi ripieni e in pinzimonio, carote alla julienne e se vuoi ci sono anche prosciutto cotto, prosciutto crudo, salame, speck, formaggi e coca cola (ma senza zucchero, eh!). Per farsi perdonare, però, (e sì, si scusa) ha preso le fragole e ha fatto anche le frittelle di pere e mele. Dopo c'è anche il cioccolatino.


Con la nonna che ancora si rammarica da ieri sera chiudo la mia Box e corro a finire di prepararmi!

Passate una bellissima giornata,

Amaranth