Ogni libro è una successione di immagini e parole. Spesso alcune di queste colpiscono più di altre, lasciandoci del libro quei ricordi che poi restano anche a distanza di anni. Questi piccoli frammenti di storie possono ricreare atmosfere ed emozioni.
Per questo condivideremo con voi un piccolo frammento di storia, nella speranza che lasci qualcosa anche in chi non l’ha ancora letta.
Penso proprio che abbiate tutti sentito parlare della serie romance La studentessa e il potatore che trovo davvero carina e che vi consiglio. Sarebbe persino adatta al periodo.
E mentre ancora non vi ho parlato del secondo libro, Il titolista di Bassano, ma mi riprometto di farlo presto, vi lascio un estratto dalla novella gratuita (qui la mia recensione). Ho scelto un momento particolare: Won Ho sulla tavola da surf. E niente, io non riesco a resistergli.
L’onda nacque sotto la superficie come un richiamo, una quieta accelerazione dell’acqua e la sensazione prima appena percettibile, poi sempre più forte della risacca.
Won-ho non pensava più al mare come una massa inerte, milioni di gocce scagliate a caso, che si agitavano sotto la tavola, si rompevano contro la riva. Dopo anni di pomeriggi a Gwangalli, il mare era inconoscibile ma familiare, un luogo sicuro, una creatura dalle molte spire, dita lunghe e potenti che si flettevano verso la terra, la toccavano, si ritiravano.
Sentì l’onda chiamare, ma non rispose, annuì appena a Ji-hyun che invece cominciò a pagaiare con le mani, spingendosi verso di lei. Il mare accettò l’offerta e Ji-hyun non ebbe più bisogno di muoversi, solo di assecondarlo.
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