Le prime parole di un libro sono le scintille che accendono la curiosità e attraggono il lettore trascinandolo in un mondo nuovo, tra carta e emozioni. Vi invitiamo a scoprire gli incipit che ci hanno più appassionato e che abbiamo scelto per invogliare anche voi a proseguire la lettura.
Valentina odiava il lunedì mattina. Lo odiava cosmicamente, democraticamente – tutti i lunedì del mondo in
generale, ma anche, quel giorno di marzo, quel lunedì in particolare.
Quel lunedì era partito malissimo, era
continuato peggio e si preparava a raggiungere il picco massimo di irritazione. E tutto prima dell’ora di pranzo.
Filosoficamente, Valentina aveva retto tutto. Aveva accettato con divina pazienza che Kim Yae-rim, la sua
compagna d’appartamento, avesse ancora una volta finito l’acqua calda. Aveva anche perdonato, con
un’indulgenza che se c’era un Dio le sarebbe senz’altro valsa il paradiso, che il fidanzato di Yae-rim le avesse
rubato l’ultima cupcake. Aveva sorriso quando, aprendo le e-mail, aveva scoperto di dover consegnare il saggio
di Amministrazione Generale con due giorni d’anticipo. Ed era perfino riuscita a prendere un profondo respiro
anziché gridare al cielo il suo dolore quando il cellulare nuovo le era sfuggito di mano, cadendo per terra e
frantumando l’angolo dello schermo. Ma ora basta.
Questo era troppo. Né docce fredde, né digiuni mattutini, né
disgrazie accademiche o tecnologiche rivaleggiavano con quello che Valentina si trovò davanti quando, pranzo
in mano e sorriso ormai congelato sulle labbra, fece per avviarsi alla panchina sotto il suo albero preferito. Sotto
cui non avrebbe potuto sedersi, perché quel giorno, all’Università di Busan, si potava.
Se l'incipit vi ha incuriosito e volete saperne di più, vi invito a leggere la mia recensione.
Non dimenticate di raccontarmi le vostre impressioni!
come inizio non è niente male!
RispondiEliminaEntra subito nel vivo e dà un'idea piuttosto chiara del caratterino della protagonista...
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