Baby Boomers Blog Tour - Scrittura ed editing di Baby Boomers

Poco più di un anno fa abbiamo letto Occhi di drago, l'antologia edita Gainsworth (qui la recensione di Angharad), e tra i racconti che ci hanno colpito di più vi era proprio il racconto che dà il nome alla raccolta.
Così quando l'autore ci ha scritto presentandoci il suo primo romanzo, noi ci siamo interessate subito e abbiamo accettato con piacere la proposta di ospitare un blog tour.
Scrivere un romanzo, il primo romanzo, è stata una nuova esperienza per Pacchiarotti e così abbiamo deciso di offrirgli uno spazio per raccontare la storia della stesura di Baby Boomers. Pacchiarotti ci ha confidato che, pur essendo un autore indie, ha deciso di adottare un approccio editoriale per il suo romanzo e questo è significato affrontare una serie di step e fasi di lavorazione fino all'intervento di Marta Paparella, editor e socia fondatrice di Omnibook.
Proprio Marta Paparella è la seconda voce dell'articolo che vi proponiamo.

Al di là del romanzo in sé, noi vi consigliamo di leggere il racconto di Pacchiarotti e della sua editor soprattutto perché offre uno spaccato molto interessante sulla scrittura e sulla realizzazione di un romanzo.
Non ci resta che lasciarvi all'articolo. Buona lettura!

La scrittura di “Baby Boomers”: le prime fasi - Mario Pacchiarotti

Nell’immaginario collettivo lo scrittore si siede alla scrivania con la classica pagina o schermo bianco da riempire, attende l’ispirazione e, quando arriva, scrive. Lo si vede in tanti film: a un certo punto mette la parola fine, tira fuori l’ultimo foglio, impacchetta tutto e lo porta all’editore.
Be’, non va affatto così. Proprio per niente. O, almeno, non per me.
Anche se sono piuttosto disordinato per natura, o forse proprio per questo, ho tenuto alcune tracce di quello che è accaduto prima di arrivare alla pubblicazione di questo romanzo.
Tutto inizia il 15 gennaio 2014, ma le prime parole le scriverò solo a febbraio, esattamente il 17.
È piuttosto divertente, ora, esaminare le mie sessioni di lavoro sul libro. Siamo nella fase della creatività pura. Quando scrivo la prima stesura non mi fermo a rileggere, correggere, modificare, vado avanti e basta.
Dal 17 febbraio al 18 marzo lavoro utilizzando lo strumento di scrittura di Google Drive, per un totale di 15 sessioni di lavoro che portano il testo a circa 22 mila parole, 140 mila caratteri. A quel punto passo a scrivere offline, precisamente con Libre Office.
Dal 19 marzo al 12 agosto ci sono solo 21 sessioni di lavoro, raggiungo 49 mila parole e 300 mila caratteri. Da qui a dicembre 2014 iniziano revisioni successive con nuovi brani aggiunti, fino ad arrivare a dicembre con la prima stesura: 61 mila parole per 400 mila caratteri.
Una versione in cui la storia è già quella di oggi, ma con molte differenze. In quel momento credevo di aver finito, per me il libro era pronto. Mi sembrava di aver già speso fin troppo tempo. In realtà ero solo all’inizio del percorso, ma ancora non lo sapevo.
Mando infatti la prima stesura a un gruppo di lettori amici e a un valutatore professionale. Da loro ricevo a gennaio 2015 feedback di lettura e una scheda di valutazione schietta e ricca di importanti osservazioni e informazioni. Capisco in quel momento di avere una storia interessante, ma che ha bisogno di essere ulteriormente lavorata. Momento di angoscia, presto superato. Prima di ripartire decido di adottare uno strumento di scrittura più adatto al lavoro di sistemazione e riscrittura che mi accingo ad affrontare e scelgo Scrivener.


Non vi sto a spiegare le caratteristiche di questo prodotto, ne potete avere un’idea di massima dall’immagine o cercandolo su internet. La cosa importante è che si tratta di un tool di scrittura che permette con facilità lo spostamento e l’organizzazione del testo. Io avevo bisogno di eliminare completamente delle scene, di spostarne altre, di riscriverne alcune e aggiungere parti. Scrivener mi ha molto facilitato in questo senso.
A fine luglio 2015, sei mesi dopo, è pronta la seconda stesura. Nonostante i tagli, siamo saliti a 77 mila parole e 470 mila caratteri. Il libro a questo punto è piuttosto simile a quello che potete leggere oggi. Naturalmente non è ancora finita e stavolta ne sono consapevole. Abbandono “Baby Boomers” e mi occupo per qualche tempo di altro. Verso la fine di settembre riprendo il testo in mano e inizio un ciclo di revisione dopo l’altro che mi porta a gennaio 2016.
A questo punto contatto una editor professionista, Marta Paparella di Omnibook, con cui avevo già fatto la revisione di alcuni racconti, e inizia la fase di editing vera e propria del testo. Cedo la parola a Marta che vi racconta l’arrivo di Baby Boomers sulla sua scrivania e il lavoro che abbiamo fatto insieme.

L’editing di Baby Boomers - Marta Paparella


Quando mi arriva il file word del testo di Mario, il suo primo libro, sorrido. Riconosco sin dalle prime pagine il suo stile e la sua ironia. So più o meno cosa mi troverò davanti, ma sono curiosa di sapere come si sia sviluppata la sua fantasia in così tante pagine.
Il primo step è una lettura veloce di una cinquantina di pagine, non di più, perché è vero che sono un’editor – e dunque leggo, come in questo caso, per lavoro, non per piacere –, ma non voglio assolutamente privarmi della sorpresa finale, non voglio sapere come vada a finire, desidero difendere i miei diritti di lettore a vivere nella suspense. Quindi leggo il prologo e i primi capitoli, segno con l’evidenziatore qualche maiuscola, alcune difformità nell’uso di maiuscole e corsivi, mi appunto qualche estemporanea riflessione nei commenti a margine, prendo confidenza con i personaggi – tanti –, discuto di qualche dettaglio con l’autore.
Secondo step: riparto dalla prima pagina, mi immergo nel testo. Lavoro in modalità revisione, in modo che Mario possa controllare e valutare gli interventi, a meno che non debba operare della correzioni “a tappeto” piuttosto scontate. Sono sessioni da circa 30 pagine, che sottopongo, via via che le completo, all’autore, e per le quali attendo il riscontro prima di proseguire nell’editing. Lo trovo un metodo perfetto: in tal modo, capisco in tempi brevissimi se devo o meno modificare lo stile dei miei interventi, se le scelte che ho fatto sono accettate/apprezzate, se sto operando senza travisare intenti e scelte dell’autore – principio per me imperativo. Il feedback relativo allo scambio di idee/suggerimenti/risposte/ è immediato, il che mi permette altrettanto velocemente di ricalibrare il lavoro (se necessario) e proseguire con sicurezza.
Terzo step: il testo è stato completamente editato, le correzioni accettate, i commenti eliminati. Si prosegue con una “ripulitura”, una “pettinatura”, un controllo delle uniformità e delle scelte che sono state fatte. È il momento di porsi gli ultimi dubbi e di risolverli.
Saranno davvero gli ultimi?


Il quarto step è la correzione su “carta”: passaggio indispensabile. Lo ripeto più volte a Mario, anche a costo di risultare noiosa: i refusi a video non si notano. Quindi, dopo l’impaginazione, stampo il pdf e ricomincio a leggerlo. C’è ancora qualche ripetizione e persino (poche) incongruenze. Lo sguardo, per fortuna o per esperienza, si sofferma proprio lì, dove in precedenza è passato sicuro, e nota il problema. Ultimo giro di segnalazioni a Mario, che, come sempre, prende spunto dai miei suggerimenti per operare scelte e correzioni in forme nuove e autonome.

Considerazioni finali - Mario Pacchiarotti

Come dicevo in un mio post qualche giorno fa, un libro non si scrive in un giorno, e come avete visto neanche in un anno. O almeno non tutti i libri e non per tutti gli autori. Non escludo infatti che ci siano persone particolarmente prolifiche e abili da superare questi limiti, ma in generale il senso di questo aver voluto raccontare il lungo processo di scrittura di Baby Boomers è quello di far intravedere a chi legge come si arriva a quel mucchio di fogli di carta che tengono in mano. Non sempre il risultato sarà di loro gradimento, ma per me è importante che si sia arrivati a proporre un libro facendo tutto il necessario affinché almeno gli aspetti formali siano stati curati al meglio. Poi, come tutti sanno, qualche cosa può sfuggire e il ciclo di editing volendo potrebbe non finire mai. Io e Marta per esempio, a libro ormai considerato concluso, abbiamo trovato alcune ultime cose da sistemare. Una piccola incongruenza in un personaggio minore ho deciso di lasciarla, al primo che mi segnalerà di cosa si tratta invierò una copia in omaggio. Vedrete che non sarà tanto facile trovarla, anche sapendo che esiste.

Abbiamo deciso di non intervenire all'interno dell'articolo perché ci è sembrato coerente nel suo insieme e interessante nei contenuti. Temevamo di sminuire il senso del racconto, che contribuisce a dare una dimensione al romanzo e a noi è molto piaciuto.
E poi noi ci vogliamo provare a cogliere la sfida di Pacchiarotti: trovare quella piccola incongruenza che ora sembra arricchire la sua opera perché, in fondo, sono le imprecisioni a dare fascino alla bellezza.
Speriamo che l'articolo vi sia piaciuto e che ci raccontiate che cosa ne pensate a riguardo, ma poiché questo è anche un blog tour, vi rimandiamo alle tappe precedenti dedicate a Baby Boomers e al giveaway che vi permetterà di partecipare all'estrazione di tre copie in edizione speciale.

Il calendario

18 giugno - "Inizio Giveaway" su Pagine Sporche
20 giugno - "I personaggi" su Aratakblog (20 giugno)
21 giugno, ore 22:00 - "Video intervista Youtube" con Leonardo Vannucci
22 giugno - "Nascita di una copertina, anzi due" su Le Tazzine di Yoko
23 giugno - "Intervista all’autore" su Il Piacere di Scrivere
24 giugno - "Scrittura ed editing di Baby Boomers" su La Bella e il Cavaliere
26 giugno - "Quella sottile distopia" su GiuseppeMonea.com
27 giugno - "Recensione" su Le Parole Segrete dei libri
29 giugno - "Chiusura giveaway" su Pagine Sporche

Giveaway

Ehi! Ma la trama? I dati del libro? Tranquilli, non ce ne siamo dimenticate.

Titolo: Baby Boomers. Siamo la goccia che diventa mare
Autore: Mario Pacchiarotti
Editore: Sad Dog Project
Prima edizione: 18 giugno 2016
Pagine: 242
Prezzo: cartaceo - € 9,99; ebook - € 2,99
Link d'acquisto

Anni Venti del terzo millennio.
L’Italia è dominata dalla Fratellanza, un partito con pericolose tendenze assolutiste che ha ottenuto incredibili risultati elettorali. Vengono approvati provvedimenti iniqui, eppure popolari, come la legge che priva gli ultraottantenni del diritto di voto.
In questo clima autoritario e distopico, dove la corruzione è ormai pervasiva, c’è qualcuno che decide di ribellarsi. Si tratta dei Baby Boomers, sei affiatati vegliardi che decidono di sferrare un colpo al sistema di governo. Congegnando un piano minuzioso e audace, i rivoltosi organizzano un attacco terroristico contro il Nuovo Palazzo del Parlamento, centro nevralgico di un potere arrogante e insaziabile.
I Baby Boomers sono l’ultimo afflato di coraggio in una società assuefatta alla corruzione, l’emblema di una generazione che rischia tutto nel tentativo di risvegliare le coscienze, il gesto estremo e simbolico di un’età non avvezza al consenso: sono la goccia che diventa mare.


Piccolo spoiler. Stiamo leggendo il romanzo e speriamo di parlarvene presto. Voi che ne pensate?

Le Belle

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