Ogni libro è una successione di immagini e parole. Spesso alcune di queste colpiscono più di altre, lasciandoci del libro quei ricordi che poi restano anche a distanza di anni. Questi piccoli frammenti di storie possono ricreare atmosfere ed emozioni.
Per questo condivideremo con voi un piccolo frammento di storia, nella speranza che lasci qualcosa anche in chi non l’ha ancora letta.
L'estratto che vi propongo oggi è un passaggio significativo del romanzo, come ho cercato di spiegare nella recensione che, se volete, trovate qui.
La prima notte dopo il terremoto, Borgo Propizio non fiatò, immerso in un buio denso e privo di respiro; senza la luna che accendesse una fiammella di speranza, senza stelle che indicassero la rotta ai cuori pellegrini. L'ombra del Castelluccio si dissolse nel grande calamaio nero che era diventato il cielo e tutti, giù a fondovalle, ascoltarono il silenzio delle tenebre mute che ridiscese le curve sinuose, ovattando la natura stanca, l'umidità pungente, la macerata malinconia.
Nel buio senza respiro, nessun fiato scaldò l'aspro del freddo i borghigiani esiliati ai piedi della collina, o ne allontanò la cruda paura, o tramutò i loro incubi in un sonno ristorato, un sogno consolatorio.
I libri di questa autrice mi ispirano davvero parecchio e l'estratto non ha fatto che confermarmelo :) Spero di riuscire a leggerlo presto :)
RispondiEliminaSe ti capita, io credo che questa serie sia ottima per trascorrere qualche ora serenamente. Fammi sapere :)
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