Borgo Propizio

Loredana Limone

Titolo: Borgo Propizio
Autore: Loredana Limone
Editore: TeaDue
Prima edizione: Guanda - 10 maggio 2012
Pagine: 288
Prezzo: Flessibile- € 9,00; ebook - € 6,99

Quando le dissero in quale negozio la ragazza avrebbe iniziato la sua attività, la signora Elvira cambiò espressione, si fece il segno della croce e cominciò il racconto sull'uomo che aveva generato la leggenda del fantasma di Borgo Propizio.

«Che leggenda non è. Aveva la barba lunga, era un tipo rude e di poche parole. Faceva il ciabattino [...] Lui non si capiva se era giovane o vecchio: a volte sembrava un giovane invecchiato precocemente, altre volte un vecchio molto avanti negli anni. Non lo si vedeva mai in giro. Sai com'è, il paese è piccolo e noi tutti ci chiedevamo chi era e da dove veniva. [...]»


Abbarbicato su una collina, piccolo e incastonato in ritmi propri, Borgo Propizio è uno di quei paesi italiani che, visti da lontano, appaiono lontani dal tempo, perfetti per una cartolina.
Sebbene i lavori nel locale del fantasma non siano passati inosservati, forse per l'impossibilità di scorgerne i progressi (la vetrina è stata ricoperta da carta di giornale), anche la promessa di un'imminente novità è passata in secondo piano. Eppure l'apertura ormai prossima porta una nuova vitalità al paese.
Mariolina è ormai serenamente rassegnata a vivere con la sorella Marietta, nel decoro e nella purezza della casa natia, lontane dall'inganno del matrimonio. Mentre Marietta lavora con impegno e soddisfazione all'uncinetto, realizzando creazioni che talvolta fanno bella mostra di sé nella vetrina di Fili fatati dal 1888, Mariolina è impiegata comunale.
L'incontro con Ruggero giunge, dunque, inaspettato: soprapensiero, l'uomo quasi la investe. Appena sospinta dall'auto, Mariolina cade a terra e, inquadrato Ruggero e stabilitane l'avvenenza, capisce subito di essersi fatta male.
Tra i due scocca la scintilla che mette in moto una serie di eventi e trasformerà Borgo Propizio.
Ruggero lavora, infatti, per Belinda o, meglio, per il padre della ragazza, l'avvocato Cesare. Nonostante la possibilità di fare carriera in una grande azienda lattiero-casearia, Belinda ha deciso di abbandonare la città e rifugiarsi nella romantica tranquillità di Borgo Propizio e aprirvi una latteria.
Galeotta fu la latteria, potremmo scrivere riprendendo a raccontare la storia di quel paese abbarbicato sulla collina.

Come le storie che si intrecciano nelle sue pagine e come a volte sa essere la vita, Borgo Propizio è un romanzo semplice e genuino.
Leggera e spensierata, la lettura è scorrevole e disimpegnata. Tuttavia, a dispetto dell'intreccio lineare e delle risoluzioni che spesso risultano banali, leggere Borgo Propizio mi ha strappato dalle giornate più faticose e grigie e allietato per qualche ora.
E se qualche sorriso mi è stato regalato dai personaggi della Limone, devo la sferzata di positività proprio a quegli happy ending che fatico a credere possibili nella realtà.
Reali sono, invece, tutti i protagonisti delle storie che si incontrano, in un modo o nell'altro, nella futura latteria di Borgo Propizio. A Mariolina e Ruggero ho voluto dedicare spazio raccontandovi la trama del romanzo, perché il loro incontro la fa da padrone fin dalle prime pagine.
Più di Mariolina, con il suo vivace desiderio d'amore, sono Ruggero e la sua rude sincerità a rimanere nel cuore. I suoi ragionamenti e discorsi contorti sono tra i più divertenti del romanzo.
Non è certo possibile dimenticare Belinda o lasciare in secondo piano Marietta, ma a loro ho preferito Cesare e la zia Letizia. Il primo mi ha scaldato l'anima con la sua determinazione a riconquistare l'amore della sua vita e soprattutto a imparare, finalmente, ad amare.
La zia Letizia è una forza della natura, ficcanaso e spesso inopportuna: le sue trovate risultano spesso geniali e la sua fissazione per il Gran Musicante non può che conquistare. Sarà che la mia mamma è innamorata, proprio come lei, del G.M., ma non sono riuscita a prenderla in antipatia.
I personaggi che popolano e animano Borgo Propizio sono finemente caratterizzati e, benché la narrazione sia in terza persona, il registro varia adattandosi al protagonista delle pagine. Lo stile, ricercato nella sua semplicità, si rivela quindi flessibile e in grado di rispecchiare personaggi e situazioni diversi.
Una menzione speciale a Borgo Propizio, non il romanzo, ma questo paese che non c'è e potrebbe esserci, è doverosa. Tra le sue vie si nascondono storie speciali, quella tra Mariolina e Ruggero, quella di Cesare e della sua Claudia, di Belinda e del latte, di Marietta e Fili fatati dal 1888 e di zia Letizia e del Gran Musicante sono solo alcune: nelle pagine della Limone c'è un inizio e una fine per ognuna, ma per ogni fine c'è sempre un nuovo inizio.

Il mio voto

3 specchi e mezzo

p.s. Tornerò presto a Borgo Propizio: E le stelle non stanno a guardare mi aspetta!

I libri della serie:
Borgo Propizio (Borgo Propizio #1)
E le stelle non stanno a guardare (Borgo Propizio #2)
Un terremoto a Borgo Propizio (Borgo Propizio #3)
La felicità vuole essere vissuta (Borgo Propizio #4)

Amaranth

Commenti

  1. Complimenti per la recensione! :) Spero di riuscire a leggerlo presto! :)

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    1. Grazie! Ti consiglio di prenderlo appena sentirai bisogno di leggerezza e positività :)

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