È la notte del 31 ottobre e Assunta Zara sta mettendo al mondo la settima figlia, una bambina indesiderata, la cui nascita è stata ostacolata in ogni modo. La creatura, però, si è rivelata forte tanto che, una volta nata, ha preso da sé il primo respiro.
«Nata settimina la notte delle anime? Nata con la coda e tutti i denti? Pazzo siete? Certo che è una coga! È destino.»
A Baghintos le cogas sono scomparse da quasi mezzo secolo e ora ne è nata una. Severino, il padre, deve sbarazzarsene definitivamente prima che sia troppo tardi e porti alla disgrazia l’intera famiglia. Ma il coraggio di compiere il gesto estremo gli viene meno e decide di lasciare la mostruosa neonata all’aria aperta: il freddo e la notte, è convinto, se la porteranno via.
E in effetti, il giorno dopo la creatura è scomparsa, ma la gioia viene presto spazzata dall’arrivo di Lucia, la più grande, bella, giudiziosa e buona delle bambine Zara. Tra le braccia tiene la coga appena nata; l’ha chiamata Ianetta e sa che la piccola ha fame.
Non c’è più modo, dunque, di liberarsi del piccolo demonio: l’unica soluzione è nutrirla, ma tenerla a distanza. Ianetta è una coga, una coga maledetta.
Titolo: Il cuore selvatico del ginepro
Autore: Vanessa Roggeri
Prima edizione: Garzanti - 29 agosto 2013
Pagine: 216
Prezzo: Rigido - € 9,90; ebook - € 5,99
Link d'acquisto
La narrazione ha, fin dalle prime pagine, il sapore polveroso dei ricordi e, dopo un prologo un po’ fuorviante, trascina il lettore in una terra e in un tempo in cui sono ancora forti le superstizioni.
Prima ancora che nasca, è chiaro a tutti che Ianetta porterà il segno del demonio. La sua deformità ne è conferma. La morte della balia non è che il primo evento infausto che accompagna la crescita di Ianetta.
«Nonno, ascoltate: che cosa sono le cogas?»
Secondo la leggenda, le cogas sono streghe che, capaci di lanciare malefici e dedite alle oscure pratiche magiche, in alcuni casi si nutrono di sangue umano e arrivano a prosciugare le loro vittime.
Emarginata dalla sua stessa famiglia, Ianetta trova, dunque, il modo di sopravvivere. Sebbene la coga sia tenuta sempre d’occhio dal narratore e dal lettore, la protagonista di primo piano è sicuramente Lucia, per la quale ho provato, almeno all’inizio, una certa antipatia: troppa perfezione e troppe preferenze non l’hanno messa in buona luce.
Ma mi sono dovuta ricredere. Lucia rivela un animo sensibile e attento, capace di leggere i comportamenti oltre alle apparenze e alle credenze popolari che attribuiscono le disgrazie a Ianetta.
Tra le due sorelle, l’una venerata come una madonna e l’altra ostracizzata e scansata come un demonio, si crea un legame speciale: Lucia sentirà sempre di dover proteggere la sorellina che ha salvato e Ianetta avrà sempre un’attenzione particolare per la maggiore. I loro confronti sono, tuttavia, limitati e sporadici e nel tempo l’alone che avvolge Ianetta si farà più scuro, alimentato dalla paura e dai pregiudizi.
Se da un lato vi è il rapporto tra due sorelle, tenute separate, dall’altra vi è la trama tessuta dall’ignoranza e dalla superstizione: una trappola mortifera in cui entrambe le protagoniste cadono, trascinando con loro il lettore. Io stessa che, davanti alla barbarie riservata alla neonata, mi ero sentita stringere il cuore ed ero stata tentata di mettere da parte il libro, mi sono ritrovata anch’io a cercare su Ianetta e nel suo comportamento i segni del demonio. Proprio questo mi ha sorpresa: mi sono accorta che stavo cedendo al pregiudizio.
La Roggeri mantiene nelle sue pagine il tono pacato di un osservatore lontano che, se non distaccato, non ha alcuna possibilità di cambiare quanto avviene. La lettura scorre piacevolmente, divenendo sempre più intrigante fino a suscitare una curiosità quasi morbosa e offrendo ottimi spunti di riflessione, anche personale.
Il cuore selvatico del ginepro è un romanzo interessante, soprattutto per il taglio storico e sociale che, in alcune descrizioni, sembra tingersi di sfumature horror.
Il mio voto
4 specchi
Complimenti per la recensione! :)
RispondiEliminaAl momento il libro non è molto nelle mie corde, quindi non penso che lo leggerò nell'immediato futuro, però la recensione mi ha incuriosito parecchio, quindi me lo tengo buono, che non si sa mai :)
Grazie ^.^ Questo è un romanzo che deve capitare: una di quelle letture che escono dai nostri schemi e criteri personali e semplicemente capitano ;)
EliminaIo l'ho letto appena uscito. Mi è piaciuta tantissimo l'ambientazione sarda *-* la storia lascia l'amaro in bocca ma offre appunto spunti di riflessione
RispondiEliminaL'ambientazione è bellissima e leggendo si riesce proprio a vedere i paesaggi in cui si muovono i personaggi. Amaro e rabbia che spingono a riflettere sono, secondo me, uno dei punti di forza di questo romanzo.
EliminaBel libro! L'ho letto appena uscito e ha saputo affascinarmi con le sue leggende e con i suoi personaggi così particolari! :)
RispondiEliminaL'ho trovato molto intenso, seppure nella sua semplicità. Sono d'accordo sul fascino delle leggende (che non conoscevo) e dei personaggi, soprattutto per quanto riguarda Ianetta.
EliminaCiao! Sono stata sempre indecisa verso questo libro... La trama mi sembra un po' angosciante ma la tua recensione mevlo sta facendo vedere sotto una nuova luce... Ci farò un pensiero! Ciao maria
RispondiEliminaCiao! Non ti nascondo che il romanzo è effettivamente angosciante e inquietante, soprattutto in alcuni passaggi. Tuttavia, vi è anche molta luce e speranza: se ti capita, dagli pure una possibilità! ^^
EliminaSono stra-felice che questo romanzo ti sia piaciuto Amaranth!! *_*
RispondiEliminaAnche a me inizialmente Lucia mi sembrava troppo perfetta, poi invece l'ho apprezzata tanto e sono passata a odiare la sorellina Pinella! -.-
Credo di non averti ancora ringraziata per questo romanzo, per avermelo fatto scoprire e per il give :3
EliminaLa lettura mi ha portato a rivalutare tutte, da Lucia e Ianetta a Pinella. Queste tre sorelle mi sembravano tutto ciò che non erano: Lucia, in particolare, mi sembrava proprio viziata e Pinella mi faceva pena. -.-''