Il Labirinto. Maze Runner #1

James Dashner

Immagino che abbiate sentito parlare molto di Maze Runner e in tanti ne sarete anche un po' stanchi, ma qualcuno aspettava questa recensione e spero che vi sia gradita.

Titolo: Il Labirinto. Maze Runner #1
Titolo originale:
Autore: James Dashner
Traduttore: Annalisa Di Liddo
Editore: Fanucci
Prima edizione italiana: giugno 2011
Prima edizione: Delacorte Press - 6 ottobre 2009
Pagine: 408
Prezzo: Rilegato - € 14,90; ebook - € 8,99

Thomas si è svegliato in un montacarichi cigolante e non ricorda altro della sua vita se non il suo nome. Inspiegabilmente si rende conto di conoscere molte altre cose: sensazioni, odori, persino luoghi, seppur vaghi, fatti, ma non sa come sia possibile e da dove arrivino questi ricordi. Non sa nemmeno come sia finito in quel posto, ma quello potrebbe essere l’ultimo dei suoi problemi.
Dopo essere salito in superficie, il montacarichi si apre mostrando a Thomas la sua nuova casa. Viene accolto da un gruppo piuttosto numeroso di ragazzi, adolescenti di età diverse.

«Piacere di conoscerti, pive» disse il ragazzo. «Benvenuto nella Radura.»

La Radura non è un bel posto: questo è il primo insegnamento che Thomas riceve. Come lui, anche gli altri ragazzi non hanno ricordi precisi della loro vita passata e sono arrivati nella Radura attraverso l’ascensore, mandati dai Creatori. Sebbene ricevano rifornimenti di cibo, indumenti e attrezzi, da tempo i Radurai si sono organizzati in una società in cui ognuno ha un ruolo e un compito. C’è chi si occupa degli animali e delle colture, chi della macelleria e della cucina. Ogni attività ha un nome particolare ed esplicito, come quello degli squartatori.
Nella Radura, infatti, si è sviluppato un gergo locale, composto per lo più da epititeti affettuosi (da faccia di caspio a sploff) e parole attribuite agli impieghi o alle creature che popolano il loro mondo.
Sulle creature torneremo presto perché, come spiega Alby a Thomas, non c’è modo di iniziare queste conversazioni. Tra le specializzazioni ce n'è una che affascina Thomas fin dal primo giorno nella Radura. «Voglio essere un Velocista
Ogni giorno i Velocisti abbandonano la zona franca della Radura e si avventurano nel Labirinto. Fondamentalmente corrono tutto il giorno alla ricerca di una via d'uscita, ma al tramonto, quando si chiudono le Porte, mastodontiche pareti rocciose che separano la Radura dal Labirinto, ritornano.
Correre nel Labirinto o rimanerci tutta la notte significa rischiare la vita. Nel Labirinto si muovono cigolando e scoppiettando i Dolenti, creature a metà tra un animale e una macchina. E di loro è bene avere paura.
La società dei Radurai ha regole, ritmi e strutture consolidate, ma l'arrivo di Thomas sta per cambiare tutto.

***

Se vi state ponendo delle domande, come chi ha mandato dei ragazzi in un ambiente tanto ostile? o che cos’è il Labirinto?, siete in buona compagnia: anche Thomas desidera delle risposte e non trattiene certo la sua curiosità. Thomas è, infatti, curioso e intelligente, talvolta tanto coraggioso da sembrare un po’ sconsiderato e impulsivo.
La narrazione, in terza persona, segue Thomas che viene così eletto a protagonista. Il lettore ne conosce i pensieri (quasi sempre), ne segue i comportamenti e ne comprende le reazioni. Tuttavia, si è portati a dubitare anche di lui, a non fidarsi, proprio come fanno i suoi compagni. Più volte, pur parteggiando per Thomas, mi sono chiesta se non nascondesse qualcosa di terribile; una domanda a cui non ho trovato ancora risposta.
Solitamente non ho difficoltà ad adattarmi alla voce narrante, non ho mai espresso preferenze, ma ne Il labirinto non ho apprezzato la terza persona: troppo fredda, troppo distaccata. La totale simbiosi con Thomas suggeriva, a mio avviso, l’adozione del suo punto di vista, consentendo forse fin dalle prime pagine un’immedesimazione più agevole.
D’altra parte anche verso gli altri personaggi principali, che vorrei nominare uno a uno ma eviterò (Minho!), ho trovato la stessa lontananza. Nonostante la descrizione fisica, mancano di consistenza e, per quanto dai comportamenti sia deducibile anche il carattere, mi è sembrato impossibile conoscerli meglio.
Ho trovato che lo stile di Dashner fosse un altro punto debole del romanzo: non sono riuscita ad apprezzarlo, forse perché penalizzato dalla traduzione. In un certo senso, mi è sembrato forzato con le frasi brevi, quasi spezzettate, e il lessico piuttosto semplice. L’idea del gergo dei Radurai, invece, è molto valida per quanto risulti un po’ strana e, proprio come Thomas, si fa fatica ad adattarsi. Poco male, ormai uso caspio correntemente. (Scherzo!)
Il limite stilistico è ampiamente compensato dall’accuratezza dell’ambientazione: Dashner ha il merito di restituire la sensazione opprimente e claustrofobica della Radura. Mentre leggevo, mi trovavo tra i Radurai. E mentre dormivo, nel Labirinto a scappare dai Dolenti o meglio dal loro sbuffare e cigolare (ero ossessionata dal rumore di quei mostri).
Sebbene si tratti del primo capitolo di una trilogia, ne Il Labirinto traspare una struttura piuttosto complessa e intricata a livello di trama ma, poiché molti misteri sono rimasti tali anche alla fine del libro, aspetto di leggere il seguito per essere smentita o avere conferma.
Come in altri romanzi, ho trovato che anche in questo uno sbilanciamento dei ritmi narrativi: lento e di forte impatto psicologico nella prima parte, nella seconda (ma siamo già molto oltre la metà) la narrazione accelera, diventa concitata. C’è forse molta più emotività da parte del lettore, più coinvolgimento, ma manca il tempo per soffermarsi sugli eventi, anche quelli più importanti.
Il Labirinto disorienta e paralizza. È un romanzo intrigante e sicuramente con grandi potenzialità di sviluppo. L’ho letto con trepidazione e non molte aspettative; quando l’ho terminato, ne ero entusiasta tanto che esprimere una valutazione in termini di specchi mi sarebbe (e mi è) risultato difficile prima di scrivere la recensione. Solo un paio di anni fa avrei ceduto facilmente ai 5 specchi, ora con più cautela e differenza mi fermo al quarto, sperando di poterne aggiungere un altro nei seguiti.

Il mio voto

4 specchi

So che è stata una lettura, quella della recensione, molto lunga e vi ringrazio per la pazienza, ma ci tengo a ringraziare Annclaire (pleaseanotherbook.tumblr.com), senza il cui Maze Read Along non avrei letto presto Dashner, e Angharad, senza la quale questa recensione probabilmente attenderebbe ancora di essere scritta.

Amaranth

Commenti

  1. Condivido le tue impressioni praticamente parola per parola, eccezion fatta forse solo per la questione dei personaggi: tranne Teresa e Thomas, infatti, li ho apprezzati un pò tutti, soprattutto Minho e Newt! ^___^

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    1. Non mi sono spiegata molto bene, credo. Minho, Newt e Alby (ma non solo loro ovviamente) mi sono piaciuti, ma è stata più un colpo di fulmine. Mi sono resa conto, alla fine, che non avrei saputo dir molto su di loro e, insomma, non li ho conosciuti nel corso della lettura come mi capita, invece, con personaggi di altri romanzi.

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    2. Su questo hai senz'altro più che ragione: il senso di mistero aleggia su tutti loro in maniera decisamente fitta, anche se ho apprezzato moltissimo il fatto che (cosa rara per uno YA, a parer mio!) l'autore abbia cercato di suggerire le personalità, le emozioni, i tormenti interiori dei personaggi semplicemente provando a descrivere le conseguenze e i comportamenti da essi innescati, anziché limitarsi a usare una serie di aggettivi monocromatici.
      Purtroppo, neppure io credo che ci sia riuscito sempre nel migliore dei modi... però ho adorato sicuramente il fatto che ci abbia provato con tanta tenacia! :)
      Probabilmente riusciremo a farci un'idea più chiara su tutti i personaggi, e su tantissime altre cose, leggendo "La fuga" e "La rivelazione": personalmente non vedo l'ora, ho come l'impressione che ci aspettino ancora un oceano di sorprese in agguato fra le pagine dei due sequel! ;D

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    3. Non avevo fatto questa considerazione, sai? Però, è vero: è un'idea molto lodevole, che sia riuscita o meno. Dashner ha tentato di dare forma ai suoi personaggi tramite i comportamenti e le reazioni. In fondo è così che ci conosciamo nella vita.
      Grazie, Sophie per questo confronto! Mi fa tanto piacere e mi auguro che ci troveremo di nuovo per parlare de La fuga e La rivelazione! ♥

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  2. Bello *-* non vedo l'ora di stringere tra le mie manine il libro e finalmente di leggerlo :3 sono elettrizzata XD Minho ha decisamente il suo perché anche nel film u.u

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    1. Ecco, tu non vedi l'ora di leggerlo e io non vedo l'ora di vedere il film! :3
      Minho... sono bastate due parole nel libro per decidere che mi piaceva. XD

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  3. Che recensione stuzzicosa :3
    Io per ora ho letto solamente pochissime pagine, e al "faccia di caspio" e "sploff" non sapevo se scoppiare a ridere o a piangere xD
    Spero che riesca a conquistare anche me :)

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    1. Grazie! :3 Ho avuto lo stesso identico dubbio (ne ero anche un po' infastidita), ma l'ho poi trovato un aspetto caratterizzante e soprattutto adatto all'età dei personaggi...
      Sono curiosa di sapere se Dashner metterà a segno un altro colpo con te ;)

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  4. E' un libro che non vedo l'ora di leggere! Considerando poi anche l'uscita del film..non posso farmelo scappare. Appena finisco i libri che ho a metà mi butterò su questa serie anche se ho un po' paura dopo aver letto tantissime recensioni negative.

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    1. Come sempre, penso che sia interessante confrontare il libro con la trasposizione cinematografica, perciò non fartelo scappare! ;)
      Il labirinto, seppur con qualche limite, mi ha lasciato un'impressione positiva e spero che faccia lo stesso con te.

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  5. Ciao!! Noi lo abbiamo messo in palio per il GA, ma non lo abbiamo ancora letto, ci fa piacere vedere che per te sia stata una lettura positiva :-). Credo che però Menta lo leggerà presto!!! Bella recensione :-)

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    1. Ciao, carissime! Grazie ♥
      Sicuramente avete messo in palio un bellissimo titolo, spero che piaccia anche a Menta: sono curiosa :3

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  6. Grazie a te! Purtroppo sto recuperando solo ora le recensioni del libro, per aggiungerle sulla pagina del blog dedicata al RA. Grazie, grazie, grazie a te per aver partecipato! Una recensione stupenda!!!!

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