Il confine di un attimo

Jessica Ann Redmerski

Mi sono ritrovata a leggere il libro della Redmerski un po’ inaspettatamente, più attratta dalla copertina originale che dalla trama.

Titolo: Il confine di un attimo
Titolo originale: The edge of never
Autore: J. A. Redmerski
Traduttori: Eleonora Cadelli, Ilaria Katerinov, Anita Taroni
Editore: Fabbri
Prima edizione italiana: 28 giugno 2013
Prima edizione: Selfpublished - 13 novembre 2012
Pagine: 436
Prezzo: Rilegato - € 14,90

Camryn ha vent’anni ed è una bella ragazza, ma nulla sembra riuscire a liberarla dal torpore in cui si è rifugiata dalla morte del suo fidanzato. Natalie, l’amica, non può accettare di vederla così per sempre e riesce a convincerla ad andare a ballare in un locale.

«Stasera ti troveremo un ragazzo. Ecco di cosa hai bisogno. Risolverà tutto.»

Per Natalie i ragazzi rappresentano uno degli aspetti più interessanti della vita e sinceramente, dati gli incontri fortunati delle due amiche (Alto. Zigomi scolpiti e perfetti. Ipnotici occhi verdi da modello e capelli lisci e castani), non saprei come darle torto. L’occhio vuole la sua parte, dicono, e apprezzare con discrezione non fa male a nessuno. Camryn non sembra pronta a riprendere a vivere e nota appena i bei ragazzi che la circondano.
All’Underground (questo il nome del locale), però, si ritrova a parlare con il barista che naturalmente è un gran pezzo di figo. L’affinità tra i due è forte e decidono di appartarsi per poter parlare liberamente, lontani dalla musica assordante. Il fidanzato di Natalie teme il peggio e si precipita a difendere Camryn; allontanato il barista, però, si dichiara e la bacia.
Camryn decide di parlarne con Natalie, ma quest’ultima non riesce a crederle.
La mancanza di fiducia da parte dell’amica rappresenta per Camryn un fattore decisivo: è giunto il tempo di realizzare il suo sogno, di prendersi del tempo per sé. Zaino in spalla, parte senza una meta precisa.
Per tutta questa parte della storia non ho davvero potuto far a meno di storcere il naso: molti particolari non mi tornavano, trovavo troppi e inutili cliché.
Da un dialogo tra le due amiche apprendiamo che Cam ha deciso di interrompere l’assunzione degli psicofarmaci che l’aiutavano ad affrontare il dolore per la perdita del fidanzato. A quanto mi risulta non è esattamente un comportamento responsabile o consigliato, ma il punto è un altro: credete che l’assunzione dei medicinali abbia rilevanza nella storia? No, eppure il dialogo sembra indirizzato a renderlo un dettaglio importante.
Tralasciando la disastrata situazione familiare di Camryn, non si può certo dire che Natalie sia una presenza tanto equilibrata: per sua stessa affermazione è troppo malata di uomini ed è l’unica ragione per cui non ci prova con Cam o altre ragazze. D’altra parte è fidanzata con Damon, che potrebbe essere il fratello minore di Alex Pettyfer. Anche Damon ha la sua parte di problemi: sniffa cocaina che si procura coltivando e vendendo marijuana. Nientemeno.
Un concentrato di drammi, insomma, che non mi hanno esaltata e, poiché anche lo stile non mi convinceva (Sto per raccontargli com’è successo, quando sento un bam! fortissimo e Blake cade giù dal tavolino […] – nda Blake è il barista con cui Camryn scambia qualche parola. I due sono seduti, l’uno accanto all’altra, su un tavolo, quando bam!), spesso mi sono chiesta se mai sarei riuscita ad arrivare alla fine del romanzo.
Tutto si è fatto più interessante con l’entrata in scena di Andrew, un ragazzo che incontra su un autobus e che conosce durante il lungo viaggio che stanno affrontando. Fidatevi, non ho ceduto agli ormoni: il fatto che Andrew fosse incredibilmente bello (sai che novità!), affascinante, simpatico, intelligente, sensibile, …, perfetto non mi ha fatto sentire le farfalle nello stomaco. Ma il rapporto che si instaura tra loro mi ha intrigato abbastanza da voler scoprire come si sarebbe evoluto.
Se Camryn è la voce narrante principale, quando compaiono anche capitoli raccontati da Andrew, la narrazione diventa più interessante e completa. Non voglio rivelarvi troppo, sebbene possiate già prevedere qualcosa, ma credo di poter condividere alcune mie impressioni piuttosto generali sull’evoluzione del romanzo.
Mentre lo stile mi è sembrato migliorare, ho trovato che non ci fosse molto equilibrio tra la prima parte, lenta e anche un po’ noiosa, e la seconda, più emozionante, ma anche più frettolosa. Ciononostante ho apprezzato il romanzo: ero disposta già ad accettare certe caratteristiche (personaggi belli come modelli, colpi di fulmine e amori eterni) e ho trovato piacevole la lettura.
Ho ancora qualche difficoltà con l’elemento drammatico negli Young Adult: è sempre troppo, eccessivo e talvolta anche scontato e sviluppato in modo superficiale e sbrigativo. La Redmerski non è immune alla farcitura tragica, come avete potuto appurare dalle premesse iniziali, ma credo che sul finale abbia proprio esagerato: avevo previsto quello sviluppo (almeno in parte) e non l’ho trovato necessario in una storia che aveva già raggiunto un buon risultato.
Una nota estremamente positiva: il romanzo è autoconclusivo e benché esista un seguito, Il confine dell’eternità, non ho intenzione di leggerlo.

Il mio voto

3 specchi

Amaranth

Commenti

  1. Ciao Amaranth!
    Di solito non mi piacciono gli young/new adults, ma questo mi sono ritrovata a leggerlo perchè avevo letto un estratto del secondo volume che mi aveva colpito. Devo dire che, anche se l'ho letto mesi fa, mi ritrovo in alcune tue considerazioni, tipo la parte iniziale un pò lentina, ma devo dire che poi mi è piaciuta la piega presa dalla storia. Il confine dell'eternità l'ho letto da pochissimo e mi è piaciuto forse più del primo, i personaggi maturano e crescono (anche se, anche qui la prima parte mi stava facendo propendere per l'abbandono del libro). Comunque pubblicherò la settimana prossima la recensione ;D

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    1. Ciao! ^.^
      Mi stai facendo riconsiderare la decisione di non leggere il seguito... dovrò leggere la tua recensione per farmi un'idea più precisa :3

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  2. Sinceramente non credevo ti sarebbe piaciuto, invece XD nemmeno io penso che leggerò il seguito.

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    1. Io non pensavo che mi avrebbe presa così. Però, bisogna riconoscere che l'ho letto con una certa predisposizione e ho sorvolato su quegli aspetti che non sopporto molto XD

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  3. Stavolta passo: credo proprio che i pregi non riuscirebbero a superare i difetti, per me :/
    Ma leggere la recensione è stato un piacere :D

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    1. Grazie ♥
      I difetti ci sono e non si possono negare, ma si possono superare se il genere piace. Per quanto mi riguarda avrei eliminato volentieri alcune scene: meno cliché, please!

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  4. Anche io non sopporto quando gli autori calcano troppo sulle tragedie >.< a volte ho come l'impressione che cerchino solamente di smuoverci al pianto >.<
    Credo che lo toglierò dalla wishlist.
    Amaranth, mi ha salvata, di nuovo <3

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    1. Ahahahah! È sempre un piacere :3
      Ho anch'io quell'impressione: il problema è che questi romanzi non riescono a commuovermi e mi irritano >.<
      Il confine di un attimo non rientra tra i miei generi preferiti, ma non soffermandomi troppo sugli aspetti più irritanti, l'ho trovato anche piacevole. Certo, non può sempre funzionare così e penso che tu abbia fatto bene a depennarlo. u.u

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