Stolen

Kelley Armstrong

Titolo: Stolen
Titolo originale: Stolen
Autore: Kelley Armstrong
Traduttore: Marco Astolfi
Editore: Fazi Editore
Prima edizione italiana: gennaio 2012
Prima edizione: 2003
Pagine: 535
Prezzo: € 7,90


Ho iniziato a leggere il secondo capitolo della serie Women of the Otherworld subito dopo aver finito il primo, Bitten. Galeotta è stata la serie tv che mi ha fatto conoscere il mondo della Armstrong e mi ha fatto decidere di dare una chance al libro. Come avrete capito, non me ne sono pentita.
Possibili spoiler sulla trama del primo libro!
In Stolen ritroviamo i protagonisti principali del primo romanzo alle prese con nuove avventure e nuovi arrivi molto interessanti.
Elena Michaels, unica donna licantropo al mondo, è tornata a Stonehaven con il suo compagno, Clayton Danvers, e ha ora il compito di monitorare i “bastardi”, ovvero i licantropi che non fanno parte del Branco, e assicurarsi che non attirino l’attenzione degli umani. Il loro alpha, Jeremy, la invia in tutta l’America per seguire varie piste ed è proprio durante uno di questi viaggi che Elena si imbatte in due streghe, Paige e Ruth, che la mettono in guardia contro un nuovo pericolo. Ty Winsloe, magnate della rete, sta raccogliendo vari esemplari di specie sovrannaturali in un bunker sotterraneo per studiarli e nessuno di loro è al sicuro. Le due streghe cercano di convincerla a partecipare a un summit tra i rappresentanti delle diverse specie soprannaturali per discutere delle tattiche da adottare, ma Elena non è convinta.
Dopo diverse indecisioni, lei e Jeremy decidono di partecipare al ritrovo e fanno la conoscenza di nuove creature molto particolari che nessuno di loro credeva reali, come la vampira Cassandra e il semidemone Adam.
La storia entra nel vivo quando Elena viene catturata proprio dai mercenari che lavorano per Winsloe e sperimenta in prima persona la prigionia insieme ad altre creature magiche.

Come in Bitten, anche in Stolen mi è piaciuto molto il ritmo e lo stile della Armstrong. Nei suoi romanzi non ci sono pause né momenti noiosi, ma gli eventi si susseguono incalzanti senza lasciare un attimo di respiro.
Elena è una protagonista forte e pragmatica, vede il mondo con obiettività e non ha paura di sporcarsi le mani per difendere il suo branco. In Bitten non era così, c’è voluto tutto il primo libro perché tornasse ad abbracciare la sua vita da licantropo ma, una volta fatto, non perde tempo in rimpianti o ripensamenti e questo mi è piaciuto molto.
Il mio secondo personaggio preferito è sicuramente Clayton, compagno di Elena. Dopo tutti gli alti e bassi che hanno sopportato (anzi, che ha sopportato) nel primo libro, finalmente la loro storia procede su binari sicuri e anche questo è un punto a favore della Armstrong: nessun terzo incomodo, nessun problema di cuore portato al parossismo per farci struggere, nessun tira e molla sfiancante. Quei due si piacciono, si attraggono a vicenda come pane e nutella e non ne fanno mistero. Noi povere lettrici allo stremo dopo serie infinite di triangoli amorosi siamo molto grate!
Purtroppo in questo libro la presenza di Clay è decisamente calata, ma era esigenza di trama, quindi l’ho sopportata con forza e coraggio. In fondo ciò che rende davvero interessante il libro non è la storia romantica, ma tutto il resto, quindi qualche capitolo senza il fighissimo baldo Clay è sopportabile.
Il cattivo di turno, Ty Winsloe, è riuscito a causarmi reazioni piuttosto violente e a un certo punto avrei voluto entrare nel libro per prenderlo a schiaffi, ma non è stato l’unico a risvegliare il mio lato violento. Anche la dottoressa Bauer si è guadagnata parecchi epiteti poco carini, per non parlare di metà dei mercenari che vediamo all’opera. Ma tra loro ce ne sono stati anche di intriganti, come il semidemone Houdini, il cui nome lascia già intendere quale sia la sua specialità.
Il bunker in cui sono tenute prigioniere le varie creature magiche mi ha ricordato una stagione di Buffy in cui venivano imprigionati demoni e vampiri per studiarli, o ricordo male? In ogni caso, in Stolen i numeri sono ridotti e le analisi più scientifiche e allo stesso tempo gli esperimenti più folli, ma il succo è lo stesso. Ho seguito il racconto dei giorni da prigioniera di Elena con un misto di ansia e morbosa curiosità riguardo gli obiettivi degli esperimenti. Non vi svelo nulla, ma sappiate che alcuni reclusi torneranno nei seguiti a fare da voci narranti, quindi teneteli d’occhio.
Sapendo che nei seguiti (che sono circa una decina) si alterneranno nuovi personaggi, finire Stolen è stato traumatico. Prima di rivedere Elena e Clay dovrò infatti leggere altri tre libri con protagoniste diverse, in particolare il terzo libro è narrato dal punto di vista di una delle streghe che compaiono qui.
Sono curiosa di vedere se la Armstrong riuscirà a mantenere lo stile scorrevole e il ritmo incalzante anche con nuove voci narranti. Per ora mi reputo soddisfatta dalla trama e sono intenzionata a leggere i seguiti, anche prendendoli in inglese.
Women of the Otherworld è riuscito in qualcosa che non credevo possibile: mi ha spinto a cercare spoiler sui seguiti.


Credevo di essere immune alla tentazione, invece mi sono trovata a leggere le trame di tutti i seguiti per scoprire che fine facevano i miei personaggi preferiti e, nel farlo, ho scoperto anche tante altre cose di cui non ero andata in cerca. Credo che sia inevitabile bruciarsi quando si infila la mano nella brace ma, a costo di svelare un lato masochistico, penso che l’esperienza mi sia piaciuta. Sono troppo soddisfatta di quello che ho scoperto per pentirmi della mia scappatella.
Come per Bitten, consiglio questo libro a chi ama il genere urban fantasy con molta azione e non ha paura di qualche scena forte.
Io vado a procurarmi i seguiti… o altri spoiler.

Angharad: «È impazzita! Come può cercare degli spoiler? COME?».
Amaranth: «Ssssh, io non la voglio sentire. Non voglio! Oppure dovrò rinnegarla come amica. Resteremo solo più due Belle e finiremo in terapia per superare il trauma».
Angharad: «Ma capisci che è andata a cercare apposta cosa sarebbe successo? Si è cercata la fine del SESTO libro senza aver letto ancora il terzo!».
Amaranth: «Basta, le scriveremo un bellissimo epitaffio e le porteremo i fiori ogni domenica. Ora andiamo avanti, la vita continua!».

Alaisse: «…».



I‘M STILL HERE !

Il mio voto

4 specchi

Alaisse

Commenti

  1. Ok, devo assolutamente decidermi a rileggere i primi due libri della serie, e magari sarà anche la volta buona che riesco a convincermi a continuare la serie: il cambio di protagonisti è una cosa che mi turba parecchio, però i primi due libri mi erano piaciuti davvero. Che scelta difficile!!!!

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    1. Anche io sono nel tuo stesso dubbio amletico. La tentazione di saltare i libri in cui non compaiono Elena e Clay è fortissima, ma allo stesso tempo non voglio perdermi nulla Y_Y
      Aiutami tu!

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    2. Che poi ho letto alcune trame dei libri seguenti, per vedere se e quando Elena e Clay sarebbero ricomparsi, ma quelle in cui i nostri ci sono di nuovo non mi hanno ispirato tantissimo. :( Penso che tirerò a sorte!!!

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    3. Fammi sapere cosa fai! Ti userò come cavia :3

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    4. Appena riuscirò a decidermi sarai la prima a saperlo! ;) Ma ti avviso che sarà una lunga attesa (il terzo ce l'avevo in ebook, l'avevo comprato in un momento di indecisione, ma per ora sono limitata ai soli cartacei :( quindi ci vorrà un po' di tempo :( ).

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  2. Io sono una fan accanita della Armstrong, ho amato sia questa saga che l'altra per young adults *------* ma devo ammettere che inizialmente anche io ero scettica sul cambio di personaggi, poi mi sono fatta forza e ho letto il terzo e quarto libro, lo stile dell'autrice è sempre impeccabile però non sono riuscita ad amare le sue streghe come ho fatto per i suoi licantropi ù_ù sono troppo affezionata a Clay ed Elena!

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    1. E' esattamente la mia paura y.y Clay e Elena sono adorabili, non posso fare a meno di loro. Visto che li hai letti chiedo a te: posso leggere solo i libri di Elena e Clay senza perdermi troppi dettagli e capendo la storia? Oppure è meglio comunque leggere i libri con le streghe?

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