Non era previsto leggessi questo romanzo, ne avevo altri iniziati e volevo finirli. Purtroppo avevo bisogno di una lettura che mi facesse divertire e non fosse troppo impegnativa (stavo sbarellando per un esame e non riuscivo a concentrarmi). È stato spontaneo iniziarlo.
E devo dire che ha assolto il compito perfettamente.
Titolo: Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. Il mare dei mostri
Titolo originale: Percy Jackson and the Olympians. The sea of monsters
Autore: Rick Riordan
Traduttore: L. Baldinucci
Editore: Mondadori
Prima edizione italiana: 2 novembre 2010
Prima edizione: 1 aprile 2006 - Miramax Books/Hyperion Books for Children
Pagine: 328
Prezzo: € 17,00
Percy sta frequentando gli ultimi giorni nell’ennesima nuova scuola aspettando con impazienza che inizi l’estate e che lui possa far ritorno al Campo Mezzosangue.
Un pomeriggio, durante la lezione di educazione fisica, viene attaccato dai Lestrigoni e Tyson, un suo amico e compagno di classe, si mostra stranamente abile nel contrastare le bombe esplosive dei mostri. A sorpresa compare anche Annabeth, la figlia di Atena, che li aiuta a sconfiggere i Lestrigoni.
I tre scappano poi dalla palestra e si dirigono verso il Campo Mezzosangue. Percy viene a sapere da Annabeth che ci sono dei problemi al Campo, anche se non sa bene di che tipo visto che la ragazza ha solo fatto dei sogni a riguardo. Arrivato lì scopre che l’albero di Talia, che protegge la scuola, è stato avvelenato e i mostri sono liberi di attaccare.
Al Campo scopre anche che Tyson è un ciclope, ora che la foschia non maschera più il suo unico occhio, e che è suo fratello, cosa che lo manda un po’ in crisi.
La situazione non è delle migliori, quindi. Senza contare che Chirone è stato licenziato, perché non è riuscito a curare l’albero. Il ragazzo pensa che sia stato Luke ad avvelenare Talia, per volere di Crono, che già nel romanzo precedente con i suoi piani aveva portato l’Olimpo sull’orlo della guerra.
Nel frattempo Percy inizia anche a sognare Grover, il suo amico satiro partito alla ricerca di Pan. Grover ha stabilito un legame psichico con Percy per poter comunicare con lui e per chiedergli aiuto, dato che è prigioniero di Polifemo. Caso vuole che il ciclope custodisca proprio l’unico oggetto in grado di salvare l’albero di Talia: il Vello d’oro.
Inizia l’avventura di Percy e dei suoi amici, o, per meglio dire, le disavventure. Come si cacciano nei guai loro, nessun’altro. Harry Potter sembra un pivellino a confronto, e già era maestro nel calamitare disgrazie su di sé. Percy e i suoi amici si lanciano in situazioni che urlano pericolo a un chilometro di distanza. Anche se ogni tanto si dicono “sicuramente è una trappola” ci si buttano lo stesso, il che mi fa dubitare della loro intelligenza molto spesso. È un particolare che avevo già notato nel precedente romanzo: si susseguono una serie di eventi uno dopo l’altro, e se da una parte rende il ritmo molto vivace, dall’altra sembra un po’ forzata questa sequenza di pericoli.
E non ho nemmeno cambiato opinione sullo stile, è ancora molto semplice e chiaramente il romanzo rimane indirizzato a un pubblico più giovane.
Nonostante ciò mi ha coinvolta più del primo libro, non so se perché l’ho letto al momento giusto, o se ormai mi sono abituata al mondo di Percy, e sinceramente mi interessa poco. Perché è una saga che ho tutte le intenzioni di continuare e che mi sta piacendo molto. Dire che sono curiosa è un eufemismo. Si sta facendo interessante, ormai si conosce la profezia e il romanzo si conclude con un colpo di scena non indifferente (che io conoscevo già per via del film, ahimé).
E poi ormai i film sono finiti, per ora, perciò sono davvero inconsapevole di cosa avverrà nei romanzi seguenti.
Riordan si è ancora una volta dimostrato bravo nel modernizzare la mitologia, rendendola come suo solito anche comica (mi vengono in mente i Centauri, o, come sono chiamati nel romanzo, i Party Pony, creature festaiole e non molto intelligenti).
In questo romanzo sono stati introdotti due personaggi, anzi posso dire cinque, che mi sono piaciuti subito.
Ermes e i suoi serpenti avvolti sul caduceo, Martha e George, che all’occorrenza diventa un cellulare:
Ermes sorrise. — Conoscevo un ragazzo una volta... oh, molto più piccolo di te. Un bambino, in effetti.
"Ecco che ricomincia" sbuffò George. "Sempre a parlare di sé."
"Zitto!" lo fulminò Martha. "Vuoi che metta la vibrazione?"
Ermes li ignorò. — Una notte, mentre la madre non stava guardando, il bambino sgattaiolò fuori dalla loro grotta e rubò un po' di bestiame di proprietà di Apollo.
— L'hanno ridotto in pezzettini? — chiesi.
—Mmm... no. A dire il vero, tutto finì per il meglio. Per farsi perdonare del furto, il ragazzo donò ad Apollo uno strumento di sua invenzione, una lira. Apollo rimase così incantato dalla musica che si dimenticò di essere arrabbiato.
— Perciò qual è la morale?
—La morale? — chiese Ermes. — Santi numi, non è mica una favola. È una storia vera. La verità deve avere una morale?
— Ehm...
—Che ne dici di: rubare forse non è sempre una cattiva cosa?
— Non credo che a mia madre piacerebbe.
"I ratti sono deliziosi" suggerì George.
"E questo che c'entra con la storia?" domandò Martha.
"Niente" rispose George. "Però ho fame."
L’altro personaggio che ho adorato è Tyson, che è tenero nella sua ingenuità. Ci si aspetterebbe che un ciclope sia violento e stupido, e beh, sicuramente non brilla per intelligenza, ma è dolcissimo e adora il fratello.
E parlando invece delle creature… gli Ippocampi! Sono bellissimi, ne voglio uno. Non li trovate anche voi stupendi?
*vorrebbe essere figlia di Poseidone solo per averne uno*
Insomma, questo secondo romanzo ha tirato fuori il mio lato da fangirl.
Come ho già accennato prima avevo già visto il film e da quel che ricordo hanno cambiato molte cose, non solo negli eventi, ma anche nell’aspetto esteriore dei personaggi (tendenzialmente sono tutti più fighi di quanto siano in realtà. E comprendo l’esigenza nei film di avere una bella presenza, ma non la condivido). Tutto ciò mi lascia piuttosto perplessa, ma non ho intenzione di lanciarmi in una lamentela sulle discutibili scelte nelle trasposizioni cinematografiche. Ormai trovare una trasposizione fedele è più unico che raro, quindi lascio perdere in partenza.
Il mio voto
3 specchi e mezzo
Angharad
anche io l'ho letto e recensito sul mio blog! sto adorando questa saga!!
RispondiEliminaAnche a me sta piacendo molto! :) Mi dispiace solo averla scoperta "tardi". ^_^
EliminaE' da anni che ho in wishlist questa saga, ma per un motivo o per l'altro non l'ho ancora iniziata!! :/ Chissà che questo sia l'anno buono per decidermi!!xD
RispondiEliminaArriverà il suo momento! ;) Anche io l'ho tenuta in wishlist per un po' prima di decidermi. ^^
EliminaAmo amo amo la saga di Percy Jackson! *_*
RispondiEliminaConcordo con tutto quello che hai detto e, soprattutto... anche io voglio un Ippocampo! *O* e Tyson e amore xD
Awwwww! È fantastico vedere che siamo d'accordo! :3
EliminaOk, diventiamo figlie di Poseidone e andiamo a prenderci il nostro Ippocampo. ♥
Non ho ancora iniziato questa saga, anche se continuo a ripetermi che dovrei farlo... mi sa che è il caso che mi dia una mossa!!! ;)
RispondiEliminaCapita, anche io l'ho tenuta da parte per un po' di tempo. XD Prima o poi la inizierai, è la maledizione di noi bookaholic avere millemila serie in attesa. XD
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