Confronto e sconforto

È da tempo ormai che volevo scrivere questo post e finalmente mi sono armata di buona volontà e mi sono messa alla ricerca del materiale. Prima che mi tacciate di scarsa documentazione vi dico che tutti i dati che troverete sono stati presi dal sito di amazon (italiano, francese, tedesco e internazionale). Se vi risulta che alcuni prezzi di copertina o alcuni dati siano sbagliati sentitevi liberi di mettere i link da cui reperire altre informazioni.

Passiamo ora al post vero e proprio!

Si discute sempre, e ultimamente mi è capitato di leggere molti pezzi al riguardo, dei prezzi troppo alti dei libri in Italia, della scarsa qualità delle opere e ________ (aggiungete tutto quello che vi irrita dell’editoria italiana). Se per qualità di cover, editing, profumo delle pagine e sensualità dei caratteri usati mi risulta complicato fare paragoni, il prezzo è invece una cosa facilmente confrontabile.
Ho quindi scelto alcuni dei libri che ho letto (acquistati o presi in prestito da amiche) per vedere quanto avrei dovuto spendere in Italia per comprarli, e quanto invece avrei dovuto spendere in altri paesi.


Cominciamo da una serie che ho letto grazie al prestito di un’amica: Shadowhunters Le Origini.

Lei ha acquistato la versione hardcover (perché come ben sapete i libri appena usciti hanno quasi sempre quell’edizione), per un totale di 51 euro (prezzo di copertina, senza tener conto di possibili sconti dovuti a promozioni o altro).

Shadowhunters Le Origini – L’Angelo 17 euro
Shadowhunters Le Origini – Il principe 17 euro
Shadowhunters Le Origini – La principessa 17 euro

Totale prezzo italiano: 51 euro

Faccio presente che nel frattempo sono uscite anche le brossure dei primi due libri a 10,50 euro il primo e 10 il secondo. Se però, come me, siete ossessionati dall’avere i libri dello stesso formato, ovviamente non potrete comprare La Principessa finché non sarà uscita la versione con la copertina flessibile.

Confrontiamo quindi il prezzo con le edizioni hardcover americane. Ecco cosa ho trovato su amazon.

Clockwork Angel 19.99 dollari
(cover rigida)
12.99 dollari
(cover flessibile)
Clockwork Prince 19.99 dollari
(cover rigida)
12.99 dollari
(cover flessibile)
Clockwork Princess 19.99 dollari non disponibile il formato ridotto

Totale prezzo americano: 59.97 dollari, al cambio attuale circa 43,54 euro

Forse non è una differenza abissale, ma 8 euro su 50 sono circa il 16% in meno e, se anche non cambiano la vita, di certo fanno molto comodo quando si acquistano tanti libri come faccio io.
Passiamo allora a un altro titolo, anzi, ad altri sei titoli che mi stanno molto a cuore perché in questo caso non solo ci sono differenze di costo, ma pure di edizione.
Sono una fan di Jacqueline Carey e ho amato la sua prima trilogia (su cui andrebbe fatto un altro confronto di prezzi ma per motivi di spazio non posso farlo) e ho adorato allo stesso modo la seconda, non fosse che, in Italia, i libri sono stati divisi in due parti. (Sì, proprio come è stato fatto con Martin ma, perdonatemi, la Carey occupa un posto speciale nel mio cuore e volevo mettere a confronto i suoi libri prima di tutto).

Libri pubblicati in ItaliaPrezzi
Il trono e la stirpe
Il sangue e il traditore
(corrispondenti a Kushiel's Scion)
19,80 euro (versione economica: 9 euro)
19,80 euro (versione economica: 9 euro)
Il principe e il peccato
La sposa e la vendetta
(corrispondenti a Kushiel's Justice)
18, 00 euro (versione economica: 9 euro)
18,60 euro (versione economica: 9 euro)
Il bacio e il sortilegio

La spada e la promessa
(corrispondenti a Kushiel's Mercy)
18,00 euro (versione economica non ancora disponibile)
18,00 euro (versione economica non ancora disponibile)

Totale prezzo italiano (prime edizioni): 112,20 euro!!!

Se diamo per scontato che le versioni economiche degli ultimi due saranno di nuovo 9 euro, il prezzo totale delle versioni economiche sarà: 54 euro (meno della metà, ma bisogna aspettare che escano… e sappiamo bene che noi bookaholic non siamo brave ad aspettare).

Prezzi americani su amazon (rullo di tamburi):

Kushiel's Scion 7,99 dollari
Kushiel's Justice 7,99 dollari
Kushiel's Mercy 8 dollari

Totale americano: 23,98 dollari. Al cambio attuale: 17,40 euro!

Ripeto che sto mettendo a confronto i PREZZI INTERI trovati su amazon, senza considerare le offerte e i vari sconti che lo stesso amazon applica ai suoi prodotti per essere il più obiettivi possibile.

Si tratta di un’eccezione? Ho scelto proprio i libri che costano di più in Italia e meno all’estero? Proviamo con un’altra saga che ho amato molto e che, di nuovo, sono riuscita a leggere tramite prestiti di amiche perché altrimenti avrei dovuto aprire un mutuo o vendere mio fratello al mercato nero degli organi. Sto parlando di Vampire Academy di Richelle Mead.

Partiamo subito coi prezzi italiani (ci sono solo 4 titoli perché gli ultimi due sono ancora inediti in Italia, ma la serie comprende sei volumi):

L’accademia dei vampiri 17,00 euro rilegato (edizione economica inesistente)
Morsi di ghiaccio 16,50 euro rilegato (edizione economica inesistente)
Il bacio dell’ombra 18,00 euro rilegato (edizione economica inesistente)
Promessa di sangue 18,00 euro rilegato(edizione economica inesistente)

Totale italiano per i primi 4 libri: 69,50 euro

Io ho amato molto questa saga e infatti ho letto gli ultimi libri in inglese perché volevo sapere come sarebbe finita, ma devo ammettere che se avessi dovuto acquistare tutti i libri avrei lasciato perdere. Non è questione di amare abbastanza un libro, è questione che 70 euro per 4 libri al momento attuale superano la mia disponibilità finanziaria.
Siano benedette le amiche dotate di librerie ben fornite!

Passiamo ai prezzi americani:

Vampire Academy17,99 dollari (hardcover)9,99 dollari (brossura)
Frostbite17,99 dollari (hardcover)9,99 dollari (brossura)
Shadow kiss20,85 dollari (hardcover)9,99 dollari (brossura)
Blood Promise16,99 dollari (hardcover)9,99 dollari (brossura)

Totale hardcover americane: 73,82 dollari. Circa 53,89 euro.
Totale brossura Americana: 39,96 dollari. Circa 29 euro.

Forse sono io a essere sfortunata e a scegliere libri particolarmente costosi (in Italia), o forse la verità è che devo smettere di illudermi e cominciare a leggere solo in inglese.
A questo punto, però, mi è sorto un altro dubbio. Come sarà la situazione in altri paesi europei? Ho cercato quindi i prezzi in Francia, così, per farmi del male.

Prezzi francesi:

Soeur de sang14,90 euro (unico prezzo trovato)
Morsure de glace14,90 euro
Baiser de l’ombre15,90 euro
Promesse de sang16,90 euro

Totale francese : 62,60 euro. Abbastanza vicino al prezzo italiano, ma comunque leggermente inferiore.

Ho allora cercato i prezzi di un libro di un autore francese che mi è piaciuto molto: Terrestre.

Prezzo italiano: 15 euro (unico prezzo trovato)
Prezzo francese: 6,70 euro (unico prezzo trovato)

Capisco che ci sia la traduzione di mezzo. Ma al traduttore hanno dovuto comprare uno yacht di tredici metri per lavorare su questo libro? Altrimenti non mi spiego tutta questa differenza. (Ma forse si tratta di un problema di edizioni e quindi non mi addentro troppo nella questione).
Ho provato a fare il gioco al contrario allora e ho cercato il prezzo di un libro di Fabio Volo (mai letto, ho solo cercato un libro a caso) per vedere la differenza di prezzo e il risultato mi ha lasciata piuttosto perplessa.
Per Il giorno in più ho trovato questi risultati.

Prezzo italiano: 13,00 oppure 9,00 (le edizioni sono entrambe a copertina flessibile ma cambia la cover e l’edizione)
Prezzo francese: 6,70 euro
Qui mi sa che il traduttore se lo sono mangiati a colazione, come minimo.

Ho trovato molti altri libri con relativi prezzi che mi sarebbe piaciuto confrontare, ma non voglio dilungarmi troppo. Se pensate che questa iniziativa sia interessante potrei scrivere altri post per parlare di tutti i libri che non ho potuto inserire qui.
Non voglio essere polemica, né puntare il dito contro presunti colpevoli, ma questa piccola ricerca su amazon mi ha fatto riflettere molto. Nell’ultimo anno credo di aver acquistato più libri in inglese che in italiano e il motivo è vergognosamente semplice: i libri in inglese (americani, per essere precisi) costano pochissimo. Ho diverse brossure, comprate sempre su amazon, che hanno come prezzo di copertina 7,99 dollari (circa 5,80 euro), prezzo mai visto in Italia, se non per edizioni super speciali di pochissimi libri.
Ovviamente mi sono anche interrogata sui motivi di questa situazione. Forse le edizioni americane possono permettersi di mantenere un prezzo così basso perché avendo un mercato più vasto compensano il minor guadagno per ogni libro con una distribuzione maggiore? Probabile.
Ma un’altra cosa che ho notato nell’editoria americana è che le hardcover sono molto rare. Per lo più si vendono le versioni che noi definiremmo brossura, con un evidente risparmio per editore e lettore. In Italia, però, per le edizioni economiche bisogna spesso aspettare anni e di molti libri non vengono nemmeno fatte.
Non sarebbe meglio puntare su edizioni economiche, visto che si dice sempre che in Italia si legge poco? Non sarebbe la soluzione ideale abbassare i prezzi (ma anche i costi!) e rendere così avvicinabili serie che altrimenti non potremmo permetterci di leggere?
Penso alla trilogia della Carey di cui ho messo i prezzi sopra. 112 euro per leggere una trilogia sono un furto vero e proprio, comunque la si voglia mettere. Le edizioni economiche hanno compensato in parte, ma il prezzo resta comunque proibitivo.

“Cosa ti lamenti? Leggi in inglese se non vuoi spendere per il libro italiano”.

Grazie, lo faccio già. Ma NON vorrei farlo, perché a me piace l’italiano. Abbiamo una lingua splendida, ricca e versatile, che non ha nulla da invidiare alle altre letterature. Ogni volta che compro un libro in inglese mi sembra di tradirla un po’ e vorrei non essere costretta a farlo. Purtroppo, al di là dei costi, molti libri non sono stati tradotti in Italia e non ho nemmeno il dilemma della scelta: inglese o italiano?
Vorrei rispondere sempre italiano, ma a volte è impossibile.

Alaisse

Commenti

  1. La scusa del mercato più esteso negli altri paesi non sta in piedi. Se i prezzi fossero piu bassi comprerei quattro libri e non due quando vado in libreria. Regalerei tre libri e non uno quando è un'occasione speciale.
    Ma soprattutto, lo dico, lo ridico e non smetterò mai di ripeterlo: NON COMPRERO' MAI E POI MAI UN LIBRO DI UN AUTORE EMERGENTE A 15/20 EURO. Se vogliono allargare il mercato, le soluzioni ci sono. Me ne sbatto delle scuse stupide come "una traduzione migliore", "una copertina più bella" e stronzate varie. Con la mancanza di lavoro che c'è ci sono tantissimi giovani pronti a lavorare, che mettano loro a tradurre! E delle copertine non mi frega più o meno nulla, possono anche scrivere solo il titolo e il nome dell'autore, per quanto mi riguarda.

    Perdona i miei toni accesi ma questo è un argomento che mi fa imbestialire.

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    1. Capisco i toni accesi perché spesso è esattamente quello che penso io quando entro in libreria e mi trovo davanti libriccini di poco più di 200 pagine a 17/18 euro. Questa è una cosa che non riesco a capire, perché non posso credere che di materiale si spenda così tanto da giustificare un simile abuso. Capisco che dietro ci siano moltissimi altri costi, tasse e cose che posso a mala pena immaginare, ma se altre CE fanno edizioni molto più economiche ci sarà un modo per tenere i costi più bassi, no?
      Poi io non sono certamente del settore, perciò se ci fosse qualcuno di più ferrato di me in materia che può spiegarmi per quale motivo libri di esordienti di poco più di 200 pagine vengono venduti a tanto gli sarei molto grata se volesse condividere con me questo sapere.

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  2. Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, la prima edizione che stampano (quella a pezzi, che fino al telefilm era l'unica disponibile): allo stato attuale, per leggere A Dance with Dragons in italiano, in edizione economica, si spendono 31,50 €. Più o meno quanto ho speso per l'edizione rilegata in inglese.

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    1. Di questi libri ho sentito parlare spesso anche se non li ho ancora letti, e uno dei motivi è sicuramente il costo. La divisione dei libri a metà (come è successo per la Carey di cui ho parlato nel post) è una pratica che trovo odiosa e ingiustificabile. L'unico motivo per cui dovrebbero fare una cosa del genere, a mio avviso, è semplicemente quella di guadagnarci il doppio, soprattutto per queste serie che vengono acquistate da clienti già "fidelizzati". Essendo una serie è difficile che qualcuno che non la segue compri un libro a caso. Al massimo potrebbe iniziarla dal primo volume e una volta fidelizzato, pur di sapere come va avanti la storia, magari comprerà il DOPPIO dei libri. Senza contare che Martin aveva già abbastanza seguito, quindi non era propriamente un rischio quando l'hanno pubblicato. Poi, di nuovo, queste sono mie congetture perché non posso conoscere i motivi dietro certe decisioni editoriali.
      Ammettiamo, però, che è un pensiero inevitabile...

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    2. Anni fa era una possibilità concreta leggere un libro a caso, perchè non c'era l'elenco dei volumi in ordine scritto nel libro, erano a caso e neanche tutti. Dovevi andare in libreria armato di lista copiata da wikipedia.
      Ora perlomeno uno può scegliere tra le settordicimila ristampe in vari formati, ma se ti piace la continuità in libreria sei bloccato con quello che c'era quando hai iniziato a leggerla.
      Cmq se vuoi snobbare l'edizione italiana non farlo per i libri spezzati in due o tre. Fallo per la traduzione.
      Altieri è il motivo per cui ho iniziato a leggere in inglese, e forse in retrospettiva dovrei ringraziarlo...

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    3. Mi parlano tutti male di questa traduzione XD ahi, ahi, non ci hanno fatto una bella figura tra questa e la divisione a metà. Da una parte spero che le gente legga sempre più in inglese, così l'unico modo per attirare di nuovo il compratore sarà puntare su esordienti italiani. Nessuna scappatoia con l'inglese in questo modo ;) D'altra parte so che questo comporterebbe un aggravarsi della situazione editoriale e ovviamente non può farmi piacere.

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  3. Quanto mi piace questo post *-* concordo! Concordo! Concordo! Si è capito che concordo??? :D
    Pensa che stavo facendo questo discorso proprio l'altra sera...ma perché qui da noi i libri costano così tanto e negli altri paesi no? Perché da noi ti fanno pagare una brossura anche 18 euro e negli altri paesi ci prendi un cofanetto allo stesso prezzo? Mah...i misteri dell vita. Il punto è che se continuiamo così la letteratura italiana ne risentirà moltissimo perché è ovvio che uno preferisce a quel punto prendere il libro originale e leggerlo in lingua, ed è un peccato perché noi siamo italiani e sarebbe bello poter leggere nella nostra lingua che è bellissima e particolareggiata, ricca di sfumature...ma i prezzi al momento sono assurdi ^-^

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    1. Mi sembra di aver capito che concordi con me XD
      Ovviamente sono d'accordo su tutto quello che hai detto. I prezzi che trovo in libreria mi fanno spesso accapponare la pelle. Certo, ci sono anche libri con prezzi più che equi, ma la maggior parte sono totalmente folli! La prossima volta farò il confronto andando direttamente nelle librerie per vedere quanti "libri Novità" sono sotto i dieci euro. Io scommetto che non ne troverò molti XD

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  4. Bellissimo post.
    E' evidente che in Italia si spende molto di più per i libri che in UK o negli USA, ed è davvero una cosa che mi urta. Tra parentesi i libri che sono più costosi, è vero che sono edizioni rilegate, ma stiamo parlando di libri che vendono in italia centinaia di migliaia di copie, quindi l'editore ci guadagna parecchio, direi.
    Io faccio sempre l'esempio delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dato che una mia amica a Londra ha trovato la brossura del primo volume, che in Italia è stato diviso in due, a sole 8 sterline, contro i 15,90 della nuova edizione in brossura della Mondadori o 10 euro a testa per i due volumi.
    Senza contare che certe volte pur spendendo 17 o 18 euro in un libro si trovano traduzioni pessime, quindi a quel punto è logico che una persona che se la cava con l'inglese preferisce leggere in lingua piuttosto che in italiano.
    Non è per niente una bella cosa.

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    1. Annie, che dire? Hai riassunto perfettamente quello che penso e confermi che i libri che ho confrontato io non sono l'unico esempio di "prezzo maggiorato".
      Mi sembra legittimo farsi qualche domanda sul motivo per cui questi libri costano di più in Italia. Abbiamo una tassazione più elevata? Costi maggiori? Non lo so, ma se così fosse le case editrice avrebbero tutti i mezzi per farsi ascoltare e supportare da noi lettori. Invece mi sembra che qua sia in gioco la corsa al maggior guadagno possibile e la cosa non può che amareggiare.

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  5. Ho dimenticato di dire che a volte un'edizione rilegata di rilegato ha poco, giusto la copertina rigida, ma le pagine sono incollate esattamente come della brossura. La mia impressione di profana è che la differenza di prezzo è investita tutta nella copertina :/
    Poi c'è Pratchett, che la prima edizione è una brossura in scala più grande rispetto ad un'edizione economica ma costa comunque 16,80 € mentre l'altra (identica per copertina e altro, cambiano letteralmente solo le dimensioni del volume) che è a 8,60 €.

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    1. Katerina, anche io ho notato in molti casi la stessa cosa. A volte ti fanno passare per edizione rilegata quella che non è altro che una brossura un po' troppo cresciuta, se mi passi il termine. E' il caso dei libri della Carey. I primi libri a 19,80 (che in realtà erano metà del libro americano) avevano la cover flessibile e tutte le caratteristiche della brossura solo, appunto, più grande. L'edizione a 9 euro è leggermente ridotta, forse peserà un po' meno, ma dubito che ciò possa giustificare il prezzo ridotto a metà. Forse hanno fatto un po' troppo la cresta sulla prima edizione? La domanda mi sembra inevitabile.

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  6. Mamma mia è davvero uno sconforto questo post XD però ci voleva che qualcuno mettesse in evidenza la cosa U.U mi piace! (Il post, i prezzi un po' meno XD)
    Io l'ho notato prendendo Bloodlines (primo libro della saga spin off della Mead di VA) e l'ho pagato solo 6,57€ e gli altri volumi sono mi pare a poco più di 8€ prezzi stracciatissimi...
    Ovviamente l'Italia deve sempre distinguersi in certe cose -.-"
    Come con la saga di Martin... non l'ho ancora cominciata ma so di tutti gli imbrogli e le stupide divisioni ._. una domanda sola... perché? Soldi... e beh prima o poi la gente si stuferà di regalar soldi!

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    1. Ovviamente sono d'accordo.
      Io ho comprato diverse edizioni americane ultimamente ed erano TUTTE a 7,99 dollari. Pochissimo se confrontate ai prezzi italiani. E ci tengo e precisare che sono edizioni di autrici già affermate, quindi molto promettenti sul mercato e che potrebbero vendere anche a prezzi maggiori, invece le CE americane riescono a mantenere questi prezzi molto competitivi.
      Vorrei proprio capire come sia possibile.

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  7. Bellissimo post, soprattutto perchè è spunto di tante riflessioni!
    Leggendo mi è venuta in mente anche un altra cosa: gli autori italiani (famosi, ma anche i famosi nuovi casi editoriali dell'anno) vengono oramai pubblicati, chi più chi meno, quasi esclusivamente da determinate case editrici (vogliamo fare i nomi? E facciamoli, Einaudi, Mondadori, e simili) che guarda caso anche per libricini di 100 pagine ti sparano 20 € come fosse niente! Trovo questa politica alquanto...discutibile! Invece che incentivare la lettura la stroncano. E' ovvio che non spenderei mai una cifra del genere per un libricino così!
    E ovviamente c'è la famosa questione dell'iva diversa su cartaceo e ebook che proprio esula dalle mie facoltà mentali!
    A questo punto viene da domandarsi se in USA (o UK, Francia, Germania, Nuova Zelanda...dite voi un paese a caso che va bene lo stesso) la carta la regalino alle case editrici, o se i redattori, curatori, grafici lavorino gratis, per fare dei prezzi così bassi, la sola spesa di traduzione (il più delle volte molto discutibile) non può spiegare una differenza così grande.

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    1. Grazie, Eliza^^
      Le domande che ti poni sono le stesse che mi faccio io: come è possibile questo divario tra i prezzi italiani e quelli stranieri? Per fare un'analisi accurata bisognerebbe confrontare più titoli e ho tutta l'intenzione di continuare a cercare altri libri e metterne a confronto i prezzi tra i vari paesi. Come ho scritto nel post, la mia intenzione non è puntare il dito, ma capire esattamente i meccanismi di questo sistema, non per fare critica, ma per cercare una soluzione. Se davvero questi prezzi assurdi sono dettati da motivi fondati, quali tasse o costi troppo alti, non si può trovare un modo per superarli? L'uso più massiccio della brossura non potrebbe essere un espediente?

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  8. Ah! Finalmente qualcuno che ne parla! Io ho da poco iniziato ad acquistare libri in lingua, perché si, anche io preferirei leggere in italiano. Se poi uno dei motivi per cui leggere in lingua sia il pagare meno, allora siamo messi male! E ci credo che la gente legge poco..
    Poi tra l'altro oltre al fatto che i libri in lingua costano meno(molti hanno anche più e più edizioni in brossura che poi escono quasi subito dopo le hardcover) aggiungiamo anche il fatto che loro hanno gli sconti..Guardi i video di booktouber e ti prende lo sconforto, perché vedi gente che acquista anche libri come "La principessa" a 2 euro in edizione hardcover. Quando in Italia più si parla di gente che legge poco, più andiamo a mettere leggi come la legge Levi per proibire uno sconto eccessivo sui libri.... Ahimè..

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    1. Io mi sono ormai convertita a leggere in lingua per due motivi. Il primo è che, purtroppo, ho iniziato a leggere molte serie in italiano che poi sono state interrotte e volendo sapere il finale mi sono adattata a leggere in inglese. Così facendo ho scoperto molti autori che in Italia nemmeno sono arrivati e quindi è stato un ulteriore sprone e leggere di più in inglese. Se poi aggiungiamo i costi inferiori, per non dire irrisori, dei libri, mi spiace ma l'editoria italiana si è persa un'ottima cliente XD

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  9. Grazie ad un amico ho cominciato da poco a leggere in lingua e sì, tutto quello che dici sono parole sante !!
    Io ho una cara amica che lavorava presso Fanucci ed ha lasciato perchè le è venuta la nausea a furia di vedere tutte le porcherie che combinabano ai danni dei poveri lettori

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    1. Io ho iniziato a leggere in lingua proprio a causa di una serie interrotta in Italia (quella della Mead di cui ho parlato sopra) e sono felice di averlo fatto perché ho potuto conoscere molti libri che altrimenti non avrei mai letto. Comunque adesso sono curiosa, cosa combinava di così terribile la Fanucci? XD

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  10. Care ragazze, sono una traduttrice ed editor freelance. Lavoro nell'ambiente da 6 anni. Ho più di trent'anni e con questo lavoro non ho mai potuto permettermi di uscire di casa, perché non guadagno a sufficienza da pianificarmi un futuro. I traduttori in Italia vengono pagati un terzo rispetto agli altri paesi europei. Gli editor delle case editrici hanno un carico di lavoro enorme, e vengono pagati pochissimo. Di fronte ai pochi dipendenti, c'è una marea di contrattisti senza diritti, che ora vengono obbligati ad aprire la partita Iva. In sostanza lavorano come e più di prima, ma per pagare le tasse, e possono anche non essere pagati perché vengono assimilati a fornitori. E' di qualche mese fa la richiesta di Mondadori ai propri studi esterni di restituire una quota del fatturato 2013 (cioè parte dei guadagni) per venire incontro alla crisi, mentre i dirigenti ingrassano e i collaboratori vengono licenziati dopo essere stati sfruttati per anni, senza alcun ammortizzatore sociale. Fareste meglio a informarvi prima di dire frasi come "ma il traduttore si è fatto lo yacht?" oppure "che prendano a lavorare giovani volenterosi": lo fanno già, le case editrici campano di stagisti, e se proponete di lavorare gratis vi aprono tutte le porte. Lamentarsi dei prezzi alti dei libri è legittimo (purtroppo non vi so spiegare il motivo, l'economia editoriale non fa parte del mio lavoro) ma prendersela con chi ci lavora, pensando che navighi nell'oro, è sbagliato. Se vi interessa conoscere meglio il lavoro di chi lavora per voi, vi invito ad approfondire la questione, ad esempio cercando Re.Re.Pre (Rete Redattori Precari) in rete e cominciando a conoscere chi c'è dietro i libri che amate, e in che condizioni lavora.

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    1. Caro Anonimo,
      se leggi bene il post io non me la prendo affatto con i lavoratori e non mi sembra di aver mai detto che impiegati o collaboratori delle case editrici navighino nell'oro. La battuta sullo yacht era, appunto, solo una battuta, perché so benissimo che i traduttori spesso vengono pagati una miseria e i collaboratori ancora meno. Ho detto così perché nel caso che ho citato sopra l'unica differenza tra il libro francese e quello italiano può essere solo la traduzione. Non credo che le pagine dell'edizione italiana siano rivestite d'oro o che abbiano usato chissà che materiali per poter giustificare un tale divario di prezzo. Di qui l'uso dell'ironia per dire "ma che ci hanno fatto in mezzo per poter raddoppiare il valore di un libro?".
      Lo scopo del mio post era proprio cercare di capire COSA c'è dietro il lavoro di una casa editrice che possa giustificare prezzi così alti (in Italia almeno). Tu mi hai confermato che non possono essere i costi del personale, almeno non quelli degli impiegati ordinari, dato che come dici non vengono quasi pagati. La mia domanda quindi è rimasta senza risposta. Perché i prezzi sono così alti? C'è un motivo legittimo o, come dici te, sono solo i dirigenti che ingrassano alle spalle del lavoro altrui?
      Ti ringrazio per avermi consigliato di cercare in rete Re.Re.Pre di cui non avevo mai sentito parlare.
      Non era assolutamente mia intenzione offendere qualcuno con questo post, anzi, il mio è semplicemente un modo per chiedere a chi ne sa più di me di spiegarmi i meccanismi che fanno sì che alcuni libri in Italia vengano venduti al doppio di quello che costano in altri paesi.
      Perché se c'è un modo per risolvere la situazione, abbassare i prezzi e fare in modo che traduttori e collaboratori delle CE vengano pagati in modo equo, io sarei più che felice di dare il mio contributo.
      Come ho scritto nel post, leggo in inglese perché costretta, ma sarei ben felice di tornare a comprare di più in italiano.

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    2. Ma, rileggendo il post e i vari commenti, mi sembra che stiamo dicendo proprio il contrario... E' evidente che i soldi che io spendo per un libro non vanno nelle tasche ne dei librai (altra categoria che non naviga nell'ora ricordiamolo!), ne tanto meno di editor, traduttori, curatori ecc...Quindi? Dove vanno? E' questo che ci stiamo domandando! Ad esempio produrre una copertina rigida con sovracoperta suppongo costi di più di una semplice brossura...Non risolleverà il sistema editoriale italiano, ma non sarebbe un inizio?

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    3. Porgo le mie scuse per aver travisato e visto un'intenzione che non c'era. Ma il momento è teso e sapere che la maggior parte di voi lettori non sa cosa sta accadendo nell'editoria ha certamente condizionato la mia lettura dell'articolo. Chiedo scusa anche per l'anonimato, non ho nessuno dei profili richiesti e non sono pratica di blog quindi non sapevo fare diversamente. Spero che tu possa verificare che sono sempre io con qualche strumento del blog. Per tornare in topic, purtroppo nemmeno io so darvi una spiegazione: posso solo dirvi che non sono risorse che vengono reinvestite nel personale. Da questo punto di vista sono arrabbiata quanto voi, non solo perché è evidente che le risorse sono gestite male, ma anche perché come operatore del settore il lettore è la persona verso la quale sono indirizzati tutti i miei sforzi, e sapere che non è contento del prodotto finale non mi fa certo piacere, alla lunga è un danno per tutti. @Eliza: vero, i librai sono strangolati dal problema delle distribuzione e dagli sconti concessi alla GDO (grande distribuzione). E sì, una brossura costa meno di un rilegato rigido, infatti alcune collane hanno già tagliato questo costo passando dal formato rigido con sovraccoperta alla brossura con alette. Sui grandi numeri la differenza si sente, certo un po' aiuta ma non so se questo possa davvero essere un'ancora di salvezza, perché la situazione è grave e purtroppo si trascina da tempo: quello che stanno facendo gli editori ora è un po' come chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi.

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    4. Scusami, aggiungo una piccola precisazione, anche questa penso dovuta alla mia poca dimestichezza con questo mezzo. Con le mie rimostranze non mi riferivo tanto alla tua battuta (anche se ammetto di non averla recepita in un primo momento come tale) quanto al commento di Little Redbird ("Con la mancanza di lavoro che c'è ci sono tantissimi giovani pronti a lavorare, che mettano loro a tradurre!") che mi è sembrato davvero il commento fuori luogo di una persona che non sa come stanno le cose. Infatti come ho detto i giovani li prendono volentieri, ma gratis. Ma capisco solo ora che per non incorrere in equivoci avrei dovuto fare "rispondi" a lei. Colpa mia, chiedo scusa :)

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    5. Grazie per la risposta e sono contenta che siamo riuscite a chiarirci. Il periodo è teso per molti settori e l'editoria purtroppo credo sia tra i primi posti. Perciò comprendo perfettamente che tu ti sia sentita tirata in causa. Colgo l'occasione per dirti che apprezzo moltissimo il lavoro che viene fatto dalle CE, ma soprattutto da quelli che come te "combattono" in prima linea. La mia irritazione, se così vogliamo definirla, non è affatto rivolta a traduttori e collaboratori, ma al meccanismo in sé che rischia di far collassare una cosa a cui tengo molto.
      La mia intenzione, con questo post, era proprio cercare qualcuno che potesse darmi delle risposte e magari spiegarmi meglio quali sono i meccanismi che portano alla pubblicazione di un libro e con quali passaggi questo arrivi nelle librerie (e quindi con quali costi).
      A questo proposito, se ti andasse di contattarci in privato (labellaeilcavaliere@gmail.com) ci farebbe molto piacere poter approfondire alcune cose e magari scrivere un altro post in cui spiegare meglio la situazione, magari da un punto di vista interno e quindi sicuramente meglio informato di noi.

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  11. Post interessante, anche se le motivazioni dietro il prezzo di un romanzo in Italia possono essere così tante, così vaste, che il fatto che il mercato sia molto meno variegato e i lettori molto meno che in America non basta a capire il motivo di tale situazione. Una cosa è certa: è vero che in paesi come quelli britannici le brossura siano più che in Italia (eufemismo LOL). È anche vero, però, che personalmente la trovo una cosa triste. L'hardback è così bello che apprezzo il desiderio degli editori italiani di continuare a produrlo più della brossura, e quando anche in Italia arriveranno a stampare più brossura che edizioni rigide sarà anche il giorno in cui sapremo che l'editoria nostrana è stata calpestata ancora di più di quanto già non avvenga giorno dopo giorno.
    Ovviamente questa è la mia opinione. Purtroppo vedo la situazione proprio nera, e non so se riusciremo a uscirne presto. Magari già la notizia di poco tempo fa sulle detrazioni fiscali per chi acquista libri darà una piccola mano a questo povero settore :)

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    1. La notizia delle detrazioni fiscali è stata accolta in casa mia con giubilo e fanfara, almeno da parte mia; i miei sono rimasti abbastanza indifferenti perché hanno già capito che troverò il modo di sfruttarli per questo XD
      Scherzi a parte, io non ho nulla contro le brossure, anzi, mi piacciono molto. E' anche vero che adoro le hardcover, ma non le trovo indispensabili. Spesso preferisco addirittura la brossura perché è più facile da portare in giro e da mettere in borsa, mentre le hardcover a volte rischiano di fare una brutta fine. Perciò devo ammettere che non mi dispiacerebbe se in Italia pubblicassero più brossure, perché leggere di più e a prezzi più contenuti mi sembra un buon compromesso.
      Fosse per me farei in modo che le hardcover uscissero in edizione più limitata e si puntasse di più sulla brossura, in modo che i maniaci delle copertine rigide possano avere la loro copia da collezione e gli altri possano leggere a costi ridotti. Ma è solo una mia idea su come venire incontro a tutti, non è detto che sia realizzabile...

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    2. Penso si stia andando sempre di più verso pubblicazioni in brossura, purtroppo, ma finché continueranno a pubblicare anche in hardback, almeno all'inizio, o lo rendono reperibile online (perché anche in Inghilterra, volendo, l'hardback è acquistabile su siti come Amazon! :D), a me va bene comunque! Io ho una malattia rara per gli hardback... Proprio non riesco a comprare la brossura, a volte, quindi mi danno e acquisto meno libri di quanti vorrei per via dei fondi limitati! XD
      Spero comunque le detrazioni fiscali siano solo il primo di una bella serie di futuri aiuti. Personalmente li sfrutterò un sacco, e i miei hanno apprezzato (nei limiti) la notizia! In fondo sono sempre detrazioni, e con la quantità di libri che acquisto... :P ahahah

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    3. Sì, le detrazioni sono un'ottima notizia e anche io spero che si proceda su questa strada.
      Capisco la tua passione per le hardcover, anche a me piacciono moltissimo e sulla libreria fanno la loro figura. Se solo non fossero così care! Ormai è raro che riesca ad acquistare le copertine rigide, deve essere proprio un libro per cui stravedo, se no aspetto l'edizione economica.

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  12. Ultimamente gira l'iniziativa "odioleserieinterrotte" e devo dire che però non sono molto favorevole, dato che le case esitrici sono delle aziende e di certo non possono pubblicare continui se vanno a perderci. Il tuo però è ben altro discorso, detto ciò...su quel che esponi tu mi trovo d'accordo, sarebbe meglio pubblicare in brossura anche ad una decina d'euro per un nuovo libro. So che la carta dei libri inglesi è diversa dalla nostra e che non dura molto nel tempo, tuttavia trovo inconcepibile i prezzi che propongono in Italia. Passino 17€ per un libro importato, quindi lavoro di traduzione, editor ecc, ma il nuovo libro di Licia Troisi a 19€ (cioè DICIANNOVE!), ho capito il lavoro di editor e cose varie, ma non c'è lavoro di traduzione..allora perché costa così tanto? Io davvero non me lo spiego! L'Italia deve sempre guadagnare su tutto, anche su un settore di "nicchia" come la lettura. Comunque articolo molto interessante.

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    1. Ciao, Ninfa, ti ringrazio per il commento!
      Io ho seguito l'iniziativa di #odioleserieinterrotte e in parte sono d'accordo in parte no. Capisco che una CE debba guadagnare e non possa pubblicare libri perdendoci, ma penso che sia anche una presa in giro iniziare a pubblicare una trilogia e poi non finirla. Ci sono molti modi in cui potrebbero ovviare al problema: per esempio pubblicando gli ultimi libri solo in e-book, su cui i costi di produzione e realizzazione sono ovviamente ridotti. Poi capisco che se viene pubblicato il primo libro di una serie da dieci magari diventa problematico andare avanti qualora non facesse successo. Ma se arrivi a pubblicare 3 libri su 4 e l'ultimo decidi di non stamparlo è veramente da sadici! Però il problema non è solo questo, perché come dici te la CE è un'azienda e quindi deve guadagnare. Il problema è che questo modo di fare (piuttosto diffuso, a mio parere) non può che spingere sempre più persone a leggere in lingua. Da una parte è una cosa buona, per una semplice questione di cultura e soddisfazione personale, da un punto di vista più nostrano, invece, alla lunga non può che creare problemi, perché sarà sempre più difficile portare in Italia serie inglesi. Se tutti (o la maggior parte dei) lettori hanno già letto il libro in inglese (spendendo meno della metà di quello che dovrebbero spendere per il libro italiano) difficilmente compreranno anche il libro tradotto. Pensando più a lungo termine, quindi, le serie interrotte sono un incentivo a non comprare più italiano e questo non fa che aggravare il problema.
      Tornando alla brossura, anche io ho notato che la carta dei libri inglesi non ha la stessa qualità dei nostri, ma penso che sia un compromesso per poter leggere di più a prezzi più ragionevoli. Come ho scritto in uno dei commenti sopra, secondo me l'ideale sarebbe puntare di più sulle brossure e lasciare le hardcover (bellissime, certo, ma più care) per chi vuole tenerle da collezione o comunque può permettersi di acquistarle. A mio avviso sarebbe la soluzione ideale per venire incontro a tutti.
      E ora finisco questa risposta lunghissima...
      Grazie ancora per essere passata di qui, a presto.

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