Titolo: Cioccolata per due
Titolo originale: Good Grief
Autore: Lolly Winston
Traduttore: Marta Salaroli
Editore: Piemme
Prima edizione italiana: luglio 2007
Prima edizione: 2004
Pagine: 394
Prezzo: 11,00 euro
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Quando ho iniziato a leggere Cioccolata per due temevo di trovarmi di fronte all’ennesimo romanzo rosa un po’ edulcorato, invece sono stata piacevolmente sorpresa. La dolcezza e l’ironia sottile della protagonista si mescolano a una profondità dei personaggi che non sempre trovo in questo genere. Apprezzo anche i classici romanzi rosa con lieto fine scontato – e atteso – ma questo libro ha quel qualcosa in più che l’ha reso un po’ diverso.
Sophie ha trentasei anni quando rimane vedova e pochi mesi dopo, complici un accappatoio e due pantofole a forma di coniglio, rimane anche senza lavoro. La discesa nella depressione è inevitabile, ma alla fine si fa convincere da un’amica a trasferirsi in Oregon dove cerca di dare un nuovo inizio alla propria vita. Il ricordo di Ethan però non l’abbandona e i suoi giorni stentano a riprendere un ritmo normale. Sarà l’arrivo di Crystal, una tredicenne molto problematica, a darle una nuova spinta per riprendere il controllo.
La strada che Sophie percorrere è lunga e difficile, lenta ma non statica, e la porta passo dopo passo a ritrovare un equilibrio che fino all’ultimo non sappiamo quanto durerà.
Ho apprezzato in particolare il finale, perché non ha dato facili risposte ma è perfettamente in tono con il resto del romanzo che mescola molto bene malinconia e ironia, dolcezza e umorismo.
Sophie è una donna in carriera che perde tutto con la morte del marito e deve imparare a vivere una vita senza più una metà di se stessa.
All’inizio temevo che il romanzo avrebbe avuto toni troppo drammatici per i miei gusti, ma ho scoperto che dopo il dolore iniziale arrivano tanti momenti toccanti e anche umoristici che hanno reso la lettura piacevole e veloce.
I morti sono perfetti.
È questo l’ostacolo più difficile da superare. I morti sono perfetti ed essere alla loro altezza è impossibile. Sophie deve riuscire a superare il suo ricordo, non a dimenticarlo, ma a far sì che non faccia più così male e Crystal è fondamentale per questo.
La ragazzina un po’ psicotica che entra nella sua vita ha subito attirato le mie simpatie, nonostante i piccoli disastri che combina. Come per gli altri personaggi non è facile darle una definizione unica perché come Sophie ha tante sfaccettature che la rendono difficile da inquadrare.
È proprio questo l’aspetto che mi è piaciuto di più di Cioccolata per due: ci sono tanti personaggi che non si limitano allo stereotipo ma hanno sempre quella scintilla in più che li rende credibili. Sophie non è solo una vedova, non è solo una donna in carriera, non è solo una donna affranta e non è solo una donna innamorata, è tutto questo insieme e molto di più.
Lo stile è scorrevole e pulito, perfetto per disegnare la visione che Sophie ha del mondo dopo la scomparsa del marito. Impossibile non affezionarsi a lei e alle sue piccole cadute, anche se in alcuni punti del romanzo avrei voluto scuoterla per farla svegliare dal suo stato di apatica confusione. Ma anche quella era comprensibile, inevitabile, e il suo risveglio pieno di tentennamenti non può che fare tenerezza.
Vi consiglio questo romanzo se, come me, apprezzate i libri dove la dolcezza si mescola all’ironia e dove delicatezza e malinconia si fondono all’umorismo.
Il mio voto
4 specchi
Alaisse
Sembra un libro davvero tenerissimo, di quelli da leggersi sul divano con la copertina e la cioccolata calda :)
RispondiEliminaSì, confermo. Taaaanta cioccolata calda! XD
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