Sfida a colpi di citazioni - L'Ordine della Spada

Verso la Vecchia Capitale

Siamo arrivate al sesto giorno. Siete ancora carichi?
Allora è il momento giusto per proporvi una nuova sfida:
A colpi di citazioni!
Ebbene sì, oggi vogliamo sfidarvi a trovare le citazioni più belle de L’Ordine della Spada.
Non è facile, lo sappiamo. I brani da citare sarebbero così tanti che faremmo prima a postare l’intero libro… ma per motivi di spazio sembra essere impossibile.
Quindi vi dovrete limitare a una citazione (massimo due, comprendiamo il dilemma e vi veniamo incontro). Qual è il brano che vi è piaciuto di più e per quale motivo?
Ecco i nostri!

Ovviamente per chi non ha letto i libri c’è rischio spoiler, ma potete semplicemente dirci cosa pensate dei brani che abbiamo scelto per voi.

Non domandò spiegazioni, indugiò semplicemente con le dita delicate all’angolo delle sue labbra e lei pensò che prima di donarle quella carezza la sua mano aveva rubato più di una vita. Fissò il limpido blu dei suoi occhi, quei cieli freddi invernali rischiarati dalla luce morbida della luna, notti che promettevano momenti inesprimibili di desideri e segreti che avrebbero condiviso loro soltanto. La sua mano forte era macchiata di sangue e la sua espressione tranquilla.
Lui l’avrebbe amata anche se fosse stata un mostro.


(Scelta da Alaisse)

Pioveva, tenera acqua della notte, allegri sussurri di gocce danzavano. Gocce tiepide, baci di astri l'avvolgevano come un braccio saldo intorno alla vita e bisbigliavano alle sue orecchie come il respiro più amato.
Sei sveglia?
No, non ancora.
Voleva soltanto che le permettesse di desiderare ancora, che le lasciasse tra le braccia e sul corpo l'impressione di un attimo perfetto, perso nel tempo laddove credeva di non poterlo ritrovare. Smarrito dove lo aveva abbandonato, strappandolo a forza da un cuore che non poteva battere ancora.
Sei sveglia?
Svegliarsi aveva ancora un significato quando la notte non accennava a finire? Esisteva da sempre un senso di appartenenza della notte al sogno - quella corrispondenza perfetta tra il buio e le immagini più dolci, la mente libera di riempire ciò che gli occhi non potevano vedere; e il desiderio che provavano l'uno per l'altra era il sole che inseguiva per tutto il giorno il profilo dell'orizzonte fino a perdersi dietro di esso.
Eloise.

(Scelta da Amaranth)

La passione di quell'abbraccio era come il sole cocente, avvolgeva e toglieva le forze, riempiva tutto di una luce troppo intensa per poterla sopportare. Poi quell'attimo di vuoto completo nella testa, che terminava nel momento in cui abbassando il viso lui aveva trovato la sua bocca.
Il sapore che conosceva da tutta la vita, anche se era la prima volta che lo assaggiava. L'ultimo velo che cadeva, la promessa mantenuta dalle loro mani sempre intrecciate e dai loro occhi che si cercavano sempre; da quelle notti abbracciati sotto le lenzuola mentre la neve cadeva in silenzio, fin da quando erano ancora troppo piccoli per pensare di poter dividere altro che non fosse il sonno e i sogni.

(Scelta da Angharad)

Se volete oltre alla citazione, potete indicarci un'immagine che trovate appropriata taggando la pagina o una di noi.
Faremo un album su fb con immagini e citazioni, perciò coraggio! Non siate timidi.

Le Belle
Il viaggio Verso la Vecchia Capitale prosegue, se siete curiosi di sapere di che si tratta e volete iscrivervi (potete farlo in qualunque momento) cliccate qui.

Commenti

  1. Purtroppo non ho il libro sottomano (prestato/imposto a un'amica), pertanto non posso cercare passi medio-lunghi :/

    La mia citazione preferita comunque è
    "Quando mi vedi, quanto tempo impieghi prima di ricordare che mi odi?"

    E' struggente e racchiude in sé tutta la guerra che si trovano a combattere Axel&Eloise sia interiormente che tra loro.

    Ora come ora non ho un'immagine precisa in mente, ma una canzone, "All too well" di Taylor Swift. A me li ricorda moltissimo (almeno per la prima parte del romanzo), che dite? :')

    Alla prossima! <3

    *Valentina

    Ps forse una delle immagini che me li ricordano di più è questa, ma il tipo dovrebbe essere un po' più biondo :P
    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c6/El_Beso_%28Pinacoteca_de_Brera%2C_Mil%C3%A1n%2C_1859%29.jpg/481px-El_Beso_%28Pinacoteca_de_Brera%2C_Mil%C3%A1n%2C_1859%29.jpg

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  2. Oh questo sesto giorno mi piace assai! *^*
    Allora, allora citazione preferita...citazione preferita...oh...OH!
    La so! u.u
    "Schermò l'unica candela accesa su un tavolino e la portò vicino al letto, ai piedi del quale era posato un certo numero di pacchetti.
    Non sembravano nuovi acquisti, alcuni avevano un imper-cettibile velo di polvere e i nastri erano leggermente schiacciati, come se fossero rimasti conservati a lungo sul fondo di qualche armadio.
    Aprì un pacchetto a caso e vi trovò una spilla d'argento col blasone della Societas di Medicina. Rimase a contemplarlo a lungo finché, colta da una strana frenesia, non aprì anche gli altri pacchi, le mani che tremavano, ansiosa di scoprire se la sua intuizione era stata corretta.
    Qualche minuto dopo era inginocchiata sul tappeto, col dorso di una mano premuto sulla bocca e un mantello da matricola stretto al seno.
    Un regalo per ogni anno di Università che aveva trascorso da sola, a cominciare da quello da matricola, in cui Axel l'aveva calpestata con una crudeltà che aveva spaccato la sua vita in due parti, prima e dopo di lui.
    Ogni anno le aveva comprato un regalo, consapevole che lei non avrebbe potuto riceverlo. Un libro di antiche romanze di studenti, una catena d'oro a cui appendere il simbolo della Fraternitas, se mai avesse deciso di far parte di qualcuna; il blasone della Societas di Medicina dove in cuor suo aveva deciso di entrare quando era appena una matricola; una sciarpa bianca ornata di trine che solo una studentessa anziana poteva permettersi di indossare al posto di quella più semplice imposta dalla divisa."

    Amo questa parte. Ho quasi pianto. In così poche righe Virginia de Winter è riuscita a spiegare l'amore che Axel prova per Eloise. Uno dei miei pezzi preferiti in assoluto.

    "A metà di una strada lo vide, la camicia candida e il mantello gettato sulle spalle; aveva perso la feluca e i capelli erano scompigliati. Senza staccare gli occhi da lei guardava la folla di braccia e mani tese per abbracciarlo o semplicemente toccarlo.
    L'istante successivo non esisteva più alcuna strada o persona, non esisteva distanza, soltanto l'affondare il viso nei pizzi morbidi sul suo petto e le dita di una mano sul suo braccio, mentre quelle dell'altra sfioravano, incredule, la chiave d'oro appesa al suo collo. Poi la mano di Axel fu sulla sua schiena e l'altra si posò al lato del viso per costringerla con gentile fermezza a sollevarlo verso il suo.
    - I miei privilegi, signora, non avete possibilità di negarmeli oggi.
    Il suo respirò la baciò ancora prima delle sue labbra. "


    Vogliamo parlare di questo? *^*
    Adoro anche questo pezzo, semplicemente splendido.

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  3. Come avete detto voi sarebbe probabilmente più semplice riportare tutto il libro, non c'è parte che non sia splendido!

    L'espressione sofferente di lui le causò una fitta di dolore fisico.
    Tendeva a dimenticare che, quando lo feriva, lei riceveva il contraccolpo.
    Senza pensarci tese le braccia. Non lo faceva da anni, ma quel gesto era impresso in ogni singola molecola del suo corpo e d'istinto conosceva il punto della sua spalla dove appoggiare la fronte, il modo in cui le sue braccia l'avrebbero avvolta strappandole un piccolo suono di felicità e pena.
    Il senso della completezza era qualcosa che aveva conosciuto soltanto per averlo appreso con lui. Se anche erano passati anni da quando l'aveva toccato spontaneamente per l'ultima volta - anni in cui si era imposta di disimparare che cosa fosse un impulso, di scacciare l'impronta che i loro momenti avevano lasciato su di lei - fu semplicemente come avrebbe dovuto sempre essere. Si aggrappò alle sue spalle e sentì le sue mani sulla schiena e intorno ai fianchi, gli affondò il viso nel petto e lottò in silenzio contro la rabbia e il risentimento.
    Axel le accarezzò la schiena, lentamente. «Rimani qui, adesso», mormorò. «Anche il tuo orgoglio deve avere un limite».

    Il mio cuore si scioglie ogni volta che rileggo questo pezzo, per me è romantico e struggente come pochi altri!

    Poi adoro anche la seconda messa da Rossella o la parte delle giunchiglie e della farina *-* e tutto il resto del libro ovviamente ^_^

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  4. Ecco la mia:

    "Quella più amara, spine e petali di rosa, poteva riposare soltanto sopra il suo cuore: portare inciso sulla pelle l'attimo in cui aveva compreso che era necessario morire per chiudere sopra di sé la porta della propria tenebra.
    Il momento in cui l'incubo aveva preso le sembianze della giovane donna che adesso lo baciava con tutta l'intensità che aveva conservato in fondo all'anima, soltanto per lui.
    Tutto ciò che volevo eri tu. E adesso stringimi forte, mia Eloise, seppelliscimi nel più profondo di te, dove nessuno potrà più ritrovare quello che ero.
    Se devo scegliermi una tomba, fa' che siano le tue braccia."

    Axel ♥_♥ mi hai colpito al cuore *-*

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  5. noooooo me ne avete già rubate due..... :) Ok ne trovo un'altra......

    "Rispondere che per lui non provava odio avrebbe significato muovere le labbra cosi vicino alle sue dita che quella bugia le avrebbe sfiorate con un bacio e, alla fine, forse, si sarebbe rivelata una verità troppo dura da accettare. La mano sulla sua guancia la invitava a piegare la testa, a pesare dolcemente sul palmo che l'accoglieva e sulle dita che l'avrebbero sostenuta.
    "Quando si tratta di te, riesco sempre e solo a fare la cosa sbagliata per il motivo giusto".
    Tante volte aveva chiuso gli occhi con fiducia e aveva voltato il viso per cercare sul suo palmo, con le labbra, quelle linee che le tenevano prigionieri cuore, vita e testa; quando erano giovanissimi, aveva permesso a quella mano di esplorare con lei la dolcezza di scoprirsi diversi e la gioia di essere vicini e insieme.
    "Ho paura per te e sentirti così lontana mi fa male".
    Eloise mosse un passo indietro prima che quel nodo di disperazione e rimpianto che aveva dentro si trasformasse in furiose lacrime di rabbia. La mano di Axel, priva del sostegno del suo viso, ricadde, immota.
    Lei lo guardò, aveva gli occhi asciutti e un sorriso agrodolce sulle labbra.
    "Non preoccuparti", gli sussurrò. "Passa"."

    *.* Ecco il dilemma di entrambi: il voler perdonare e il voler essere perdonati, ma impedito dell'orgoglio! Anche se......

    Ed un'altra:
    "Poi Axel si era addormentato, seppellendo il volto contro la sua spalla, lasciandosi proteggere dalla sue braccia, il ragazzo silenzioso e ferito dietro tutte la sue maschere abbaglianti":

    .....alla fine cedono e l'amore trionfa!!!! *.*

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  6. Oddio ... *pensa*
    tra tutte quella che mi è piaciuta è questa:
    "La prima volta che avevano dormito insieme, lui stava per perdere la mamma e non lo sapeva. Erano così piccoli che le bambinaie non protestavano quando si addormentavano vicini.
    Lei aveva le braccia ancora troppo piccine per riuscire ad ab-bracciarlo.
    Quando poi erano morti i suoi genitori, nessuno aveva avuto la forza di togliere ad Axel quel conforto. Aveva sette anni, lei quattro. Mentre Bryce piangeva e urlava senza riuscire a prendere sonno, lui la abbracciava assaporando il suo profumo di bimba piccola e soltanto a notte fonda, in silenzio, piangeva un po'."
    Non è un passaggio significativo o lungo ma mi ha commosso ! Mi è entrato dentro *^*

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  7. Ragazze non è facile. Per niente!
    Dopo accurata selezione, vi lascio con questa citazione!

    "Non sarebbe andata via, ma anche se lo avesse fatto sapeva di poter tornare soltanto dove c'era lui."

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  8. ragazze non potevo che scegliere una frase che riguarda Bryce, che dite sono ossessionata? noooooooooo

    « Onorabile Eloise, ti chiedo perdono.»
    (...)
    « Fa' almeno che sia una buona notizia ,disse lei, in tono scherzoso, sperando di tranquillizzarlo un poco.»
    Lui però arrossì ancora, in maniera penosa. « Mi dispiace , rispose, mortificato. « Ho paura che non lo sia.»
    « Che succede, Jordan?», domandò allora, con dolcezza.
    « Mio fratello ti manda a dire che sta morendo.»
    Eloise gli rivolse uno sguardo vacuo, dopotutto quella si poteva rivelare DAVVERO una buona notizia. Chiuse gli occhi un istante e indirizzò una silenziosa preghiera al cielo, poi domandò: « Quale fratello?»
    « Bryce.»
    Eloise si passò una mano tra i capelli, delusa e incredula.
    « Ma è la terza volta questo mese!»

    adorabile, ipocondriaco Bryce

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  9. Questo è pura crudeltà. Dico sul serio! Come si può scegliere UNA o DUE citazioni?? E' un'impresa non da poco! Okay, mi tappo la bocca e ci provo.
    *sbatte la testa sulla tastiera e prende il libro, alla ricerca disperata di citazioni che non comprendano ogni pagina del romanzo*
    Amaranth, avrei voluto usare la tua!! *w*
    Dunque, c'è questa parte che mi piace da morire, verso gli ultimi capitoli. Davvero, qui Eloise supera se stessa, è fantastica!
    "Era abbastanza. Se pure avesse deciso di piegarsi per scongiurare un litigio tra i fratelli, avrebbe mancato di rispetto a Bryce che si era comportato in maniera più che corretta. Eloise provò l'impulso primitivo di affondarsi le unghie nelle guance nel vedere il modo in cui i due si stavano misurando con lo sguardo. Tutto per colpa del loro maledetto orgoglio e della vanità, e della sua stupida ostinazione. Si girò furente verso Axel e, prima che lei stessa potesse intuire le proprie intenzioni, sollevò una mano e lo colpì forte sulla guancia col palmo e poi col dorso.
    Lui non reagì, voltò la testa e rimase in silenzio. «E adesso fai pace con tuo fratello», disse lei, dura.
    Infine girò loro le spalle e si diresse verso Ross Granville. «Tribuno, ho percosso uno studente di rango superiore al mio. Sono tre giorni agli arresti per ogni colpo: accompagnami nella mia cella adesso, così almeno mi risparmierò la compagnia di certa gente»."

    E poi quest'altra, dolcissima, impossibile non struggersi per Axel nei suoi momenti più fragili ma appositamente preparati.
    "Guardò la trappola e tese un dito per toccare con tenerezza il meccanismo che l'avrebbe fatta scattare, poi rimase serena mentre le lame si chiudevano intorno al suo polso nel bacio assoluto del dolore.
    «Farò come vuoi tu», le disse, «farò tutto quello che desideri».
    Dentro di lei, ancora da qualche parte, c'era una ragazzina che correva tra labirinti bui e piangeva ferita, urlando tutta la sua rabbia e il suo dolore; ma in quel momento la sua voce era lontana e il respiro di Axel vicino. Gli mise le braccia intorno al collo e chiuse gli occhi premendo le labbra socchiuse sulle sue, ma tremava così forte che lui dovette spingerla dolcemente contro la porta per riuscire a baciarla."

    Mi sbalordisco ogni volta di quanto siano potenti le immagini evocate da queste parole. Cercando sul web, mi sono imbattuto in questa foto, che fa parte di quelle scattate come per la realizzazione della copertina. La guardo e mi viene in mente Eloise che scappa da Axel e il loro rapporto così complicato e travolgente. Gente, questi due mi hanno stregata, punto.
    http://1.bp.blogspot.com/_GBrV0fuIjTo/TEFurmQvzcI/AAAAAAAACc0/zbtjgdLpA8E/s1600/bf-raw1%5B1%5D.jpg

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  10. Voi non potete dirmi che posso scrivere citazioni senza nessuna ripercussione e poi sggoingere che ne posso scrivere solo due! È crudele! Preoverò a trovarne due, ma sappiate che mi state uccidendo ç_ç



    Quando era giunto insieme a Eloise, scortato da un drappello di Frati Neri e di soldati di Aldenor, Domenic era sceso personalmente nella corte interna, pallido e preoccupato, il suo segretario che lo tallonava terminando di fornirgli le poche informazioni in possesso sul loro arrivo improvviso. Ripensò a Eloise che si lanciava tra le sue braccia e lui che aveva teso un braccio per stringere a sé anche Axel; l'espressione con cui aveva guardato entrambi, come se tanta acqua sudicia sotto i loro ponti di marmo non fosse mai passata. Il suo braccio intorno al collo, la guancia ruvida e calda premuta contro la sua, le parole sconnesse e che avevano smorzato anche il dolore delle ferite. Grazie a Dio state bene. Grazie per averla protetta, grazie per essere tornato a casa vivo. Grazie ragazzo mio. E poi Lady Margaret che spingeva di lato il marito, con la rabbia delle madri morte di paura, e guardava lui con ferocia sfidandolo a essere meno di illeso, e riuscendo nello stesso momento ad afferrare Eloise per darle uno scrollon, stringendola poi a sé. Eloise piangeva come una bambina piccola chiamando sua madre, la quale sembrava trattenersi a stento da prenderli entrambi a ceffoni per averle causato tanta angoscia. Udì ancora la risata sollevata di Domenic davanti a quella scena, avvertì il peso del suo braccio intorno alle spalle, si ritrovò ancora a battere le palpebre per disperdere il sale dalle ciglia. Pensò che nulla poteva diminuire l'amore dei genitori, anche se non erano davvero i suoi, anche se li aveva delusi e feriti.


    Cercò la sua mano, le sembrava che non sarebbe riuscita a vivere nemmeno un momento di più se non avesse potuto stringerla e sospirò quando finalmente riuscì a intrecciare le dita alle sue. Un attimo dopo sentì che Axel rialzava la testa e diceva, con voce tesa, appena addolcita da un tono faceto: “Ross, amico mio, spero che sia per una buona ragione altrimenti dovrò ucciderti”.
    “Stanno arrivando i due Stuart maggiori insieme al Decano della Croce”.
    Axel imprecò sottovoce. “Quindi potrò prendermela con qualcuno che non sia tu”.

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  11. Ne avete scelte di bellissime e voglio aggiungere quest'altra secondo me ugualmente bella.

    "Le ha quasi staccato una mano e lei si mostra indifferente", commentò una voce profonda alle sue spalle, "ma non mi sarei aspettato nulla di meno da Eloise Weiss: per ottenerla, quella mano, bisogna strappargliela.

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  12. Grazie a tutti per le citazioni!
    Faremo un album al più presto con quelle che ci avete suggerito ;)
    Siete fantastici e il vostro entusiasmo ci commuove! ❤

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  13. Sono un po' in ritardo, ma il we è stato piuttosto impegnativo. Nonostante la poesia dei pezzi romantici (soprattutto perché non mi tangono) io non posso non amare le scene di gruppo, quelle divertenti ed ironiche. Insomma ci tengo alla mia linea ed al mio sorriso, quindi gli zuccheri non fanno per me.

    "Eloise si schiarì la voce: «Dovete sapere che è molto turbata», esordì, in tono grave.
    Nessuna reazione di particolare stupore. Con il suo grande buon senso, Ross Granville doveva dare per scontato che Lara Degret fosse turbata dopo quanto aveva passato e dello stesso parere doveva essere anche Axel. Stephen e Bryce invece, dalle facce che avevano, sembravano considerare appurato che la ragazza fosse turbata mentalmente.
    «Mi dispiace essere io a raccontarvi dell'incresciosa esperienza che ha subito». Eloise assunse un atteggiamento contrito e intrecciò le mani in grembo, abbassando un istante lo sguardo.
    Gil cominciò ad agitarsi, spostando il peso da un piede all'altro. Sembrava un ragazzino col forte sospetto che stessero per comunicare che gli avevano avvelenato il cane.
    «Uno di coloro che hanno salvato Lara si è preso, come dire, delle libertà con lei».
    Piccolo trambusto ai margini: Ross estrasse dallo scaffale un altro tomo pesante come un mattone e cominciò a sfogliarlo, Axel d'un tratto era molto interessato al cielo fuori della finestra, Stephen guardava, rapito, Bryce che si succhiava un dito imprecando sommesso contro le forbici che aveva in mano.
    «Le ha rubato un bacio», spiegò Eloise.
    Dalla faccia di Gil Morgan era assolutamente evidente che non aveva la benché minima idea di che reazione mostrare. Si voltò appena per consultarsi, con un rapido sguardo, con gli amici.
    Quattro identiche scrollate di spalle gli comunicarono che doveva improvvisare.
    «Sarete furioso», disse Eloise. «Posso capirlo».
    Gil si grattò la testa e la guardò. «Furioso?».
    Un discreto tossicchiare proveniente da una zona non ben precisata dalla parte dei divani gli comunicò che qualcuno di-sapprovava quell'uscita.
    «Mi sembra evidente, vecchio mio», intervenne la voce bassa e melodiosa di Axel. «Per la gelosia».
    «Infatti sono fuori di me per la gelosia», esclamò Morgan e cominciò a fare su e giù per la stanza a grandi passi, digrignando i denti e mettendosi le mani nei capelli. Continuò per un bel pezzo, in quella che chiaramente gli sembrava una degna manifestazione di un furente e appassionato tormento.
    Eloise si trattenne educatamente dal fissarlo come se fosse stato un perfetto idiota, ma gli altri non gli riservarono la stessa cortesia. «Non torturatevi», lo rassicurò con la massima dolcezza. «Quell'individuo non è un rivale per voi. Lara ha detto che, anche se gli è grata per averla salvata, deve trattarsi di un assoluto screanzato».
    Gil si fermò di colpo e la guardò.
    Eloise sorrise. «E ha aggiunto che spera di non doverlo più rivedere per il resto della sua vita».
    Detto questo, si esibì in un grazioso inchino. «Signori, vi lascio alle vostre occupazioni», e senza attendere risposta uscì chiudendosi delicatamente la porta alle spalle. Se la diede a gambe lungo il corridoio, premendosi il dorso della mano sulle labbra per impedirsi di ridere a più non posso."

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  14. Arrivo tardi..
    tanti momenti meriterebbero di essere ricordati, ma ho deciso che, rileggendo, avrei atteso che un brano si presentasse a me come particolarmente importante ed è successo ora.. et voilà:
    "Questa non la ricordavo" [...] Qualcosa che aveva vissuto senza di lei. [...] "Chi te l'ha fatta?" [...] "Sei stata tu. [...] "Qualcuno ha cercato di strapparti il mio cuore, senza riuscirci" Axel lo disse con voce molto bassa e molto dolce, qualcosa da rivelare con cautela per non turbarla. [...] "Non capisco" [...] L'espressione sofferente di lui le causò una fitta di dolore fisico. Tendeva a dimenticare che, quando lo feriva, lei riceveva il contraccolpo. Senza pensarci tese le braccia. Non lo faceva da anni, ma quel gesto era impresso in ogni singola molecola del suo corpo e d'istinto conosceva il punto della sua spalla dove appoggiare la fronte, il modo in cui le sue braccia l'avrebbero avvolta strappandole un piccolo suono di felicità e pena. [...] Si aggrappò alle sue spalle e sentì le sue mani sulla schiena e intorno ai fianchi, gli affondò il viso nel petto e lottò in silenzio contro la rabbia e il risentimento. Axel le accarezzò la schiena, lentamente. "Rimani qui, adesso" mormorò. "Anche il tuo orgoglio deve avere un limite."

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