Titolo: Diario di un sopravvissuto agli zombie
Titolo originale: Day by Day: Armageddon
Autore: J. L. Bourne
Traduttore: Francesca Pongiglione
Editore: Multiplayer.it Edizioni
Prima edizione italiana: Novembre 2012
Prima edizione: Pochet Books - settembre 2009
Pagine: 254
Prezzo: Brossura - € 14,90
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Dopo Gli zombi non piangono e Warm Bodies, avevo il desiderio di leggere una storia con zombie in versione classica: putrescenti cadaveri ambulanti, perennemente affamati di cervelli e carne umana. Era quello che mi aspettavo da Diario di un sopravvissuto agli zombie che, in effetti, rispetta decisamente la tradizione.
Avrete già dedotto, tuttavia, che ne sono rimasta delusa. Mi sono trascinata, pagina dopo pagina, nella speranza che scattasse una scintilla ma, ahimè, mi sono soltanto annoiata. Ecco, a dirla tutta, mi sono emozionata… giusto un paio di volte.
In realtà non c'è una spiegazione oggettiva per questo; credo semplicemente che non sia il mio genere o, meglio, che non sia lo stile a me più congeniale. Infatti, so che molti hanno apprezzato il primo romanzo della trilogia di J. L. Bourne.
Prima di proseguire con le mie impressioni, è bene che vi racconti a grandi linee la trama.
Ci troviamo tra le mani niente meno che il diario di un marine americano, il quale ha deciso di iniziare a scriverlo come buon proposito per il nuovo anno. Ben presto, però, le pagine del suo quaderno raccoglieranno lo sconvolgente racconto di una piaga che ha portato l'inferno sulla Terra.
…ma chi prendo in giro?
Non esiste più nessun inferno.
Perché l'inferno è qui.
All'inizio i notiziari parlano di un potente e letale virus influenzale che, dalla Cina, si sta diffondendo rapidamente. Al nostro protagonista non ci vuole molto per capire che c'è qualcosa di strano e inizia a organizzarsi nell'eventualità che debba rimanere in casa per un po'.
Un po' strano, no? Davvero: i telegiornali ci informano delle influenze dai nomi e dalle sigle più strampalate (H1N1, aviaria, …) eppure non credo che molti abbiano pensato di rifornirsi di acqua, cibi in scatola e munizioni. Ad ogni modo, saggiamente il marine si prepara e quando viene chiamato a far rapporto al quartier generale, è evidente che la situazione sia ben peggiore di quanto immaginato.
Il contagio si trasmette tramite il morso di una persona infetta. I "malati" muoiono per le ferite riportate, risvegliandosi poche ore dopo. Non si tratta di influenza, dunque, ma di zombie e sono arrivati anche in America. Come è facile immaginare, la situazione precipita nel caos.
Questa è l'America. Quando sono cazzi amari danno tutti di matto.
L'isolamento forzato del nostro protagonista non dura molto: scopre che un suo vicino di casa, John, è sopravvissuto. I due formano una sorta di squadra in quella che si rivelerà una vera lotta per la sopravvivenza.
Mentre leggevo, giorno dopo giorno, le avventure del marine, ho più volte pensato che si trattava di un manuale. Mi ripetevo: «Se gli zombie dovessero invadere la Terra o se si verificasse qualsiasi altro cataclisma, questo libro mi tornerà utile». In realtà ho dimenticato quasi tutti i preziosi suggerimenti che si possono trovare in questo romanzo. Inutile girarci, intorno: non mi ha lasciato molto.
Mi sono letteralmente scontrata con spiegazioni, per me troppo tecniche, sull'uso di armi e altri mezzi, trucchi e strategie di sopravvivenza. Pertanto, non mi sono immedesimata nel protagonista: l'ho sentito sempre troppo distante, a dispetto della forma del romanzo, il diario, che dovrebbe consentire di rivivere meglio gli eventi narrati. Ma appunto, come ho già detto, è questione di gusti.
E lo stesso discorso vale per lo stile. Ho storto il naso davanti all'uso reiterato di alcune parole "volgari" e davanti ai congiuntivi dimenticati. Per quanto mi sia ripetuta che in un diario la grammatica e l'espressione sono meno controllati, non sono riuscita a passarci sopra.
Ho accennato a due momenti emozionanti nel libro. Sarete curiosi e non voglio tenervi sulle spine. Si tratta dell'introduzione di Z. A. Recht, autore di Plauge of the Dead (credo non sia mai arrivato in Italia). Mi ha galvanizzata: Recht racconta la scoperta di un'incredibile cronaca online di un uomo che cerca di sopravvivere agli zombie e il suo entusiasmo mi ha contagiata. Questa parte, però, è esterna al romanzo.
Mi ha commosso, invece, la descrizione di una serata tra sopravvissuti e, ahimè, sono state praticamente le uniche parole di Bourne che mi hanno in qualche modo scossa.
Stasera giocheremo a poker per tirarci su il morale.
Laura, Annabelle e "Tubby" (l'orsacchiotto) hanno altri piani.
Giocheranno a mamma e papà.
Credo che questo libro meriti anche qualche commento sulla parte grafica. Ho apprezzato le parole cancellate, gli schizzi, gli appunti a margine e i disegni che si trovano accanto al racconto. Non rappresentano certo una novità, poiché ho letto altri romanzi con le stesse caratteristiche, ma sono un espediente piuttosto efficace.
Altra caratteristica è la presenza, a metà del libro, delle cover che avrebbe potuto avere la versione italiana del Diario: la Multiplayer.it Edizioni ha infatti organizzato un contest creativo per il restyling dell'edizione. L'idea è molto carina, è stato bello poter vedere quali proposte erano state fatte, ma ho trovato che il posizionamento fosse sbagliato perché interrompe la lettura.
Se avete letto o leggerete il romanzo, probabilmente vi farà piacere sapere che è prevista per questo mese la pubblicazione italiana del sequel, Oltre l'esilio, e che qui potete leggere e scaricare l'anteprima. A maggio, invece, uscirà il terzo e ultimo romanzo della serie, La clessidra infranta.
Il mio voto
2 specchi e mezzo
I libri della serie:
Diario di un sopravvissuto agli zombie (Day by Day Armageddon #1)
Oltre l'esilio (Day by Day Armageddon #2)
La clessidra infranta (Day by Day Armageddon #3)
Questa recensione partecipa a Tributes Reading Challenge.
Questa recensione partecipa a Refresh Your Review.
è un libro che ho in wish list da tanto..ma sono sempre un po' combattuta, magari provo a vedere se lo trovo in qualche bilbio. perchè comprarlo se poi non mi piace....no no
RispondiEliminaBiblioteca o amiche disposte al prestito! Anch'io adotto sempre questo sistema nel dubbio. Comunque, soprattutto in questo caso, sono convinta che sia un fatto soggettivo: è uno stile che può piacere oppure non convincere affatto.
EliminaI libri sugli zombie sono una mia passione, e penso che mi piacerebbe provare a dare una possibilità anche a questo! :D Mi spiace sentire che non ti sia piaciuto, però, che peccato! :( E... Bé, naturalmente (credo di non esser stata l'unica! XD) non ho proprio condiviso la scelta della copertina vincitrice del contest :P... ma, anche in quel caso, questione di gusti miei personalissimi, senz'altro! ^^
RispondiEliminaHo tutte le intenzioni di leggere altri libri a "tema zombie"; pensavo a Rot&Ruin, ma dato che questo genere è una tua passione, hai qualche titolo da consigliarmi?
EliminaPersonalmente trovo che sia una cover che si distingue molto: il giallo è un colore piuttosto acceso e suggerisce l'idea dell'allarme. Diciamo che non la amo e non la odio, ma in giro ho letto sia lodi sia disappunto...
Ciao! Solo per informarvi che Multiplayer.it Edizioni pubblicherà i romanzi di Z.A. Recht; si inizia con Plague of the Dead da ottobre 2013 :) ...Ultimissima news!
RispondiEliminaBellissima notizia! Grazie!
EliminaAmmetto che non è un caso se ho citato proprio Plague of the Dead! Speravo di leggerlo! Fantastico! Sono contenta, davvero. =D