La spada e la promessa

Jacqueline Carey

Titolo: La spada e la promessa
Titolo originale: Kushiel's Mercy
Autore:Jacqueline Carey
Traduttore: G.Zuddas
Editore: Nord
Prima edizione italiana:9 febbraio 2012
Prima edizione: Grand Central Publishing; Reprint edition - 1 giugno 2008
Pagine:378
Prezzo: Brossura - € 18,00

Alla fine doveva succedere. Era inevitabile. In fondo niente è eterno e i libri sono forse i beni meno durevoli che esistono, almeno nelle mie mani.
In ogni caso, anche se ero preparata, finire l’ultimo libro della serie di Imriel è stato a dir poco traumatico. Tranquilli, niente finali tragici. La tragedia è che non potrò più leggere di tutti i meravigliosi personaggi che mi hanno accompagnato per tanto tempo!
Trattandosi dell’ultimo libro di una lunga serie, gli spoiler sono inevitabili, quindi se non volete saperne di più smettete di leggere.
Ci troviamo a Nuova Cartagine, dove il comandante Astegal ha stabilito la sua armata, pronto a conquistare l’intera Aragonia. Dopo diversi tentativi andati a vuoto e scene al cardiopalma, Imriel riesce finalmente a spezzare l’incantesimo che lega la sua amata Sidonie ad Astegal, ma i problemi sono solo all’inizio. Ora devono tornare in patria e spezzare la maledizione ben più temibile che sta portando Terre D’Ange sull’orlo della guerra civile. Nel loro viaggio dovranno inoltre aiutare la stessa Aragonia a non soccombere sotto le armate di Astegal e assicurare a un popolo fiero e combattivo, gli euskerri, l’indipendenza.
Come tutti i libri della serie, anche questo mi ha conquistato.
I personaggi, le descrizioni, la trama … tutto si mescola meravigliosamente fino all’inevitabile conclusione. Imriel mostra in questo libro tutto il suo lato eroico e tutta la sua determinazione nel salvare la propria patria, ma soprattutto coloro che ama. Sidonie è la prima, colei per cui ha sopportato tanto in tutti i libri. Ma ci sono anche Phèdre e Josceline, i suoi genitori adottivi che sotto la maledizione riescono comunque a mantenere invariato l’amore per nutrono per lui. A tutti loro si aggiunge Kratos, fedele servitore che segue Imriel dopo che questi l’ha liberato dalla schiavitù e che si rivelerà fondamentale per la buona riuscita di quasi tutti i loro piani.
Penso sia una caratteristica della Carey creare personaggi che non sono mai solo comparse, ma hanno sempre qualcosa da dire. E Imriel è sicuramente quello che ha più da raccontare. Finalmente (era ora! Vorrei aggiungere) sembra trovare il proprio posto e la serenità. Certo, li ha dovuti conquistare a duro prezzo e sono molte le cicatrici, fisiche o spirituali, che dovrà portarsi dietro per sempre. Ma questo non fa che rendere più realistico il finale.
I personaggi che ho amato sono davvero tanti, a partire dalla madre di Imriel, Melisande. Traditrice della patria e condannata a morte dalla corona di Terre D’Ange, non esita ad aiutare il figlio e a dargli tutta la protezione di cui è capace. Melisande è forse il cattivo più completo e sbalorditivo di cui abbia mai letto. Nella prima trilogia dedicata al personaggio di Phèdre l’ho odiata e ammirata allo stesso tempo. In questa trilogia non si può fare a meno di amarla.
Con tutti i suoi difetti, con la sua brama di potere, non dimentica mai il precetto del Beato Elua: Ama a tuo piacimento. E lei sa amare e distruggere come nessun altro cattivo in qualsiasi libro abbia mai letto.
Imriel, per tutta la sua vita, sa di avere dentro di sé la stessa oscurità che ha portato sua madre a tradire la propria patria. Sa di essere il degno figlio della casata Sharizai e di portare l’eredità di Kushiel, il compagno del Beato Elua che somministrava la giustizia. Il dolore è ciò che purifica l’anima e Imriel ne conosce gli aspetti peggiori e migliori allo stesso tempo.
Ma proprio perché è consapevole dell’eredità di sua madre, Imriel riesce a creare il proprio destino, completamente diverso da quello di Melisande.

Come ormai avrete capito è una saga che ho amato e finire l’ultimo libro mi ha lasciato un vuoto terribile.
Mah! Per fortuna non tutto è perduto, perché la Carey (santa subito!) è già all’opera con un’altra trilogia ambientata in Terre D’Ange, anche se diversi anni dopo le vicende narrate nelle prime trilogie.
L’unica nota dolente è che (di nuovo! Argh!) hanno diviso i libri in due. Perciò il primo libro è composto da: Il dono e il sacrifico, uscito a ottobre 2012, e La fiamma e la guerriera, in uscita tra pochissimo, il 14 febbraio!
Inutile dire che sto aspettando il fatidico momento con occhioni luccicanti …

Il mio voto

5 specchi

Alaisse
Questa recensione partecipa a Tributes Reading Challenge.

Commenti

  1. E' da una vita che voglio iniziare questa serie ma per un motivo o per un altro la rimando in continuazione. Dopo la tua recensione penso che le darò una possibilità in più, spero di poterla leggere presto :)

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    1. E' una delle serie più belle che abbia mai letto, ma ti consiglio di cominciare dalla prima trilogia, quella incentrata sul personaggio di Phèdre. Il titolo del primo libro è Il dardo e la rosa, seguono La prescelta e l'erede, e l'ultimo è La maschera e le tenebre. Sono davvero stupendi^^

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    2. Mi procurerò presto Il dardo e la rosa ^^

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    3. Mi fa molto piacere! E se hai voglia, passa per dirci come ti è sembrato =)

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