Buona EFPania a tutti!
Che cos'è EFPania? È una rubrica in cui potrete leggere le nostre recensioni di racconti letti su EFP e che ci hanno colpito. Certo, EFP nasce come sito per fanfiction, ma vi assicuro che raccoglie moltissime storie piacevoli ed interessanti.
Bunny non vuole essere identificato né come maschio né come femmina, perché ancora non è riuscito a capire che cos’è. Ma userà il maschile per pura comodità e perché la società in cui vive è profondamente maschilista e patriarcale.
Probabilmente, Bunny sarà riconosciuto.
Ma Bunny prega di non fare domande.
Bunny non è un coniglio…ma chi è Bunny? Bunny sei tu. Bunny è il tuo compagno di scuola, la vicina di casa, persino io. Tutti siamo stati un po' Bunny e alcuni, qualche volta, lo sono sempre.
Questa non è una vera e propria storia, ma un'indagine di sé che parte da una dichiarata spersonalizzazione per arricchirsi, frase dopo frase, di sfaccettature.
Bunny è insicuro e non sa esattamente chi è, non si conosce abbastanza ed è pieno di paure, voglia di amare e di essere amato. Ecco perché la ripetizione ossessiva del nome è necessaria: rappresenta l'unico appiglio, l'unica certezza per Bunny. Scegliendolo come soprannome, Bunny ne ha fatto una barriera che, a ben vedere, è più contenitiva che protettiva.
Bunny riesce a scorgere l'infinito dentro di sé, ma è inconsapevole delle proprie potenzialità e tenta disperatamente di nasconderle, quasi fossero un difetto, una minaccia. Bunny dichiara le sue debolezze e al tempo stesso si ritrae.
La scelta narrativa di _March_Hare_ (questo il nick EFP dell'autrice) è quella di un elenco ipnotico di "ciò che Bunny è" e di "ciò che non è", di "ciò che ama" e di "ciò che odia". Per quanto assillanti, le ripetizioni non intaccano la piacevolezza della lettura. Lo stile, semplice e sobrio, rinuncia a ricercatezze e orpelli, dando risalto all'aspetto emotivo.
Avendo provato sensazioni molto simili, per me è stato impossibile non riconoscermi in Bunny e ho provato una strana dolcezza leggendo le sue parole. Istintivamente mi è venuta voglia di sorreggere Bunny, di fargli capire che in tanti si sono sentiti o si sentono come lui.
Bunny dà voce ai tormenti ignorati, ma comuni a tutti e offre quell'occasione per fermarsi a riflettere e affrontare il proprio dolore che fa diventare più forti.
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