Titolo: Le parole perdute
Titolo originale: The Blind Contessa's New Machine
Autore: Carey Wallace
Traduttore: Alfred Grill
Editore: Frassinelli
Prima edizione italiana: 31 agosto 2010
Prima edizione: Pamela Dorman Books - 8 luglio 2010
Pagine: 244
Prezzo: Brossura - € 18,50
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La contessa Carolina sta perdendo la vista, ma l’unico che le crede è l’amico Turri, personaggio conosciuto in tutto il circondario per le sue invenzioni dai risultati imprevedibili. E mentre intorno a lei cadono le tenebre della cecità, Pietro, il giovane più ammirato e desiderato di tutta nobiltà della zona, comincia a corteggiarla.
Carolina è già conquistata in partenza, dai sogni a occhi aperti che ha fatto su quel ragazzo distinto e irresistibile, ma anche fatuo e vanitoso. Il rapporto tra i due si evolve come il buio che assedia gli occhi di lei. Un buio che Carolina comincia a misurare osservando gli alberi sulla riva del suo laghetto, il luogo degli incontri con Turri. Solo con lui Carolina può essere davvero se stessa, e solo con lei Turri si sente accettato. Ma entrambi sono legati a un’altra persona, che forse non li comprende come sanno comprendersi loro, ma a cui è dovuta lealtà. Quando la tenebra cancella ogni cosa, Carolina si trova davvero sola, in un mondo che deve ricreare giorno dopo giorno.
Impara a volare, e ad attraversare prati e laghi sotto cieli stellati. Le sue giornate si riempiono di viaggi in terre lontane, di creature mai viste e mai sognate.
Con incredibile delicatezza l’autrice dipinge un ritratto vivido di posti inesistenti eppure più reali della realtà stessa. La malinconia che pervade l’intero romanzo fa da sfondo alla vicenda dei personaggi che continuano a cercarsi anche nel buio più fitto, lasciando che sia l’immaginazione a giocare un ruolo fondamentale.
Ho trovato il libro estremamente toccante. È evidente fin dall’inizio che Turri e Carolina sono fatti per capirsi e che tra loro potrebbe esserci un rapporto speciale, così raro per le altre persone. Eppure in qualche modo i due finiscono per sfuggirsi e poi rincorrersi in un alternarsi di tenerezza e timore.
Un libro che mi ha lasciato un velo di tristezza. La scusa perfetta per iniziarne subito un altro.
Il mio voto
4 specchi
Alaisse
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