Recensione: "Le leggende della tigre" di Nicolai Linin

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Di nuovo la Siberia. Quando scrive, Lilin sembra sempre tornare alla sua terra: raccontarla è un viaggio, un legame che si rinsalda, l’offerta di un panorama a cui tendere, da cui imparare.
Torna, dunque, la Tigre di Favole fuorilegge, ma la cornice è diversa: non più una serie di racconti con valenza storica, ma il presente che abbraccia le storie senza tempo della Taiga siberiana.

copertina leggende della tigre amba nicolai linin

Titolo: Le leggende della tigre
Autore: Nicolai Lilin
Prima edizione: Einaudi - 15 ottobre 2019
Pagine: 131
Prezzo: ebook - € 7,99; cartaceo - € 13,00
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La tempesta di ghiaccio aveva sorpreso Maxim e Aleksej, trovandoli impreparati e indifesi nella foreste siberiana.
Se non fosse stato per quel bambino, apparso dal nulla, i due veterinari non si sarebbero salvati e, invece, avevano trovato riparo in una zaimki. I cacciatori costruiscono delle casette nella Taiga affinché accolgano chiunque ne abbia bisogno.
Nella zaimki Max e Alek incontrano Filaret, un anziano cacciatore, che nel prendersi cura dei suoi ospiti inizia a raccontare loro una delle storia della Taiga.
È una lunga notte quella trascorsa in compagnia di Filaret e le leggende si susseguono una dopo l’altra, inserendosi con naturalezza, quasi a commentare e a suscitare i discorsi tra i tre.

Il passato delle Leggende della tigre conserva una eco peculiare nel presente: si percepiscono, forse per il legame dell’autore con la Siberia, sentimenti e valori vivi, che hanno riflessi sulla quotidianità dei popoli della Taiga.
La vita nella Taiga non è soltanto a contatto con la natura, non si limita a dipendere da essa, ma deve essere in equilibrio. Le leggende siberiane rivelano che l’uomo non è un essere superiore e non ha diritto di prevaricare sui suoi simili o sulle altre creature.

Nella foresta non esiste la vostra idea di ricchezza e povertà. Qui viene considerato ricco colui che vive più a lungo, o chi ha molta esperienza e la condivide con gli altri, e povero chi non ha buona salute o muore giovane, chi ha poco da raccontare o chi non vuole condividere nulla con gli altri.

Lilin riesce a evocare nella mente del lettore la foresta, gli orsi e gli sciamani, spingendolo così ad addentrarsi nelle storie e percepire ancora di più la forte critica dello sfruttamento ambientale e animale.
L’impaginazione permette di leggere ciascuna leggenda indipendentemente dalla storia principale, salvo poi scoprire che spesso si lega a un mito e che l’essenziale trama di base regge e rafforza il senso dell’intero libro.
Piacevole da leggere, Le leggende della tigre regala qualche ora di quiete meditativa e lo consiglio a chi cerca un po’ di tempo.

Il mio voto

4 specchi


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